Osteopenia e densità ossea, quando è un problema?

Una bassa densità ossea è definita osteopenia ed è una condizione silente che predispone però a un maggior rischio di rottura delle ossa, ma anche di osteoporosi. Quali sono i sintomi, soprattutto i campanelli di allarme, e che cosa puoi fare per prevenire questo problema?
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Valentina Rorato 22 Luglio 2021
* ultima modifica il 22/07/2021

L'osteopenia è una condizione ossea caratterizzata da una ridotta densità ossea, che porta all'indebolimento osseo e a un aumento del rischio di rottura. Quali sono le cause e come si cura?

Che cos’è

L'osteopenia è una condizione che si verifica quando si perde massa ossea e di conseguenza le ossa si indeboliscono, diventando più fragili e con un maggior rischio alla rottura. È molto comune con l'età, soprattutto per le donne durante la menopausa, quando perdono gli estrogeni. Le persone che soffrono di osteopenia hanno un rischio maggiore di sviluppare anche l'osteoporosi.

Le cause

Le cause principali di osteopenia sono tre: l'incapacità di raggiungere il proprio picco di massa ossea (che avviene mediamente tra i 20 e i 35 anni), che è la quantità massima di osso che una persona è geneticamente programmata per costruire nel corso della sua vita. Un altro problema può essere la perdita ossea, spesso scatenata da malattie che impediscono l'assorbimento del calcio, tra cui la celiachia, le malattie infiammatorie intestinali e i disturbi alimentari.

Poi, ci sono i fattori genetici, come la predisposizione all'osteoporosi, che possono purtroppo anche favorire una densità ossea relativamente bassa. Inoltre, alcuni farmaci e abitudini di vita, come fumare o bere troppo alcol, possono influire negativamente.

I sintomi

Non è facile identificare i sintomi, perché l'osteopenia e l'osteoporosi non causano di per sé dolore o problemi di movimento. E ciò rende molto difficile la percezione del problema. Tra i segni più comuni, c' è la perdita di altezza. La maggior parte delle persone si “abbassa” in media 2,5 cm con l'avanzare dell'età, ma perderne di più potrebbe essere il primo indizio che c'è un problema di qualità ossea sottostante.

Di solito ci si accorge a seguito di una frattura.  Se un adulto di età superiore ai 50 anni cade stando semplicemente in piedi (per esempio inciampando), e dunque senza essere in una situazione di pericolo, e si rompe un osso, è necessario eseguire un test della densità ossea per lo screening dell'osteopenia e dell'osteoporosi.

La diagnosi

Per la diagnosi di osteopenia si deve eseguire un test della densità ossea, ovvero una densitometria DEXA (DEXA, DXA e MOC sono sigle diverse che indicano la stessa cosa).

Si effettua la misurazione della densità ossea nei fianchi, nella colonna vertebrale e nel polso. Il risultato può dire se hai l'osteopenia o l'osteoporosi, o se le tue ossa sono normali. Più basso è il tuo punteggio, maggiore è il rischio di rottura delle ossa. Un punteggio T compreso tra -1 e -2,5 è etichettato come osteopenia. Un punteggio T inferiore a -2,5 è etichettato come osteoporosi.

La MOC serve a indagare lo stato di mineralizzazione delle ossa. Misura, infatti, la densità della massa ossea, rivelando un'eventuale degenerazione della struttura. Attualmente è la tecnica diagnostica di riferimento per effettuare la diagnosi di osteoporosi. È un esame indolore, non invasivo e sicuro. Non è un esame di screening, ma viene eseguita su richiesta del medico in presenza di fattori di rischio per l’osteoporosi (ad esempio menopausa precoce, familiarità, età avanzata, malattie come celiachia, ipertiroidismo, iperparatiroidismo).

La cura

La cura dell'osteopenia dipende dalla persona. Di solito si scopre, come già anticipato, a seguito di una frattura. In linea di massima, dopo aver curato l’osso, il medico potrebbe prescrivere una terapia farmacologica per prevenire futuri traumi rottura e rendere lo scheletro il più possibile saldo. Per tutte le persone con osteopenia, è importante mangiare cibi ricchi di calcio, compresi alcuni latticini, verdure a foglia verde scuro e alcuni pesci. Anche la vitamina D è fondamentale, ma la dieta spesso non è sufficiente e potrebbe essere consigliato un integratore.

Si può prevenire?

No, non si può prevenire, ma si può fare in  modo che alcune persone geneticamente predisposte ad avere una bassa densità ossea non sviluppino osteoporosi. Come si fa? È importante fare sport, assumere abbastanza calcio con la dieta durante l'infanzia, l'adolescenza e la giovane età adulta. Per le donne, assicurarsi che abbiano le mestruazioni regolarmente è un segno significativo che producono abbastanza estrogeni, che è un ormone vitale per una buona salute delle ossa. Si consiglia poi di evitare le sigarette e limitare l'alcol.

Fonte | Humanitas

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