Paracetamolo, aspirina e altri FANS riducono i danni provocati dall’inquinamento

Lo sostiene una ricerca statunitense che ha riscontrato che i farmaci antinfiammatori non steroidei hanno un effetto positivo sulla funzione polmonare, sempre più minacciata nelle persone che abitano nei grandi centri urbani dalle concentrazioni elevate di polveri sottili nell’aria.
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Federico Turrisi 15 Ottobre 2019
* ultima modifica il 18/12/2020

Vivere in una grande città significa anche respirare aria non proprio pulita. Lo smog è uno dei nemici più pericolosi per la nostra salute. La presenza di livelli elevati di polveri sottili nell'aria è infatti in grado di danneggiare in maniera seria i nostri polmoni nel lungo periodo. Un aiuto contro gli effetti negativi causati dall'inquinamento atmosferico potrebbe arrivare dai farmaci antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS, tra cui ti ricordo l'acido acetilsalicilico (che forse conosci meglio col nome di aspirina). Oltre ai FANS, nell'azione protettiva, sembra essere coinvolto anche il paracetamolo.

Secondo i risultato di uno studio condotto da un team di ricercatori della Columbia Mailman School of Public Health, in collaborazione con la Harvard Chan School of Public Health e la Boston University School of Medicine, l'uso di un qualsiasi farmaco antinfiammatorio appartenente alla categoria dei FANS ha quasi dimezzato gli effetti delle polveri sottili sulla funzione polmonare. Per arrivare a questa conclusione gli esperti hanno analizzato i dati raccolti da un test effettuato su un campione di 2.280 uomini adulti (età media di 73 anni) dell'area di Boston per determinare la loro funzione polmonare. I ricercatori hanno poi esaminato la relazione tra l'uso di FANS e la quantità di materiale particolato (PM2,5 e PM10), tenendo conto anche di una varietà di fattori, tra cui lo stato di salute generale di ciascun partecipante e se fosse fumatore o no.

Ebbene, è stato riscontrato che gli effetti nocivi dovuti all'esposizione all'inquinamento atmosferico sulla funzione polmonare si erano ridotti di quasi la metà a seguito dell'assunzione dei farmaci. Come è possibile? Il meccanismo preciso non è ancora chiaro, ma i ricercatori ipotizzano che l'azione antinfiammatoria di questi farmaci possa proteggere i polmoni dai picchi a breve termine dell’inquinamento atmosferico. Il che vuol dire che un'esposizione prolungata risulta comunque nociva per la nostra salute. Come a dire, imbottirsi di aspirina non è certo la soluzione al problema.

Fonte | "Nonsteroidal Anti-Inflammatory Drugs Modify the Effect of Short-Term Air Pollution on Lung Function" pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine il 25 settembre 2019

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