Oggi è la Giornata mondiale del benessere sessuale (ma se ne parla ancora troppo poco)

Non se ne parla ancora abbastanza eppure la vita sessuale sembra essere ancora per troppe persine un vero e proprio tabù. Oggi è la Giornata mondiale del benessere sessuale, istituita dall’OMS per trattare temi come la prevenzione, la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e sì, anche il piacere di fare sesso.
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Gaia Cortese 4 Settembre 2022
* ultima modifica il 04/09/2022

Ogni anno, il 4 settembre si celebra la Giornata mondiale del benessere sessuale, un'iniziativa promossa dal 2010 dalla World Association for Sexual Health che ha l’obiettivo di diffondere una visione sana e positiva della sessualità e delle relazioni fisiche.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute sessuale è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale in relazione alla pratica dell’attività, e pertanto richiede un approccio rispettoso nonché la possibilità di vivere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da ogni coercizione, discriminazione e violenza.

Insomma, lo dicono gli esperti stessi: il sesso fa bene. A elencarne gli effetti positivi si finisce inevitabilmente per fare una lunga lista; secondo la Fondazione Umberto Veronesi, infatti, avere rapporti sessuali almeno una o due volte a settimana aiuta a migliorare le risposte immunitarie, stimola il cuore e abbassa la pressione del sangue, migliora il sonno, riduce lo stress e allunga anche la vita.

Il benessere sessuale è tuttavia minato dalla possibilità di contrare malattie e infezioni; nello specifico, tutte quelle malattie note per essere trasmissibili sessualmente (MST) e che possono essere causa di sintomi più o meno acuti, infezioni croniche e complicanze a lungo termine. Di norma si preferisce parlare di “infezioni” piuttosto che di “malattie” perché è possibile che un individuo, se pur asintomatico, sia portatore di batteri o virus e che per non esserlo più, necessiti comunque di un trattamento farmacologico.

Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute, ogni giorno vengono contratte più di un milione di infezioni a trasmissione sessuale. che possono avere anche conseguenza gravi sulla salute riproduttiva, considerato che la fascia di età più esposta allo sviluppo di queste patologie è quella dei giovani tra 15 e 24 anni.

L’unico strumento a disposizione per ridurre il rischio di contrarre infezioni, non volendo prendere in considerazione l'astinenza sessuale, è la prevenzione attraverso comportamenti sessuali responsabili, oltre all’uso di un contraccettivo come il preservativo, utile non solo per limitare la trasmissione dell’infezione attraverso i liquidi organici, ma anche per ridurre il rischio di contrarre malattie come l’herpes genitale, la sifilide, l’ulcera molle e il Papilloma virus, la più diffusa tra le malattie sessualmente trasmissibili.

Le vaccinazioni

Per non correre il rischio di contrarre il Papilloma virus (HPV), da diversi anni a donne e uomini in giovane età viene raccomandata la vaccinazione, somministrata in due o tre dosi e utile per prevenire l’infezione e ridurre il rischio di sviluppare vati tipi di tumore tra cui quello al collo dell’utero.

Altro vaccino consigliato è quello anti epatite B (HBV), fortemente raccomandato con quello anti epatite A, ai soggetti con comportamenti sessuali a rischio, come uomini che fanno sesso con altri uomini, persone affette da HIV o con un compagno con HIV.

Le diagnosi

Oltre alle vaccinazioni, un modo per proteggersi da infezioni croniche è anche quello di avere una corretta e rapida diagnosi in presenza di sintomi che possono far pensare a un disturbo dell'apparato sessuale. Alcune malattie sessualmente trasmissibili, per esempio, possono essere diagnosticate durante una visita o in seguito a degli esami di laboratorio prescritti dal proprio medico curante. Di norma è frequente che vengano prescritti: tamponi dell’uretra, tamponi vaginali, esami delle urine, esami del sangue (per rilevare infezioni come epatiti virali, HIV/AIDS, sifilide).

Il buon senso

A tutto questo è bene aggiungere un po' di buon senso. Non c'è nulla di sbagliato nel fare sesso, anche se nel nostro Paese, se ne parla ancora con difficoltà: basta pensare che nonostante l'Italia faccia parte dei 35 Paesi che aderiscono alla Giornata mondiale del benessere sessuale,  da noi se ne parli davvero poco.

Educazione sessuale, prevenzione, comportamenti a rischio e gravidanze indesiderate dovrebbero essere tematiche affrontate in maniera più diffusa, affinché ogni individuo si senta libero di vivere la propria sessualità in modo libero, senza tuttavia correre rischi inutili o farli corre al proprio partner. Forse, istituendo questa Giornata mondiale, l'Organizzazione Mondiale della Sanità non aveva come obiettivo proprio quello di promuovere una più ampia informazione sull'argomento?

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.