Segnati questo nome: Janusz Racz. Lo vedi nelle foto qui sotto. Janusz è un uomo di 67 anni, originario di Londra e di mestiere fa lo scienziato specializzato in Intelligenza Artificiale. Janusz insomma è uno di quelli che guarda oltre l'orizzonte.
Ti suggerisco di prendere nota del suo nome perché Janusz e la scienza tutta stanno compiendo un passo in avanti enorme: proprio nella materia in cui questo ricercatore inglese è forte, ovvero il futuro.
Janusz infatti è il primo uomo al mondo a ricevere un vaccino sperimentale ideato per contrastare il tumore al polmone e impedire metastasi o recidive.
La somministrazione, avvenuta nel Regno Unito, rientra all’interno di un enorme progetto guidato dall’University College di Londra, l’NHS foundation e altri centri sparsi in tutto il mondo e per ora ha come obiettivo quello di testare l’efficacia e la sicurezza del primo farmaco potenzialmente in grado – si spera – di battere la principale causa di morte per cancro al mondo. Una patologia cioè che ogni anno costa la vita a circa 1,8 milioni di persone solo nel 2020.
BNT116, come è stato battezzato, è un vaccino a mRNA, basato cioè sulle potenzialità dell’RNA messaggero.
L’idea alla base è molto simile a quella dei vaccini anti Covid-19: sfruttare cioè l’RNA messaggero per trasportare i marcatori tumorali del tumore fino al sistema immunitario e istruirlo di fatto a prendere di mira e combattere le cellule tumorali che esprimono quei marcatori.
L’obiettivo insomma è quello di rafforzare la risposta immunitaria al cancro lasciando sani e inalterati cellule e tessuti circostanti, a differenza di quanto spesso avviene con i trattamenti di chemioterapia.
Quella di cui ti sto parlando è una sperimentazione clinica di fase 1 ed è stata avviata in 34 siti di ricerca sparsi in sette Paesi tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Ungheria, Polonia, Spagna e Turchia.
Nel Regno Unito sono stati attivati sei siti, in Inghilterra e Galles, dove verranno arruolati circa 20 pazienti su un totale globale di circa 130 persone: saranno coinvolti sia pazienti in fase iniziale prima della chirurgia o della radioterapia così come quelli in fase avanzata o con una di tumore recidivante.
La sperimentazione ha l’obiettivo di stabilire il profilo di sicurezza del vaccino e la dose sicura di monoterapia con BNT116, nonché della combinazione del vaccino con altri trattamenti consolidati peri tumore al polmone.
In questo modo i ricercatori vogliono capire se BNT116 possiede un effetto antitumorale sinergico quando somministrato con questi trattamenti chemioterapici o immunoterapeutici già noti e utilizzati.
Janusz rientra appena nel profilo dei pazienti che ti ho appena descritto perché si è visto consegnare tra le mani la diagnosi di tumore lo scorso maggio, subito dopo ha iniziato la chemioterapia e la radioterapia.
Nei laboratori del National Institute for Health Research UCLH Clinical Research Facility, ha ricevuto 6 iniezioni consecutive a distanza di 5 minuti l’una dall’altra nell’arco di 30 minuti.
Gli verrà somministrata una dose alla settimana per le successive 6 e poi ogni tre settimane per 54 settimane.
“Come scienziato, so che la scienza può progredire solo se le persone accettano di partecipare a programmi come questo. Lavoro nell'intelligenza artificiale e sono aperto a provare cose nuove. Anche la mia famiglia ha fatto ricerche sulla sperimentazione e mi ha sostenuto nella mia partecipazione” ha raccontato Janusz, con gli occhi e il cuore sempre rivolti là, al futuro: suo e di tutti gli altri.
Fonte | NHS