Il tuo prossimo obiettivo in fatto di dieta potrebbe riguardare il sale. Non dico demonizzarlo e toglierlo dalla tua alimentazione, solo trovare un sostituito più “salutare”.
Utilizzare un composto alternativo a basso contenuto di sodio sarebbe in grado, infatti, di ridurre il rischio di ictus in chi soffre già di pressione alta o ha alle spalle una pregressa storia di danni al tessuto cerebrale.
Un elevato apporto di sodio e parallelamente una scarsa assunzione di potassio sarebbero associati all'ipertensione e a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e morte prematura.
Lo suggerisce una nuova ricerca appena pubblicata sul New England Journal of Medicine. Qui, un team di ricercatori cinesi ha approfondito le già note conoscenze sulle capacità dei sostituti del sale – con più cloruro di potassio che cloruro di sodio – di abbassare la pressione sanguigna.
In uno studio randomizzato che ha arruolato partecipanti tra aprile 2014 e gennaio 2015, con precedente ictus e di età pari o superiore a 60 anni con pressione sanguigna scarsamente controllata, gli scienziati hanno confrontato l'effetto del sostituto del sale di sodio ridotto rispetto al sale normale su casi di ictus, eventi cardiovascolari, mortalità e ipercaliemia clinica.
La sperimentazione è stata condotta in 600 villaggi nelle aree rurali di cinque province cinesi. Da ciascuno di questi sono stati reclutati 35 partecipanti, per un totale di 20.995 persone.
A tutti i partecipanti è stato sottoposto un sostituto del sale gratuito (circa il 75% di cloruro di sodio e il 25% di cloruro di potassio) al posto del sale normale. Avrebbero dovuto utilizzarlo per la cottura, il condimento e la conservazione degli alimenti.
Durante il periodo di follow-up, durato quasi 5 anni, più di 3mila persone hanno avuto un ictus, più di 4mila sono morte e oltre 5mila hanno avuto un grave evento cardiovascolare.ù
Dalla comparazione dei dati è emerso che il sostituto del sale avrebbe effettivamente ridotto il rischio di ictus rispetto al sale normale, così come i casi di ictus non fatali, le sindromi coronariche acute non fatali e la morte vascolare.
Il risultato della sperimentazione per i ricercatori, è “particolarmente entusiasmante perché la sostituzione del sale è uno dei pochi modi pratici per ottenere cambiamenti nel consumo di sale che le persone mangiano. Altri interventi di riduzione del sale hanno faticato a ottenere un impatto ampio e duraturo”.
Specialmente perché intervenire sul sale rappresenta un cambiamento che potrebbe essere intrapreso molto rapidamente e a un costo molto basso.
Fonte | "Effect of Salt Substitution on Cardiovascular Events and Death" pubblicata il 29 agosto 2021 sulla rivista New England Journal Of Medicine