Paura in Australia dopo il verme estratto vivo dal cervello di una donna: come evitare di ingerire parassiti

Il possibile collegamento con l’ingestione di verdure contaminate da feci di pitone ha messo in allarme le comunità australiane che si alimentano di cibi selvatici. Ma come avviene la trasmissione di un parassita? Facciamo chiarezza sulle situazioni a rischio e come prevenirle.
Maria Teresa Gasbarrone 31 Agosto 2023
* ultima modifica il 01/09/2023

La notizia della 64enne australiana alla quale è stato estratto un verme lungo otto centimetri, e ancora vivo, ha gettato nel panico le comunità del Paese dedite alla raccolta di cibo selvatico.

Come riporta il Guardian, molti sono rimasti scioccati dalla notizia, soprattutto dopo che i medici hanno spiegato che l'infezione – e quindi la formazione del verme nel cervello della donna – è stata probabilmente una conseguenza del consumo di verdure selvatiche.

La paura è tale che alcuni hanno perfino deciso di smettere di raccogliere verdure e altri alimenti selvatici e non si sentono più sicuri all'idea di mangiarli, come hanno fatto fino a ieri.

Ma mangiare verdure è davvero un possibile canale di trasmissione? Quali sono le situazioni considerate "a rischio" per la trasmissione dei parassiti.

Come si trasmettono i parassiti

Il verme estratto era infatti un Ophidascaris robertsi, un nematode che solitamente si ritrova nei serpenti, in particolare nei pitoni, ma la donna, pur non avendo mai mangiato pitoni, deve aver contratto l'infezione dopo aver toccato o mangiato verdure contaminate dalle feci dell'animale, che contengono anche le sue uova.

Si tratterebbe quindi di un caso di trasmissione oro-fecale, che rappresenta infatti una delle modalità più diffuse con cui i parassiti riescono a penetrare l'uomo. L'altro canale di trasmissione dei parassiti è invece attraverso la pelle.

Occupiamoci del primo canale di trasmissione, quello cioè attraverso cui molto probabilmente l'Ophidascaris robertsi è riuscito a entrare nella 64enne australiana.

La trasmissione oro-fecale – spiega il Manuale Msd – è un modo comune di contrarre un’infestazione da parassiti. Fecale si riferisce alle feci mentre il prefisso “oro” si riferisce alla bocca e quindi all’ingestione. Si contrae un’infezione trasmessa per via oro-fecale quando in qualche modo si ingerisce qualcosa che è stato contaminato dalle feci di una persona o un animale, come un cane o un gatto, infetti.

Anche una persona infetta può infatti diffondere l'infezione: la situazione più frequente si verifica quando una persona infetta non si lava accuratamente le mani dopo aver usato il bagno. Se poi questa persona tocca del cibo in un ristorante, un negozio di alimentari o a casa propria, il cibo può venire contaminato. Quindi, chiunque consumi quel cibo può contrarre l’infezione, così come può contrarre l'infezione la persona che porta alla bocca le mani dopo aver toccato un oggetto contaminato.

Altri modi in cui l’infezione può essere diffusa per via oro-fecale sono:

  • Bere acqua potabile contaminata da acque reflue non trattate (in zone con condizioni igienico-sanitarie carenti);
  • Mangiare molluschi (come ostriche e vongole) crudi coltivati in acqua contaminata;
  • Mangiare frutta o verdura crude lavate con acqua contaminata;
  • Praticare attività sessuali che coinvolgano il contatto oro-anale;
  • Nuotare in piscine non adeguatamente disinfettate oppure in laghi o mari contaminati da acque reflue.

Come prevenire l'infezione

Per quanto riguarda l'infezione via orale, di norma mangiare alimenti lavati in modo accurato non ci espone a rischi, a patto che ovviamente l'acqua non sia contaminata.

Ecco perché, quando ci si reca in luoghi con metodi igienico-sanitari discutibili, così come entriamo in contatto con acqua di cui non conosciamo il livello di sicurezza, è necessario prestare più attenzione del normale. Quindi è consigliabile:

  • Prima di mangiare o bere qualcosa è necessario riflettere sulla provenienza e assicurarsi che il cibo sia stato cotto in modo adeguato e l’acqua non sia contaminata;
  • Evitare di bere l’acqua di laghi o torrenti e di ingerire acqua quando si nuota nelle piscine o nei parchi acquatici, tenendo a mente che anche l’acqua all'apparenza più limpida e pura può contenere parassiti.

Nelle parti del mondo in cui gli alimenti, le bevande e l’acqua possono essere contaminati da parassiti, ai viaggiatori si consiglia di:

  • Evitare di bere acqua di rubinetto;
  • Cucinare, bollire o sbucciare gli alimenti oppure evitare di consumarli;
  • Poiché alcuni parassiti sopravvivono al congelamento, i cubetti di ghiaccio non provenienti da acqua purificata possono trasmettere malattie.

Fonte | Manuale Msd

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