Pfizer è efficace anche per gli adolescenti tra i 12 e i 15 anni: vaccineremo anche loro?

Si tratta di dati preliminari, ma davvero ottimi: in questa fascia di età, l’efficacia è addirittura del 100%. Nel frattempo, l’azienda sta cominciando i test anche per bambini che hanno dagli 11 anni ai 6 mesi e i trials sui minori sono stati avviati anche da Moderna, AstraZeneca e Johnson&Johnson.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 1 Aprile 2021
* ultima modifica il 28/04/2021

Dal fronte dei vaccini continuano ad arrivare ottime novità, che al momento riguardano soprattutto quelli a mRNA. Saprai infatti che al momento tutti i farmaci immunizzanti contro il Covid-19 sono stati autorizzati per l'utilizzo su persone che hanno più di 18 anni, lasciando fuori una fetta importante di popolazione che è anche più esposta al rischio di contagiarsi e di trasmettere l'infezione a genitori e nonni. A breve, potrebbe non essere più così. I primi ad annunciarlo sono le aziende Pfizer e BioNTech, che hanno condotto un trial su adolescenti di un'età compresa tra i 12 e i 15 anni e hanno dimostrato che il vaccino è sicuro, ma soprattutto davvero efficace. Protegge al 100% contro la malattia sintomatica.

Si tratta di dati preliminari che dovranno essere controllati da un revisore esterno e poi presentati all'FDA, l'ente americano che regola l'approvazione e il commercio dei farmaci, per l'autorizzazione all'utilizzo, sempre in situazione di emergenza come è accaduto in tutti i casi precedenti. In ogni caso, come abbiamo già potuto notare in questi mesi, Pfizer non farebbe un annuncio di questo tipo se non fosse sicura di aver riportato con accuratezza ogni dato: insomma, non si giocherebbe la faccia in questo modo. Possiamo quindi essere abbastanza sicuri che la percentuale di efficacia verrà confermata anche dagli enti che giustamente devono procedere alla revisione e al controllo dell'intera procedura e dei risultati dei test.

L'efficacia tra i 12 e i 15 anni

Dopo aver capito con quali cautele debbano comunque essere guardati questi numeri, concentriamoci sulle buone notizie. Ti avevamo già anticipato qualche giorno fa che le case farmaceutiche stavano cominciando i test sui minori, abbassando via via sempre di più l'età che viene presa in considerazione. Si procede insomma con calma e garantendo la massima sicurezza ai volontari. Pfizer è la prima ad annunciare i risultati.

Dopo aver arruolato 2.260 ragazzini tra i 12 e i 15 anni, li ha suddivisi in due gruppi: il primo ha ricevuto le due dosi di vaccini a distanza di tre settimane l'una dall'altra, il secondo invece un placebo. Dalle osservazioni è emerso qualcosa di sorprendente: nessun minore, tra quelli che appartenevano alla categoria dei vaccinati, ha mostrato i sintomi del Covid-19. E se uniamo questo dato alla rilevazione che i vaccini a mRNA prevengono anche l'infezione, e dunque il contagio, possiamo dire di aver messo a segno qualcosa di davvero importante per il futuro della pandemia.

Potrebbe essere possibile avviare la vaccinazione per queste fasce di età addirittura prima dell'inizio del prossimo anno

Non solo, i farmaci sono stati ben tollerati e non è stato registrato alcun evento avverso grave tra i partecipanti ai test. Nel concreto, questo significa che si potrebbe seriamente pensare di avviare la vaccinazione per queste fasce di età prima dell'inizio del prossimo anno scolastico.

E per chi ha tra i 16 e i 18 anni?

Ora ti starai chiedendo come mai sembra che sia stata "saltata" una fascia d'età. In realtà, c'è una precisazione da fare. Pfizer era il solo vaccino già autorizzato per l'utilizzo a partire dai 16 anni, sia da FDA che da EMA, sebbene nell'Unione europea al momento non venga somministrato ai minori. Avevamo infatti già a disposizione risultati di trials clinici nei quali veniva confermata l'efficacia e la sicurezza della soluzione su persone che avevano tra i 16 e i 25 anni. La percentuale era sempre attorno al 95%, dunque leggermente inferiore – seppur molto elevata – rispetto alle nuove rilevazioni. Molto probabilmente questa differenza si deve al fatto che più una persona è giovane, più reattivo sarà il suo sistema immunitario e dunque risponderà ancora meglio a una stimolazione di questo tipo.

I test sulla fascia 6 mesi 11 anni

Mentre arrivano i primi ottimi risultati, cominciano anche i test sulle fasce di età più basse. Nello specifico, si punta ad arrivare fino ai 6 mesi di età. Si procederà in questo caso per tre scaglioni: 5-11 anni, 2-5 anni, 6 mesi-2 anni. Il primo ha già ricevuto una dose di vaccino o placebo ed è in attesa della seconda somministrazione tra 21 settimane. Il secondo scaglione partirà invece già dalla settimana prossima. Si stima che entro l'estate si possano già avere i risultati preliminari anche per queste fasce di età, arrivando dunque a coprire interamente tutti gli alunni e gli studenti delle scuole.

I test contro le varianti

"Sappiamo che la corsa di Covid continua e che potremmo dover ottimizzare ulteriormente i vacciniha detto Paivi Kerkola, amministratore delegato di Pfizer e di Pfizer Italia, durante un webinar promosso dall'American Chamber of Commerce. – Riguardo alle varianti, le ricerche continuano. Abbiamo letto della comunicazione del presidente dei virologi italiani, Arnaldo Caruso, secondo cui il vaccino è in grado di neutralizzare tutte le varianti. È quello che stiamo leggendo anche da ricerche indipendenti, ma le nostre ricerche continuano. Anche se non abbiamo evidenze che le varianti circolanti esitino in una perdita di protezione da parte del nostro vaccino, vogliamo essere pronti per diversi scenari".

Insomma, sembra proprio che l'unico intoppo a una campagna vaccinale efficiente siano i ritardi nelle consegne delle dosi da parte principalmente di AstraZeneca e la cattiva organizzazione che è emersa in alcune regioni. Intoppi che speriamo vengano presto risolti, mentre ieri abbiamo sfondato il muro dei 10milioni di dosi somministrate, con quasi 3 milioni e 200 mila persone che hanno ricevuto anche la seconda.

Fonti| Pfizer; Report Vaccini anti-Covid

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.