Pericardite: da quali sintomi puoi riconoscerla e come si cura l’infiammazione della membrana che protegge il tuo cuore

La pericardite non è altro che l’infiammazione del pericardio, la membrana che riveste il tuo cuore e che può essere messa a dura prova da un’infezione virale o batterica. È importante che tu sappia riconoscere i sintomi iniziali di questo problema per ottenere una cura tempestiva ed evitare complicazioni più serie. Un po’ di riposo e i giusti farmaci di solito sono sufficienti per guarire in poco tempo, ma prima proviamo a capire quali sono i segnali con cui si manifesta la pericardite e le sue cause.
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Sara Polotti 1 Giugno 2021
* ultima modifica il 05/11/2023

Come puoi intuire dal nome, la pericardite è l’infiammazione del pericardio, ovvero la membrana che avvolge il cuore mantenendolo nella sua posizione normale e proteggendolo. Tendenzialmente, la pericardite è provocata da un’infezione virale o batterica ma potresti svilupparla anche in conseguenza ad un trauma al torace o anche alla progressione di un tumore.

Tra i sintomi iniziali causati da questa condizione cardiovascolare, il primo campanello d’allarme che potrebbe avvisarti dell’infiammazione del pericardio è un forte dolore toracico e, a meno di casi gravi che richiedono il ricovero in ospedale e possono portare a condizioni serie come lo scompenso cardiaco, la pericardite tende a guarire nel giro di qualche settimana con la giusta dose di farmaci e stando a riposo.

In gravissimi casi può risultare mortale, ma guarire è possibile. La pericardite, infatti, può essere suddivisa in varie tipologie in base ai sintomi, alla causa scatenante, all'età e alla storia clinica del paziente e, infine, alla gravità.

Cos'è il pericardio e perché si infiamma

Quando ti parlo di pericardite mi riferisco all’infiammazione del pericardio. Se consideri l’etimologia greca, i termini “peri”, cioè “attorno”, e “cardia” ovvero "cuore" ti fanno capire facilmente che il pericardio è la membrana che avvolge il tuo cuore.

È formato da due strati, uno più esterno chiamato pericardio fibroso e uno invece più interno detto pericardio sieroso. I suoi compiti sono essenzialmente due:

  • Mantenere il cuore nella sua sede corretta.
  • Innalzare una barriera protettiva contro le infezioni virali o batteriche.

Quando queste ultime riescono a trovare una falla nelle nostre difese, allora ecco che il pericardio può andare incontro ad un’infiammazione.

Quante tipologie di pericardite esistono

La pericardite può avere durate diverse e per questo puoi distinguere tra diverse tipologie di pericardite.

Pericardite acuta

La pericardite acuta dura tendenzialmente meno di una settimana ed è, come ti suggerisce il nome, una pericardite improvvisa e rapida.

Pericardite subacuta

La pericardite subacuta dura invece tra i 7 giorni e 3 mesi, e può quindi avere una durata maggiore (con conseguenze commisurate).

Pericardite cronica

La pericardite è infine detta cronica quando ha una durata superiore ai 3 mesi.

Cause di pericardite

Individuare esattamente ciò che causa la pericardite non è così semplice. Tuttavia, è possibile distinguere a grandi linee tra una pericardite causata da un virus o da un batteria e una pericardite che non ha origine infettiva.

Tra le cause di pericardite, quella più comune è un’infezione virale, di solito legata agli enterovirus o anche agli adenovirus, responsabili tra gli altri anche di polmoniti e bronchiti. Può succedere poi che l’origine scatenante di un’infiammazione del pericardio non sia facilmente individuabile e in quel caso si parlerebbe di una pericardite idiopatica.

Le infezioni che causano una pericardite possono anche essere batteriche, legate soprattutto allo streptococco e allo pneumococco. Spesso, però, anche chi dovesse sviluppare una tubercolosi (causata dal batterio batterio Mycobacterium tuberculosis) potrebbe andare incontro a una pericardite.

