Non riusciva a camminare a causa del femore non sviluppato: ora i chirurghi glielo allungheranno 1 millimetro al giorno

All’Ospedale “San Giacomo” di Monopoli, in Puglia, l’équipe di Ortopedia ha sottoposto alla procedura di allungamento dell’arto un giovane di 22 anni affetto da Ipoplasia femorale congenita. Grazie a un chiodo endomidollare telescopico, ora il femore potrà crescere di 1 millimetro ogni giorno.
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Kevin Ben Alì Zinati 18 Marzo 2022
* ultima modifica il 18/03/2022

Non poteva camminare. Una malformazione congenita negli ultimi 22 anni aveva impedito a Marco (nome di fantasia) di muoversi correttamente sulle proprie gambe.

Ora, invece, potrà. E il merito è di un avanguardistico intervento di allungamento d’arto eseguito con successo dall’équipe di Ortopedia dell’Ospedale “San Giacomo” di Monopoli, in Puglia.

Marco soffriva di Ipoplasia femorale congenita con una dismetria, cioè una differenza di lunghezza tra i due arti inferiori, di 6 centimetri. Significa che una malformazione aveva impedito al suo femore di seguire la normale crescita di Marco e, di fatto, non si era mai completamente sviluppato lasciandogli una gamba più corta dell'altra.

Come ti ho anticipato prima, a causa di questa patologia Marco non poteva camminare. Così è stato sottoposto a un intervento chirurgico con la tecnica del Limb lengthening: un’operazione rara e molto delicata basata sull’inserimento nel femore di un chiodo endomidollare telescopico.

Si tratta di un dispositivo realizzato con materiali biocompatibili che permette al femore di allungarsi di 1 millimetro al giorno. Non solo: l’eccezionalità di questa tecnologia sta anche nel fatto che è lo stesso Marco che azionerà il meccanismo in maniera del tutto autonoma.

L’équipe del dr. Oronzo De Carolis che ha eseguito il delicato intervento per allungare il femore di un ragazzo di 22 anni. Photo credit: Ospedale San Giacomo di Monopoli.

Attraverso un sistema elettronico esterno, una specie di telecomando, Marco invierà un segnale elettromagnetico al chiodo ortopedico telescopico, innescando così la crescita dell’arto che i chirurghi hanno stimato in almeno due mesi di tempo.

«Questa innovativa metodica rappresenta un'evoluzione chirurgica e tecnologica in grado di migliorare la qualità della vita e impedire l’evoluzione di patologie di altri distretti ossei che sarebbero eccessivamente sollecitati e quindi potrebbero provocare il conseguente deterioramento precoce e la necessità di interventi demolitivi precoci delle altre articolazioni – ha spiegato il dottor Oronzo De Carolis, direttore del reparto di Ortopedia del San Giacomo di Monopoli – Una concatenazione di eventi che abbiamo interrotto e che ci regala una soddisfazione doppia: abbiamo affrontato per la prima volta a Monopoli, e con successo, un intervento di questo genere e, fatto ancora più importante, restituiamo al giovane paziente la gioia di camminare nel modo più corretto possibile».

Fonte | Ospedale “San Giacomo” di Monopoli

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