Avrai sicuramente già sentito parlare del piede d’atleta se sei un assiduo frequentatore di palestre o pratichi molto sport: si tratta di un’infezione provocata da un fungo che colpisce la pelle tra le dita del piede e la pianta. Ma non temere, con i giusti rimedi il problema potrà guarire in poco tempo.
Il piede d'atleta è conosciuto anche come “tigna del piede”, e non è altro che la tipica micosi da spogliatoio. Si tratta di un’infezione da fungo molto frequente e diffusa, che va a infettare la pelle delle dita e della pianta del piede. I soggetti più a rischio sono gli sportivi perché spesso indossano scarpe da ginnastica poco traspiranti. Il periodo in cui è più facile soffrirne è quello estivo quando il caldo non secca la pelle ma ne aiuta la “macerazione”. È in questo clima umido, caldo e chiuso che si sviluppa il piede d’atleta.
Normalmente la prima area che potrai notare essere colpita dall’infezione è lo spazio tra le dita dei piedi (terzo e quarto spazio) e che poi pian piano si estenderà. Ma cosa noterai? La pelle all’inizio sarà arrossata inizierà a sfogliarsi o dividersi in piccole squame e, in secondo momento, diventerà biancastra e maleodorante. Possono comparire vescicole che, rompendosi, corrono poi il rischio di infettarsi. Non è da escludere l’eventuale ricomparsa dell’infezione dopo una prima guarigione e, se non viene trattata in modo adeguato e tempestivo, può estendersi ad altre parti del piede, come pianta, calcagno, bordo del piede e unghie.
Ci sono vari tipi di funghi che proliferano negli ambienti umidi. Alcuni, anche quelli che causano il piede d’atleta, sono contagiosi e l’habitat che prediligono è appunto quello della piscina o della palestra. Se un lembo di pelle infetta cade e va a contatto con i piedi di altri soggetti, le spore del fungo potranno infettare anche questi. Nella maggior parte dei casi queste spore non creano problemi, ma se la situazione è favorevole, possono proliferare e portare a un’infezione.
Se sei affetto da un’infezione micotica sulla pelle dei piedi, avvertirai nascere proprio lì il primo e principale sintomo: di norma è il prurito, ma possono insorgere anche eritemi, ossia forti arrossamenti della pelle, desquamazione (secchezza) e margini figurati.
La diagnosi di piede d'atleta può essere fatta in una semplice farmacia o dal podologo, che saprà riconoscere il tuo disturbo e consigliarti la terapia micotica più adatta. Ovviamente, appena noti formazioni anomale in quell'area del tuo corpo, dovrai subito rivolgerti a un esperto e cominciare la cura, per evitare che l'infezioni peggiori e si diffonda.
La cura consiste in farmaci antimicotici. I farmaci a uso topico (come creme, polveri, pomate, spray, unguenti ecc.) vengono di solito prescritti in caso di infezioni di lieve entità. Nel caso in cui la tua patologia non regredisca con i trattamenti cutanei e con applicazione in loco, oppure l’infezione sia stata inizialmente trascurata e si sia estesa eccessivamente, può essere indicato un trattamento per via sistemica. Inoltre, non si deve dimenticare che è possibile far sì che la pelle sia più resistente all’attacco dei funghi con l’utilizzo di detergenti a pH acido e con polveri a base di ossido di zinco dentro i calzini.
Puoi trovare gli antifungini sotto forma di creme e di compresse, capsule o soluzioni per iniezioni, che di solito vengono utilizzate nel caso di infezioni cutanee di maggiore gravità o nel caso di infezioni micotiche sistemiche o profonde. Vanno in ogni caso assunti previa prescrizione medica e la durata del trattamento varia molto da caso a caso: da pochi giorni a diverse settimane.
Il piede d’atleta lo si può facilmente prevenire cercando di mantenere i piedi freschi e asciutti. Per raggiungere questo obiettivo è consigliato indossare scarpe che permettono una buona traspirazione e calze di cotone, che oltre ad essere fatte di un materiale naturale possono essere lavate ad alte temperature eliminando i germi. Altro consiglio è quello di non condividere scarpe, ciabatte o asciugamani. Ecco alcuni spunti utili per prevenire l’insorgenza di questo fungo:
Fonti| Humanitas, Ospedale Niguarda
(Scritto da Valentina Danesi il 12-02-2021
Modificato da Alessandro Bai il 2-07-2021)