Parte la sperimentazione per un vaccino anti-infarto: lo studio del Monzino di Milano

Ha preso il via al Centro cardiologico Monzino di Milano, con i primi tre pazienti, la sperimentazione del farmaco Inclisiran, il medicinale Novartis soprannominato il vaccino anti-infarto.
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Valentina Rorato 14 Marzo 2022
* ultima modifica il 14/03/2022

È iniziata la sperimentazione sul vaccino che potenzialmente potrebbe rivoluzionare la medicina. Al Centro cardiologico Monzino di Milano sono stati “arruolati” i primi tre pazienti per verificare l’efficacia del "vaccino anti-infarto", secondo la definizione del padre della cardiologia moderna, Eugene Brauwnwal. In realtà, lo studio scientifico avrà bisogno di circa 10mila pazienti.

Il vaccino non è propriamente un vaccino ma si tratta di un farmaco Novartis, noto come Inclisiran. Questo medicinale funziona però come un vaccino: viene somministrato due volte l’anno ed è in grado di ridurre il rischio di «eventi cardiovascolari gravi», infarti e ictus, dimezzando i livelli di colesterolo «cattivo» (LDL-C).

Piergiuseppe Agostoni è direttore del Dipartimento di cardiologia critica e riabilitativa Monzino e professore di Malattie cardiovascolari in Statale e principal investigator al Monzino dello studio Victorion-2 e ha così commentato: “È noto come l’LDL-C giochi un ruolo chiave nello sviluppo e la progressione delle malattie cardiovascolari e aterosclerotiche. Ed è dimostrato che, abbassandone i livelli nel sangue, si ottiene una riduzione della loro incidenza e della mortalità. Un effetto che è ancora più importante nei soggetti più a rischio, come chi ha già sperimentato nella sua storia un evento cardiovascolare (infarto e ictus). Sono proprio questi i pazienti su cui si focalizza lo studio”.

Questo nuovo farmaco, in altri studi clinici, ha dimostrato di poter abbassare del 50% i livelli di colesterolo cattivo nel sangue sia nei pazienti con malattia cerebrovascolare (Cevd) sia in quelli con malattia polivascolare (Pvd). E non è tutto, perché Inclirisan agisce con un meccanismo di «silenziamento genico»: le molecole interferiscono in modo mirato su specifici obiettivi e li disattivano, mettendoli «a tacere».

Quanto tempo ci vorrà per avere dei risultati? Anni, è la risposta più sincera. Lo studio Victorion-2P è randomizzato in doppio cieco (Inclisiran vs Placebo). Come anticipato ai pazienti verranno effettuate due somministrazioni l’anno con follow-up variabile tra 3-6 anni. Al momento in Italia, oltre al Monzino, sono attivi o in corso di attivazione altri 5 centri, ma il numero è in continua evoluzione. I centri totali che vorrebbero aprire il reclutamento a livello mondiale sono 806, di cui 531 extra-UE, 275 UE e 20 Italiani, con un obiettivo di reclutamento nel nostro Paese di 200 soggetti. Ci vuole dunque un po’ di pazienza, ma le premesse sono ottime.

"Negli ultimi decenni è stato assodato il concetto che più il colesterolo è basso, maggiore è la riduzione del rischio di eventi. È importante notare, come dimostrato recentemente, che non è fondamentale il valore puntuale in un ‘momento x' della vita del paziente, ma i valori di colesterolo LDL ‘spalmati' su molti anni. Anche per questo noi al Monzino crediamo moltissimo in questo farmaco d’avanguardia, che va a modificare i meccanismi molecolari alla base della iperproduzione di colesterolo a bassa densità. Non ci stupiremmo che, come spesso avviene per questi studi avanzati, anche Victorion-2P venga interrotto in anticipo, prima di aver arruolato tutti i pazienti, perché il braccio di trattamento con farmaco risulta statisticamente più favorevole rispetto a quello placebo", il professor Piergiuseppe Agostoni.

Fonte | Cardiologico Monzino

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