Piede piatto: quali conseguenze può avere per il resto del corpo

Se hai i piedi piatti significa che soffri di una malformazione anatomica o meglio i tuoi piedi mostrano un arco plantare che è più basso della norma o addirittura assente. Questo cosa significa? Che hai il piede completamente appoggiato a terra. Questo è un problema per la postura e le articolazioni. Avrai quindi dolore alle ossa e ai legamenti. Ma ecco come puoi porvi rimedio.
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Valentina Danesi 24 Febbraio 2021
* ultima modifica il 18/03/2021

Anche se non ne hai mai sofferto, sicuramente del piede piatto ne hai sentito parlare. Ad appiattirsi è, nello specifico, la volta plantare, ovvero la parte che sta sotto l'arto e sulla quale tu di norma cammini. Questa condizione si accompagna di solito a una valgo-pronazione del calcagno. Te ne accorgerai perché il tuo piede, di fatto, toccherà completamente terra quando ti trovi in posizione eretta. Ma come si può risolvere? Proviamo a capirlo meglio insieme.

Cos’è

Avere i piedi piatti significa, se ne soffri, che hai una malformazione anatomica o meglio i tuoi piedi mostrano un arco plantare che è più basso della norma o addirittura assente. Questo cosa significa? Nel concreto: normalmente la parte centrale interna del piede non appoggia al suolo, se invece soffri di piede piatto tu avrai tutto il piede che è appoggiato a terra.

Un corretta conformazione del piede è importante per la tua salute perché ti permette di distribuire bene il peso e mantenere una buona postura. Se, invece, hai i piedi piatti la tua parte centrale del piede appoggerà completamente a terra. Avrai quindi dolore alle articolazioni, alle ossa e ai legamenti. Problemi che con il passare del tempo, se non porrai rimedio, potranno solo peggiorare.

Le cause 

Questo problema può essere ereditario, ma anche una forma di adattamento del piede. Quindi potresti essere nato così oppure il tuo piede si è modificato nel tempo. Ecco qualche fattore che può favorire i piedi piatti:

  • traumi al piede o alla caviglia
  • patologie neurologiche o neuromuscolari come per esempio la spina bifida
  • problematiche del tessuto connettivo
  • un errore nella formazione delle ossa del piede durante la gravidanza
  • il sovrappeso
  • l’avanzare dell’età
  • il diabete
  • posture sbagliate
  • calzature sbagliate.

I sintomi 

Nella maggior parte dei casi il sintomo che potresti provare è principalmente il dolore ai piedi, alle caviglie, alla parte bassa delle gambe, alle ginocchia, gonfiore nella parte interna delle caviglie e problemi muscolo-scheletrici sempre ai piedi. Ma ti chiederai cosa puoi fare e soprattutto quando è necessario rivolgersi al medico. Ecco qui:

  • i piedi ti fanno male anche con l’uso di plantari
  • le scarpe che indossi si consumano molto velocemente sul margine interno del piede
  • la pianta del piede appoggia per terra

Il medico sicuramente ti consiglierà la visita specialistica da un ortopedico per risolvere alla radice il problema.

La diagnosi 

Se hai questo problema al tuo medico basterà guardare i tuoi piedi per diagnosticarlo. Tuttavia, se il tuo dolore è molto forte, ti potrà consigliare esami specifici per indagare a fondo la situazione. Ecco qui una lista degli esami a cui potresti dovresti sottoporre:

  • tac, per vedere i piedi da diverse angolazioni e punti di vista
  • raggi x per avellere una sorta di fotografia esatta del piede, delle sue ossa e articolazioni
  • ecografia, per capire qual’è lo stato dei tessuti del piede
  • risonanza magnetica nucleare, permette di avere immagini dettagliate dei tessuti molli e dei tessuti duri dei piedi.

Le cure

Se ti stai chiedendo quale cura ti aspetta, ti anticipiamo che se non hai male difficilmente ti verrà proposta una vera e propria terapia. Magari è sufficiente un plantare apposito e fatto ad hoc per te. Se, invece, i dolori sono forti e frequenti, gli approcci sono due: conservativo e chirurgico. Il primo prevede stretching, ortesi plantari, scarpe ortopediche, fisioterapia, antidolorifici  e riposo da attività fisica come corsa o sport che possano peggiorare il problema. Tutto questo non risolve la patologia ma ne migliora il decorso o meglio la tua vita di tutti i giorni. Se questi consigli non ti hanno aiutato e il dolore è molto forte allora il medico prenderà in considerazione la chirurgia.

Fonti| Gruppo San Donato, Humanitas 

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