La pancreatite è un'infiammazione del pancreas, quella ghiandola situata dietro lo stomaco che gioca un ruolo fondamentale nella tua digestione e nel regolare i livelli di glucosio nel sangue. Queste funzioni importantissime vengono però compromesse quando l'organo viene danneggiato dagli enzimi digestivi che la ghiandola stessa produce ma che, contrariamente a quanto accade normalmente, si attivano precocemente, prima ancora di lasciare in pancreas.
Esistono due forme principali di pancreatite, acuta e cronica: se la prima si manifesta in modo improvviso, la seconda dura più a lungo e tende a peggiorare nel tempo. In ogni caso, il sintomo tipico con cui puoi riconoscere l'infiammazione è un dolore nella zona addominale, che può essere più o meno intenso.
La pancreatite non è da sottovalutare, anche perché non è un problema così raro ed è strettamente legata allo stile di vita: può svilupparsi a seguito di una forte obesità, del consumo eccessivo di alcol ma anche per la formazione di calcoli biliari. Per questo, la cura include anche una modifica della dieta del paziente colpito, nel tentativo di evitare le complicazioni che, nei casi più gravi, possono rendere l'infiammazione anche mortale.
Quando il pancreas s’infiamma si manifesta un disturbo noto come pancreatite, frequente nelle persone con una predisposizione genetica, ma anche tra chi è un forte bevitore o soffre di obesità. Se la pancreatite è lieve, normalmente tende a guarire da sola, quando però la condizione è grave, oppure tende a ripresentarsi in forma cronica, potrebbero sopraggiungere complicazioni letali.
Questo disturbo è la conferma di come lo stile di vita possa influenzare la tua salute: purtroppo, alcuni vizi, come bere troppi alcolici o fumare, possono mettere a rischio il buon funzionamento dei tuoi organi e delle tue ghiandole, come il pancreas, che si trova nella parte superiore dell’addome, dietro allo stomaco. Il suo compito è quello di produrre enzimi digestivi e rilasciare insulina e glucagone nel flusso sanguigno per facilitare il processo di digestione e, allo stesso tempo, mantenere gli equilibri glicemici nel tuo organismo.
A volte può accadere che questi enzimi si attivino prima di essere riversati nel duodeno, quando si trovano ancora nel pancreas, provocando l'infiammazione della ghiandola che quindi può perdere gradualmente la propria funzionalità.
Come ti ho anticipato, la pancreatite può presentarsi in diverse forme. Tra le principali, solitamente, si distinguono quella acuta e quella cronica, ma la prima in alcune occasioni potrebbe anche evolversi in necrotizzante. Vediamole nel dettaglio, per capire in che cosa si differenziano.
La pancreatite acuta è la principale causa di ricoveri ospedalieri per problemi gastrointestinali e colpisce circa 200 mila persone ogni anno in Italia. È scatenata soprattutto da calcoli biliari ed è più frequente tra gli adulti. L’infiammazione si risolve nella maggior parte dei casi pochi giorni dopo l’inizio del trattamento, ma può anche cronicizzarsi, soprattutto se si fuma o si consumano molti alcolici. Un attacco lieve di pancreatite acuta può durare circa una settimana, mentre nei casi più gravi la guarigione non avverrà prima di alcune settimane.
La pancreatite cronica è un'infiammazione del pancreas che ritorna costantemente o si manifesta per un lungo periodo di tempo. Purtroppo, può danneggiare permanentemente il pancreas e le cellule che producono insulina, causando diabete in quasi 1 persona su 2. Può essere causata dall’abuso di alcol, ma anche da malattie autoimmuni e genetiche, come la fibrosi cistica.
Quando la pancreatite acuta è molto grave può evolversi in pancreatite necrotizzante. Che cosa vuol dire? A causa dell’infiammazione tendono a morire le cellule del pancreas e potrebbero fuoriuscire gli enzimi digestivi, causando danni e morte del tessuto.
Come ti ho anticipato la pancreatite può essere davvero dolorosa, ma devi sapere che il suo modo di manifestarsi può presentare alcune differenze tra le due forme principali, acuta e cronica. Iniziamo allora a vedere quali sono i sintomi comuni che si presentano in entrambi i casi:
Se sviluppi una pancreatite acuta, il dolore alla parte superiore dell'addome tende a esordire in maniera improvvisa e molto violenta, tanto che potrebbe irradiarsi fino alla schiena. Oltre a febbre, vomito o malessere diffuso, poi, il tuo organismo potrebbe dare segni di disidratazione oppure potresti entrare in stato di shock. Questi sintomi potrebbero intensificarsi soprattutto dopo i pasti e dovrai iniziare al più presto un trattamento adeguato, stabilito dal medico, per far sì che il dolore non aumenti ulteriormente.
Il discorso cambia in caso di pancreatite cronica, che inizialmente potrebbe presentarsi con sintomi più sfumati e meno intensi, che magari non assoceresti immediatamente a un'infiammazione del pancreas. Insieme al dolore addominale potresti avvertire altri sintomi come un calo dell'appetito e feci grasse, ma è sul lungo periodo che noterai gli effetti di questo disturbo, ovvero l'insufficienza d'organo a causa della perdita di funzionalità e l'insorgenza di diabete.
Le cause scatenanti di questa infiammazione possono essere diverse. Come ti ho spiegato, la pancreatite insorge quando gli enzimi digestivi si attivano mentre sono ancora nel pancreas, irritando le cellule della ghiandola. Questo meccanismo può essere scatenato da:
La pancreatite può avere dei risvolti davvero gravi, perché possono subentrare delle complicazioni. Quali sono queste complicazioni?
È difficile non preoccuparsi quando insorge la pancreatite, perché il dolore addominale è davvero molto intenso e non si può ignorare. Devi quindi contattare sempre il medico e se il male è così forte che non ti permette di stare fermo o di trovare una posizione di sollievo, recati al pronto soccorso.
Dopo una visita medica, il dottore dovrebbe prescriverti una serie di esami. Prima di tutto vorrà misurare i livelli degli enzimi digestivi, l'amilasi e la lipasi. Alti livelli di questi due enzimi significano probabilmente una pancreatite acuta. Poi potrebbe richiedere il test di funzionalità pancreatica e un’ecografia o una TC. Tra gli esami più invasivi c’è la biopsia: con un ago verrà prelevato un piccolo pezzo di tessuto dal pancreas da studiare.
Il trattamento della pancreatite dipende moltissimo dalla forma di infiammazione che hai sviluppato, quindi vediamo nel dettaglio qual è la terapia più adatta a seconda dei casi:
Fonte| Msd Manual
(Modificato da Alessandro Bai il 29-10-20)