Anche se non ne hai mai sofferto, sicuramente del piede piatto ne hai sentito parlare. Ad appiattirsi è, nello specifico, la volta plantare, ovvero la parte che sta sotto l'arto e sulla quale tu di norma cammini. Questa condizione si accompagna di solito a una valgo-pronazione del calcagno. Te ne accorgerai perché il tuo piede, di fatto, toccherà completamente terra quando ti trovi in posizione eretta. Ma come si può risolvere? Proviamo a capirlo meglio insieme.
Avere i piedi piatti significa, se ne soffri, che hai una malformazione anatomica o meglio i tuoi piedi mostrano un arco plantare che è più basso della norma o addirittura assente. Questo cosa significa? Nel concreto: normalmente la parte centrale interna del piede non appoggia al suolo, se invece soffri di piede piatto tu avrai tutto il piede che è appoggiato a terra.
Un corretta conformazione del piede è importante per la tua salute perché ti permette di distribuire bene il peso e mantenere una buona postura. Se, invece, hai i piedi piatti la tua parte centrale del piede appoggerà completamente a terra. Avrai quindi dolore alle articolazioni, alle ossa e ai legamenti. Problemi che con il passare del tempo, se non porrai rimedio, potranno solo peggiorare.
Questo problema può essere ereditario, ma anche una forma di adattamento del piede. Quindi potresti essere nato così oppure il tuo piede si è modificato nel tempo. Ecco qualche fattore che può favorire i piedi piatti:
Nella maggior parte dei casi il sintomo che potresti provare è principalmente il dolore ai piedi, alle caviglie, alla parte bassa delle gambe, alle ginocchia, gonfiore nella parte interna delle caviglie e problemi muscolo-scheletrici sempre ai piedi. Ma ti chiederai cosa puoi fare e soprattutto quando è necessario rivolgersi al medico. Ecco qui:
Il medico sicuramente ti consiglierà la visita specialistica da un ortopedico per risolvere alla radice il problema.
Se hai questo problema al tuo medico basterà guardare i tuoi piedi per diagnosticarlo. Tuttavia, se il tuo dolore è molto forte, ti potrà consigliare esami specifici per indagare a fondo la situazione. Ecco qui una lista degli esami a cui potresti dovresti sottoporre:
Se ti stai chiedendo quale cura ti aspetta, ti anticipiamo che se non hai male difficilmente ti verrà proposta una vera e propria terapia. Magari è sufficiente un plantare apposito e fatto ad hoc per te. Se, invece, i dolori sono forti e frequenti, gli approcci sono due: conservativo e chirurgico. Il primo prevede stretching, ortesi plantari, scarpe ortopediche, fisioterapia, antidolorifici e riposo da attività fisica come corsa o sport che possano peggiorare il problema. Tutto questo non risolve la patologia ma ne migliora il decorso o meglio la tua vita di tutti i giorni. Se questi consigli non ti hanno aiutato e il dolore è molto forte allora il medico prenderà in considerazione la chirurgia.
Fonti| Gruppo San Donato, Humanitas