Scarpe da fit walking alla mano e un po’ di attenzione alle porzioni nel piatto. Per superare indenni il periodo delle feste e l’inevitabile susseguirsi di pranzi e cene, potrebbero bastare queste due indicazioni: fare attività fisica moderata, ossia camminare all’aperto tra un pasto e l’altro, e non riempire troppo il piatto al momento di pranzare e cenare.
In generale andrebbero poi evitate le fritture per prediligere altri metodi di cottura come quella al vapore, al forno o alla griglia. Alcolici e bevande zuccherate dovrebbero essere ridotti al minimo se non evitati del tutto, sarebbe buona norma bere più acqua. Tuttavia, in presenza di di patologie come il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e la steatosi epatica, sarebbe necessaria qualche accortezza in più.
A dare alcune regole per "comportarsi bene a tavola" è stata la Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) che attraverso i suggerimenti del professore Giorgio Sesti, Presidente SIMI, invita le persone affette da determinate patologie a non mettere a rischio le proprie condizioni di salute.
"Oltre ai dolci, il consiglio che diamo a queste persone è di ridurre anche il consumo degli zuccheri semplici (pasta, pane, pizza, patate, polenta e riso), scegliendone magari la versione integrale – spiega il professore Giorgio Sesti -. Attenzione anche alla frutta “zuccherina”, come banane, fichi, uva, cachi, castagne, datteri. Consumare in abbondanza la verdura, cotta o cruda a piacimento, riduce il senso di fame e rallenta l'assorbimento degli altri zuccheri. Bene anche i legumi che, vista la loro composizione amidacea, rappresentano ottimi sostituiti dei piatti a base di cereali e di patate. Se si mangia più del solito è bene aumentare anche l'assunzione di acqua, mentre è consigliabile evitare alcolici e bevande zuccherate”.
"Il consiglio è di evitare gli alimenti ricchi di grassi animali come carni rosse, insaccati, formaggi stagionati – sottolinea il professore -. Sono consentite con moderazione carni magre quali pollo, tacchino, coniglio. Per la colazione, bene il latte e lo yogurt magro o parzialmente scremato; a tavola portiamo solo formaggi magri. Per la cena di vigilia (e non solo), benissimo il pesce, soprattutto quello azzurro e il salmone, ricchi di grassi omega-3. È consigliabile ridurre il consumo di uova (è al tuorlo che bisogna fare attenzione) e a tutto quello che le contiene (pasta all'uovo, omelette e frittatine, dolci). E per condire, ottimo l'olio extravergine d'oliva, vero toccasana per il cuore e i vasi; da evitare invece l'utilizzo di burro o strutto”.
"Il principale nemico per le persone ipertese è il sodio, contenuto non solo nel sale da cucina, ma anche negli insaporitori (dado) – spiega il professore Sesti -. È bene fare attenzione anche al sale “occulto” presente negli alimenti conservati sotto sale, come merluzzo essiccato e salato, aringhe salate, tonno, acciughe salate, olive e capperi in salamoia; ricchi di sodio sono anche i formaggi stagionati, le salse tipo ketchup e simili, gli insaccati quali pancetta e prosciutto crudo e in generale tutti gli snack usati per l’aperitivo (patatine fritte, mais tostato, arachidi salate, olive e così via). Si possono insaporire i piatti con spezie, limone, aceto e erbe aromatiche, più gustosi e meno pericolosi".
"Le persone con “fegato grasso” (steatosi epatica) devono orientare le scelte gastronomiche verso cibi ad elevato contenuto di fibre e a basso tenore di zuccheri semplici – concludere il professor Sesti –. È consigliabile evitare superalcolici e alcolici, compresi vino e birra, e le bevande zuccherine, ricche di fruttosio, oltre a limitare lo zucchero in tutte le sue forme e manifestazioni (zucchero di canna, marmellata, miele, dolci, pasticcini, biscotti, caramelle). Sono consigliati il pesce azzurro e il salmone, i legumi e le verdure e, come condimento, olio extravergine d’oliva. Sono consentite con moderazione frutta fresca e secca".
Anche la redazione di Ohga ha pensato a una proposta di menù alternativo per il giorno di Natale improntato sulla stagionalità degli ingredienti. Un'alimentazione che infatti tiene conto dei tempi dettati dalla natura è più sana perché generalmente frutta e verdura coltivati nel periodo dell'anno "giusto" hanno meno bisogno di concimi, pesticidi e conservanti rispetto a quelli coltivati in periodi dell'anno meno appropriati.