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L’Oms ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria globale: che cosa significa?

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il monkeypox come un evento straordinario di interesse internazionale che richiede una risposta globale coordinata. Al momento, però, non saremmo di fronte a una nuova pandemia come Covid-19: quella dell’Oms è semmai una “chiamata all’azione” affinché, in un momento già delicato, si lavori per arginare la diffusione del virus in paesi che fino a un anno fa non l’avevano praticamente mai conosciuto.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Luglio 2022
* ultima modifica il 25/07/2022

Emergenza sanitaria globale: alla fine è toccato anche al vaiolo delle scimmie.

Accanto ai numeri della pandemia da Covid-19, in questi giorni avrai sicuramente sentito anche del lento ma continuo aumento dei casi anche di monkeypox.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità si quindi è riunita a Ginevra per riflettere sulle strategie da mettere in campo per arginarne l’avanzata e al termine delle consultazioni, il direttore generale Tedros Ghebreyesus ha scelto di dichiarare il vaiolo delle scimmie un evento straordinario di interesse internazionale che richiede una risposta globale coordinata.

Si tratta di una decisione importante che, tuttavia, non deve creare paure irrazionali e l’etichetta di emergenza sanitaria globale non equivale a un allarme rosso.

Al momento, non saremmo di fronte a un’altra pandemia da Sars-CoV-2. Come ti spiegherò meglio più avanti, la decisione dell’Oms nasce dal fatto che un’infezione prima sporadica in alcune parti del mondo, come in Europa, ora è presente in maniera massiccia ed è diventato difficile contenerla. E serve dunque un’azione coordinata per arginarla.

Cosa dice l’Oms

Come ben sai, non è la prima volta che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara lo stato PHEIC. È già capitato 6 volte: nel 2009 con H1N1, cui è seguita poliomielite nel 2014, l’Ebola in Africa centrale, Zika nel 2015/16 e nel 2018-20 e, ovviamente, la pandemia da Covid-19.

Oggi anche il vaiolo delle scimmie è un’emergenza globale, ma fino a un mese fa l’Oms aveva deciso di lasciare da parte l’etichetta di PHEIC, ovvero “Public Health Emergency of International Concern”.

All’epoca, infatti, i casi segnalati erano “solo” 3040 e coinvolgevano un numero “accettabile” di paesi, 47 paesi.

Ora i contorni sono cambiati. In soli tre mesi il virus ha provocato quasi 17mila casi arrivando a diffondersi in ben 74 paesi. Troppo, soprattutto perché stiamo già convivendo con un’altra emergenza sanitaria.

“Il rischio di vaiolo delle scimmie è moderato a livello globale e in tutte le regioni, ad eccezione della regione europea dove valutiamo il rischio come alto ha spiegato il direttore Ghebreyesus, secondo cui ci sarebbe anche “un chiaro rischio di un'ulteriore diffusione internazionale, sebbene il rischio di interferenza con il traffico internazionale rimanga per il momento basso”.

In sostanza, ha spiegato l’Oms, il focolaio originario di vaiolo delle scimmie si è diffuso rapidamente in tutto il mondo attraverso modalità di trasmissione nuove e di cui sappiamo troppo poco.

Per decidere se un focolaio rappresenti o meno un’emergenza sanitaria globale, l’Organizzazione ha preso in considerazione 5 criteri:

  • Le informazioni fornite dai paesi coinvolti, che mostrano come il monkeypox virus sia in grado di diffondersi rapidamente in paesi che non l’avevano mai visto prima
  • I tre criteri per dichiarare un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale, che sono stati soddisfatti
  • Il parere del Comitato di Emergenza, che non ha raggiunto il consenso
  • I principi scientifici, le prove e altre informazioni rilevanti che al momento sarebbero insufficienti e lascerebbero con molte incognite
  • Il rischio per la salute umana, la diffusione internazionale e il potenziale di interferenza con il traffico internazionale

“Per tutti questi motivi – ha annunciato il direttore Ghebreyesus – ho deciso che l’epidemia globale di vaiolo delle scimmie rappresenta un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”.

Emergenza contri cui serve, insomma, una strategia mirata. “Questa è un’epidemia concentrata tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, specialmente quelli con molti partner – ha aggiunto il direttore dell’Oms – Vuol dire che l’epidemia può essere arrestata se usiamo le strategie giuste mirate ai gruppi giusti”.

Cosa significa? 

Te l’ho accennato all’inizio: l’annuncio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità non significa che il vaiolo delle scimmie sia una crisi imminente.

Non vuol dire che ci aspettano mesi di lockdown come è stato per il Covid-19 o che siamo di fronte a un virus estremamente pericoloso (su oltre 16mila casi finora le vittime sono state solo 5 e tutte concentrate in Africa).

Secondo Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute, la volontà dell’Oms è quella di porre l’attenzione internazionale sul monkeypox “al fine di favorire una chiamata all’azione” per arrestarne la progressiva avanzata.

Fino a 12 mesi fa, infatti, in Europa i casi di vaiolo delle scimmie erano pochi e rari mentre oggi sono all’ordine del giorno, anche grazie a fenomeno amplificatori come il pride dello scorso maggio alle Canarie, e difficili da contenere.

“Per questo – scrive Rezza – l’OMS ritiene necessario puntare l’attenzione su una infezione virale che non sembra essere né altamente trasmissibile né particolarmente aggressiva dal punto di vista clinico e viene ora dichiarata PHEIC”.

Niente allarmismi, insomma. È l'indicazione che arriva direttamente anche dal nostro Ministero della Salute. "L'Oms ha dichiarato nella giornata di oggi il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) emergenza sanitaria globale. Il Ministero della Salute con apposita ordinanza si legge in una nota ha già predisposto, insieme alle Regioni e Province Autonome, le modalità di segnalazione dei singoli casi. In Italia finora sono stati registrati 407 casi con tendenza alla stabilizzazione. La situazione è sotto costante monitoraggio ma non si ritiene debba destare particolari allarmismi".

Fonte | Oms; Ministero della Salute 

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