Potrebbero bastare 15 minuti. Un quarto d’ora in cui medici e operatori sanitari potrebbero essere in grado di valutare con precisione la gravità di un trauma cranico sul cervello e l’organismo di un paziente. Tutto grazie un rapido test del sangue. La potenziale rivoluzione arriva da un team della University of Pittsburgh Medical Center: i ricercatori americani hanno scoperto che l'analisi di una specifica proteina espressa da alcune cellule del sistema nervoso centrale, la proteina acida fibrillare gliale, può indicare l’entità di una lesione cerebrale. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Neurotrauma.
I ricercatori dell’Upmc hanno analizzato gli esami ematici di quasi 1497 persone che hanno chiesto assistenza a uno dei 18 centri traumatologici di livello 1 sul territorio statunitense. Di questi hanno poi osservato i valori della proteina Gfap che negli Stati Uniti, sulla base delle indicazioni della Food and Drug Administration, sono già utilizzati come strumenti per determinare se un paziente necessita di una TC cranica oppure no.
Successivamente hanno sviluppato un dispositivo portatile in grado di misurare i livelli di Gfap nel sangue. Si tratta di uno strumento facile da utilizzare e veloce nel dare i risultati che può valutare con precisione se la persona con trauma cranico necessita di ulteriori trattamenti e cure. In questo modo ogni dubbio verrebbe risolto e i medici potranno ricevere tutte le informazioni di cui hanno bisogno in pochi minuti ovunque si trovino, senza dover aspettare di arrivare in ospedale. Non a caso, infatti, gli stessi autori l'hanno definita una potenziale rivoluzione.
Fonti | "Point-of-Care Platform Blood Biomarker Testing of Glial Fibrillary Acidic Protein versus S100 Calcium-Binding Protein B for Prediction of Traumatic Brain Injuries: A Transforming Research and Clinical Knowledge in Traumatic Brain Injury Study" pubblicata il 14 settembre 2020 sulla rivista Journal of Neurotrauma; University of Pittsburgh Medical Center