
Avrai sentito parlare molto, in questo periodo di polmonite interstiziale acuta bilaterale, perché è la complicanza più grave che può insorgere a seguito dell’infezione Covid-19. Fa parte delle malattie interstiziali polmonari, una serie di patologie molto complesse e al tempo stesso non comuni. Quali sono i sintomi, le terapie e soprattutto la prognosi?
Le malattie interstiziali polmonari sono delle malattie causate da delle lesioni del tessuto di rivestimento degli alveoli polmonari, ovvero quello che possiamo definire il tessuto di sostegno o il pilastro portante dei nostri polmoni. Sono patologie poco note e, per fortuna, abbastanza rare, però nel loro insieme (considera che ne esistono più di 200 forme) rappresentano la quarta causa più frequente di malattie polmonari croniche non ostruttive.
Quali sono le più comuni e di conseguenza note? La sarcoidosi, la fibrosi polmonare idiopatica, le polmoniti da ipersensibilità (tra cui la malattia da fieno), le polmoniti interstiziali idiopatiche, le polmoniti virali, le malattie polmonari da farmaci (più di 300 farmaci possono causare interstiziopatia polmonare) e ovviamente la polmonite interstiziale acuta, che può essere causata da virus, funghi e batteri che infettano l’interstizio, ovvero il tessuto connettivo che si trova tra gli alveoli.
La polmonite interstiziale acuta è una patologia molto complessa ed estremamente aggressiva, che nel giro di poche giorni può portare a un’insufficienza respiratoria acuta, con sintomi simili alla sindrome da distress respiratorio acuto. Questa forma di polmonite è proprio quella che purtroppo accompagna i soggetti fragili, o più sfortunati, nelle rianimazioni dopo essere stati colpiti da Covid-19. Questa malattia, tra l’altro, provoca la polmonite interstiziale bilaterale, ovvero quella che coinvolge entrambi i polmoni ed è il motivo per cui è necessaria la ventilazione meccanica.
Le cause della polmonite interstiziale possono essere numerose. Prima di tutto, devi sapere che è più frequente nelle persone affette da malattie autoimmuni e poi può essere provocata da:
I sintomi di questa polmonite, così come di quasi tutte le malattie interstiziali polmonari, sono molto simili tra loro. Inizialmente sono manifestazioni lievi, che possono tra l’altro non essere colte con tempestività, per poi aggravarsi nell’arco di pochi giorni.
La diagnosi di polmonite interstiziale acuta può avvenire attraverso una serie di esami, quali la TC ad alta risoluzione e la biopsia polmonare, che mostra un danno alveolare diffuso in assenza di cause note di sindrome da distress respiratorio acuto ed è proprio il danno alveolare diffuso a confermare una diagnosi di polmonite interstiziale acuta. La biopsia come sai è un esame molto complesso. di carattere chirurgico, invasivo e non privo di complicazioni: si esegue solo se il medico valuta maggiori i benefici rispetto ai rischi.
Non esiste una vera e propria cura per la polmonite interstiziale acuta. Generalmente il paziente viene aiutato con la ventilazione meccanica e con una terapia corticosteroidea, ma l'efficacia di questo trattamento non è stata ancora stabilito. Se il malato riesce a superare la crisi iniziale, molto spesso si punta alla riabilitazione polmonare, che serve per sostenere la capacità aerobica. Infine, esiste la possibilità di trapianto. Non è una carta che possono giocarsi tutti i malati, ma potrebbe essere l’unica strada per migliorare la qualità di vita. È una patologie molto grave e molto complessa, da cui però si può anche guarire, dipende molto dalle condizioni iniziali del paziente, dall’età e dalla sua storia clinica.
La prognosi per la polmonite interstiziale acuta non è positiva. La mortalità, purtroppo, è elevata: il 60% dei malati muore entro sei mesi dall’esordio e il decesso è collegato all’insufficienza respiratoria. Se però il paziente riesce a superare l’episodio acuto iniziale, può recuperare completamente la funzionalità polmonare e tornare alla propria vita in poco tempo. Attenzione, è una patologia che ti rende più delicato: devi in futuro stare molto attento ed evitare situazioni che ti espongono a infezioni, perché la malattia può avere una recidiva.
Fonti| Humanitas; Unife; Manuale MSD