Nuove prospettive contro la sclerosi multipla: la scienza ha scoperto un “bottone” con cui spegnere i danni neurologici

Secondo uno studio dell’Università Statale di Milano, spegnere farmacologicamente il recettore GPR17, presente negli oligondetrociti, potrebbe riequilibrare il metabolismo del glucosio e la produzione di mielina, tra i maggiori responsabili dell’insorgenza di malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla.
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Kevin Ben Alì Zinati 20 Settembre 2022
* ultima modifica il 20/09/2022

La scienza ha scoperto un nuovo potenziale segreto terapeutico contro la sclerosi multipla, una delle più diffuse malattie neurodegenerative che colpisce il sistema nervoso centrale.

Tutto risiederebbe negli oligodentrociti, un particolare tipo di cellule presenti nel cervello e nel midollo spinale responsabili della produzione di mielina, e in un recettore posto sulla loro superficie e coinvolto proprio nella produzione di questa sostanza lipidica.

Quando senti parlare di sclerosi multipla contemporaneamente senti nominare anche la mielina.

Questa sostanza avvolge i prolungamenti dei neuroni e permette il corretto passaggio dell’impulso nervoso. Se danneggiata, però, può innescare una sorta di interruzione della comunicazione cerebrale alla base dei deficit neurologici presenti tipici della malattia.

Secondo un recente studio dei ricercatori dell’Università Statale di Milano, tuttavia, il “segreto” per contrastare questa degenerazione starebbe nello spegnere il recettore GPR17 in modo da aggiustare il metabolismo alterato degli oligodentrociti e riequilibrare la produzione di mielina.

Ma facciamo un passo indietro.

Il recettore GPR17 è presente a livelli molto alti all’interno degli oligodentrociti “immaturi”, ovvero quelli non ancora formati completamente.

In condizioni normali, questi oligodentrociti si formano portando a termine il processo di differenziamento e una volta completato perdono il recettore GPR17, che si spegne in maniera spontanea.

Può capitare però che GPR17 sia sregolato. In questo caso il recettore finisce con l’impedire a alle cellule di completare il loro processo di maturazione e di differenziamento. In sostanza dunque il GPR17 è quindi capace di alterare la produzione di mielina.

Lo spegnimento del recettore che ti ho accennato prima è indispensabile per una corretta mielinizzazione: se persistesse in livelli molto alti all’interno degli oligodentrociti, si favorirebbe l’insorgenza di patologie caratterizzate proprio da danni alla mielina perché il recettore GPR17 spinge sull’incapacità dell’organismo di riparare le lesioni alla mielina.

“In pazienti con sclerosi multipla, in alcune aree del cervello apparentemente sane, ancora prive di lesioni ma già caratterizzate da un principio di infiammazione, il numero degli oligodentrociti esprimenti GPR17 è molto aumentato ha spiegato la professoressa Maria Pia Abbracchio, docente di Farmacologia al dipartimento di Scienze farmaceutiche dell'Università degli Studi di Milano,

Secondo la ricercatrice milanese, quindi, lo spegnimento del recettore è fondamentale per reindirizzare la cellula alla maturazione.

Per confermare la validità di questa ipotesi, il suo gruppo di ricerca ha allestito un esperimento poi descritto sulla rivista Cells. Qui gli scienziati hanno riprodotto in vitro lo spegnimento fisiologico del recettore attraverso una serie di approcci biotecnologici, valutando poi le conseguenze sul profilo metabolico e lipidico ai diversi stadi di maturazione degli oligodentrociti.

“Lo spegnimento dell’espressione di GPR17 ha indotto un potente riarrangiamento del metabolismo del glucosio, che ha portato ad un aumento dei livelli extra-cellulari di lattato, un importante metabolita che può essere reso disponibile ai neuroni per sostenere il proprio metabolismo” ha spiegato Davide Marangon, ricercatore di Farmacologia al dipartimento di Scienze farmaceutiche e primo autore dello studio, aggiungendo poi che gli esperimenti avevano messo in evidenza i cambiamenti nei livelli di molecole lipidiche particolarmente abbondanti nella mielina, a supporto del ruolo chiave di GPR17 nel determinarne la composizione.

I risultati di questo studio, insomma, suggeriscono che lo spegnimento del GPR17 è decisivo per promuovere i cambiamenti metabolici necessari agli oligodendrociti per completare il processo di maturazione e produrre correttamente la mielina.

La modulazione di questo recettore attraverso farmaci, quindi, potrebbe diventare una soluzione per contrastare le disfunzioni metaboliche tipicamente associate a malattie demielinizzanti, come la sclerosi multipla.

Fonte | "Rewiring of Glucose and Lipid Metabolism Induced by G Protein-Coupled Receptor 17 Silencing Enables the Transition of Oligodendrocyte Progenitors to Myelinating Cells" pubblicata il 2 agosto 2022 sulla rivista Cells 

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