Non devi escludere la possibilità che l’infezione del pericardio sia causata da patologie autoimmuni. Mi riferisco principalmente a:

Altre cause della pericardite potrebbero essere:

  • Forti traumi al torace (in conseguenza per esempio ad un incidente)
  • Infarto del miocardio 
  • Ipotiroidismo
  • Tumore e metastasi
  • Complicanze di un intervento al cuore 
  • Complicanze legate all’assunzione di farmaci come anticonvulsivanti o anticoagulanti

Sintomi e complicanze della pericardite

Solitamente la pericardite acuta inizia con il dolore al torace, che potresti localizzare dietro allo sterno e che ti colpisce in modo intenso e improvviso, in alcuni casi interessando anche il collo o il braccio sinistro. La sintomatologia poi dipende dall’origine dell’infiammazione, ma tendenzialmente il primo sintomo che compare è proprio  il dolore toracico con senso di costrizione, a cui si possono aggiungere:

  • febbre
  • fiato corto
  • fatica
  • pressione bassa 
  • tachicardia 
  • debolezza

Complicanze della pericardite

Se ti stai chiedendo che cosa succede in caso di pericardite, puoi immaginare diversi scenari. Il primo è la cosiddetta pericardite costrittiva.

In sostanza potrebbe succedere che l’infiammazione ispessisca il pericardio al punto che, una volta diventato troppo rigido, il cuore non è più in grado di espandersi per raccogliere la giusta quantità di sangue.

A quel punto, da un lato ci sarà meno sangue pompato dal cuore verso le arterie mentre dall’altro se ne accumulerà parte nelle vene portando allo scompenso cardiaco.

In altri casi, invece, un’eccessiva quantità di liquido potrebbe invadere il sacco pericardico, ovvero lo spazio tra i due foglietti che lo costituiscono.

Se il liquido dovesse cominciare ad esercitare una forte pressione sulle pareti del cuore, queste potrebbero venire compresse al punto da impedire un corretto apporto di sangue. In questo caso andresti incontro al cosiddetto tamponamento cardiaco.

Come si diagnostica la pericardite

Come puoi confermare se hai in corso una pericardite o meno? Una volta riscontrati i sintomi, la prima cosa da fare è consultare il tuo medico, il quale potrà diagnosticarti la patologia ricorrendo a:

  • esame obiettivo: quindi ad una visita e all’auscultazione del cuore per individuare o meno il rumore dello sfregamento tra i due strati del pericardio e il liquido in eccesso;
  • esami del sangue: sono utili per riscontrare eventuali infezioni virali o batteriche

Vi sono poi degli esami diagnostici a cui potrebbe sottoporti:

Come si cura la pericardite

La cura per la pericardite dipende da due fattori, che sono la causa scatenante e la gravità dell’infiammazione. Devi sapere, però, che solitamente la pericardite viene trattata con un approccio farmacologico e che il ricovero in ospedale o l’intervento chirurgico sono strade percorribili ma meno frequenti, legate a situazioni più complicate.

Farmaci, dunque. La prima via prevede una terapia a base di:

  • Antinfiammatori
  • Antibiotici 
  • Fans 
  • Colchicina 
  • Corticosteroidi: che si usano quando i fans e la colchicina non funzionano.

Una diagnosi precisa è fondamentale perché in base all’origine dell’infiammazione cambierà necessariamente la terapia farmacologica: come puoi intuire, i farmaci per un’infezione batterica sono diversi da quelli per un infarto del miocardio.

Tieni presente che, ovviamente, nel periodo di convalescenza e recupero dovrai abbinare alle cure farmacologiche il riposo necessario a non affaticare il tuo cuore e farlo riprendere completamente.

Come ti dicevo, poi, l’intervento chirurgico è un’altra via terapeutica sebbene meno frequente. Si ricorre all’operazione nel caso di pericardite grave e si interviene rimuovendo il pericardio, e in questo caso parlo di una pericardiectomia, oppure aspirando il liquido in eccesso, e in questo caso verresti sottoposto alla cosiddetta pericardiocentesi.

Fonti | Humanitas; GVM Care & Research

(Pubblicato da Kevin Ben Alì Zinati il 2o-01-2020)
Modificato da Alessandro Bai il 2-9-2021
Modificato da Sara Polotti il 1-6-2023)

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