Obesità nei bambini: e se la colpa fosse anche dell’inquinamento atmosferico?

Un nuovo studio dell’Università di Boulder afferma a che l’esposizione delle madri in gravidanza a determinati inquinanti tossici può favore la tendenza dei bambini ad accumulare grasso in eccesso.
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Kevin Ben Alì Zinati 30 Agosto 2021
* ultima modifica il 30/08/2021

Tra i danni alla nostra salute causati dall’inquinamento dell’aria che respiriamo tutti i giorni ora c’è anche l’obesità dei bambini.

Vivere in luoghi con maggiore esposizione ad inquinanti tossici potrebbe impattare concretamente sulla gravidanza portando alla successiva nascita di bambini che fin da piccoli tendono ad accumulare grasso in eccesso rischiando così tutte le malattie correlate.

Un nuovo studio dell’Università di Boulder confermerebbe che i tassi più elevati di obesità tra alcuni gruppi sociali non sarebbero solo il risultato di scelte individuali come la sedentarietà e un’alimentazione sbagliata.

I ricercatori hanno indagato il rapporto tra l’inquinamento atmosferico, la gravidanza e l’obesità seguendo 123 coppie madre e figlio dal Mother's Milk Study, una sperimentazione in corso sul territorio di Los Angeles.

Circa un terzo delle partecipanti aveva un peso normale prima della gravidanza, un terzo era in sovrappeso mentre i restanti erano obesi.

Sfruttando i dati del sistema di qualità dell'aria della US Environmental Protection Agency, che registra i dati orari sulla qualità dell'aria dalle stazioni di monitoraggio ambientale, hanno poi quantificato la esposizione prenatale delle mamme a quattro classi di inquinanti: PM2,5 e PM10, biossido di azoto e ozono.

Una volta nati, tutti i bambini sono stati seguiti e monitorati per la registrazione periodica del peso e dell’altezza oltre alla misura e alla localizzazione delle concentrazioni di grasso.

I risultati hanno portato gli scienziati a presumere che una maggiore esposizione all’inquinamento atmosferico prenatale sarebbe effettivamente associata a maggiori cambiamenti di peso e grasso corporeo nei primi sei mesi di vita.

Sembra inoltre che in alcuni casi, gli inquinanti presenti nell’aria abbiano un impatto diverso in relazione al genere: l’esposizione a una combinazione di ozono e biossido di azoto in utero, nello studio descritto sulla rivista Environmental Health, era associata a una crescita più rapida intorno alla vita nelle femmine.

Nei maschi, invece, era correlata a un maggiore accumulo di grasso intorno alla parte centrale del corpo.

Arrivato fin qui ti starai sicuramente chiedendo in che modo agiscono questi inquinanti. Come, in sostanza, possano favorire l’obesità. I ricercatori di Boulder hanno spiegato che queste sostanze possono infiammare i polmoni causando infiammazioni sistemiche degli organi, influenzando i processi metabolici, come la sensibilità all'insulina, che possono influenzare lo sviluppo fetale.

Fonte | "Prenatal exposure to ambient air pollutants and early infant growth and adiposity in the Southern California Mother’s Milk Study" pubblicato il 5 giugno 2021 sulla rivista Environmental Health

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