Perché tagliarsi un dito con la carta fa così male?

Tagliarsi con un foglio di carta fa malissimo. Se lo hai provato, lo saprai bene. Ma ti sei chiesto come mai? La risposta sta nei recettori. Proviamo a capire meglio insieme.
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Valentina Danesi 18 Novembre 2022
* ultima modifica il 18/11/2022

Ti sarà capitato almeno una volta nella vita, ma quell'unica esperienza è rimasta bene impressa nella tua mente. Come mai un piccolo taglietto, che inavvertitamente di sei fatto passando il dito lungo il bordo del foglio di carta, fa così tanto male? Diversi altri graffi non riescono ad arrivare allo stesso livello di bruciore acuto e intenso. Dura un attimo, è vero, ma non lo puoi ignorare. Proviamo allora a capire come mai.

Perché proviamo dolore?

Prova a pensare a quante informazioni ti danno i tuoi polpastrelli rispetto agli oggetti e al mondo che ti circonda: temperatura, densità, porosità, spessore e molto altro. Ecco, questo è reso possibile dalle numerosissime terminazioni nevose che li compongono. Potremmo definirli dei recettori informativi, e proprio questo elevato numero di terminazioni che si trovano alla fine di ogni tuo dito rende i polpastrelli molto più sensibili agli stimoli, e quindi anche al dolore, di altre parti del tuo corpo. 

Questa grande sensibilità è, sì, un punto a sfavore quando si prova dolore, ma è anche una grande arma quando, per esempio, devo allontanare le mani da qualcosa che scotta: ti permette di accorgertene quando sei ancora in tempo e prima di provocarti un'ustione.

Infine, una curiosità. Sarai abituato a pensare che la carta sia liscia ma anche il bordo, in realtà, è seghettato e per questo motivo taglia con facilità.

Non dimenticare mai di disinfettare la ferita in modo tale da evitare infezioni. Ovviamente non stiamo parlando di un taglio di cui ti debba preoccupare e vedrai tu stesso che guarirà nel giro di pochi giorni. Se noti un sanguinamento, può essere utile applicare un cerotto.

Fonte| Humanitas

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