Non era incinta, anche perché non sarebbe stato possibile. E ad aumentare il volume del suo addome non erano nemmeno le terapie cui era sottoposta per l’artrite reumatoide.
Dallo scorso mese di luglio una donna di 58 anni di origini cosentina vedeva il proprio addome gonfiarsi giorno dopo giorno ma né lei né i medici sapevano spiegarsi il reale motivo.
Una volta giunta all’Ospedale dell'Annunziata di Cosenza, però, è stata finalmente fatta luce sul mistero. A farle lievitare l’addorme era un tumore maligno a partenza dal retroperitoneo di 7,5 chili.
Serviva intervenire, e in fretta, per rimuoverlo ma non i chirurghi sapevano non sarebbe stato un intervento semplice. La massa infatti era imponente – mai prima d’ora infatti i medici calabresi si erano ritrovati di fronte a un tumore tanto grande – e inoltre dal fegato si era espansa fino alla vescica, inglobando in modo irreparabile la parte destra del colon.
A raccontare la storia è stata il marito della donna, secondo cui oltre al professore Bruno Nardo e alla sua équipe, a valutare la fattibilità dell’intervento attorno a un tavolo anatomico tridimensionale disponibile all'Università della Calabria era presente anche il primario dell’Urologia Michele Di Dio: questo perché il tumore, alla fine, aveva inglobato anche il rene destro.
Nelle scorse settimane la donna è stata portata in sala operatoria e l’intervento, durato circa 8 ore, è stato un successo. I chirurghi sono riusciti ad asportare l’enorme massa tumorale (e anche il rene intaccato) mantenendo sempre sotto controllo la salute della donna.
Dopo una prima notte in rianimazione, la 58enne calabrese è stata riportata nei reparti di Chirurgia Generale e da pochi giorni ha lasciato l’ospedale cosentino. Oggi sta bene e sta seguendo un decorso regolare. Libera dalla massa tumorale di 7,5 chili.
Fonte | Ansa