Per allattare tuo figlio non usare il latte di asina: secondo la Sipps è “molto meno nutriente di quello materno”

Molte mamme sono convinte che il latte di asina sia un ottimo alimento per il proprio figlio, soprattutto quando è molto piccolo e non ha ancora raggiunto i due anni di età. Sulla questione però è intervenuta la dottoressa Margherita Cairoli della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale secondo cui, invece, sarebbe molto meno ricco di grassi e fornirebbe dunque un apporto nutrizionale non adeguato alla crescita.
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Kevin Ben Alì Zinati 12 Novembre 2020
* ultima modifica il 29/11/2020

Una volta che diventi mamma potresti non avere la possibilità di allattare tuo figlio, oppure potresti anche scegliere di non volerlo fare. Da anni ormai puoi ricorrere a diverse alternative, dal latte artificiale a quello di capra: vanno tutti bene, tranne quello di asina. L’ha spiegato la dottoressa Margherita Caroli, pediatra e nutrizionista della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (la Sipps) secondo cui nonostante in tante lo richiedano, “il latte di asina non è adatto all'alimentazione dei bambini sotto i 2 anni e soprattutto a quella dei lattanti”.

Poco nutriente 

La precisazione della pediatra e nutrizionista della Sipps nasce dal fatto che tra le mamme, come forse hai sentito, c’è la forte convinzione che il latte di asina sia un ottimo alimento e ricco di nutrienti. Un’alimentazione basata su questo tipo di latte, in realtà, non sarebbe affatto adeguata. “Il latte di asina è molto meno ricco di grassi rispetto al latte materno” ha spiegato in una nota stampa la dottoressa Cairoli, specificando che questo alimento “comporta che l'apporto energetico sia di 40 kcalorie per 100 millilitri di latte, cioè meno dei due terzi dell'apporto energetico del latte materno che si aggira attorno alle 68 kcalorie per 100 ml, e pone il lattante a rischio di malnutrizione”.

I grassi sono indispensabili nei primi due anni di vita, specialmente “per la mielinizzazione dei neuroni e una loro insufficiente assunzione può causare un ritardo della mielinizzazione delle vie nervose e quindi della conduzione degli impulsi nervosi, con effetti diversi secondo le vie interessate” ha continuato poi la dottoressa Andrea Vanìa, responsabile del centro di Dietologia e nutrizione pediatrica del dipartimento di Pediatria della Sapienza di Roma ed esperto della SIPPS.

E ha aggiunto che i danni o il ritardato sviluppo neurologico del bambino nei primi due anni di vita, possono non essere totalmente reversibili lasciando effetti negativi per lungo tempo. L'uso del latte di asina, opportunamente modificato, con aggiunta di grassi e modifica del contenuto di minerali, è oggetto di studio per l'alimentazione di bambini con allergia alle proteine del latte vaccino e le cui madri non abbiano la possibilità di allattare. Al momento però l'uso del latte di asina non può essere consigliato indiscriminatamente”.

Che fare? 

Parlando di valori nutrizionali, il latte materno è l’alimento ideale per il tuo bambino, soprattutto se neonato, perché gli fornisce tutti i nutrienti di cui ha bisogno per la crescita: proteine, grassi, sali minerali e zuccheri. Senza contare che il tuo latte è molto ricco di globuli bianchi, anticorpi anti-virali che possono proteggerlo dai patogeni dell’ambiente esterno. Se però anche tu non puoi, o non vuoi allattare al seno, allora potesti ricorrere ad altri tipi di latte, diversi da quello di asina, o a quelli artificiali: ricordati però di verificare che la composizione e la ricetta rispecchi il più possibile le caratteristiche nutritive di quello materno.

Fonte | Sipps  

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