Primo soccorso: cosa puoi fare in caso di emergenza

Potrebbe capitare anche a te di trovarti davanti a una persona che sviene all’improvviso, oppure ad essere il primo ad intervenire sul luogo di un incidente. Ma se non hai nessuna particolare conoscenza medica, cosa puoi fare? Ci sono una serie di azioni che possono essere compiute da tutti e sono spesso fondamentali per salvare la vita.
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Dott. Albert Kasongo Medico vaccinologo
11 Febbraio 2020 * ultima modifica il 22/09/2020

Con il termine Primo Soccorso s’intendono una serie di azioni precise da eseguire in serie quando ci si ritrova davanti a un individuo che ha subìto una lesione o ha avuto un malore e si è i primi a intervenire. Parliamo dunque di una procedura codificata, riconosciuta a livello internazionale, che ha come scopo quello di valutare le funzioni vitali della persona da soccorrere e di attuare eventualmente delle azioni al fine di aumentarne le possibilità di sopravvivenza. Questa procedura prende il nome di BLS-D che sta per Basic Life Support – Defibrillation ossia Supporto di Base delle Funzioni Vitali e Defibrillazione.

Esiste una vera e propria Catena della Sopravvivenza composta da 4 anelli, ognuno dei quali indica delle azioni da eseguire in maniera ordinata, precisa e rapida.

Riconoscimento precoce e chiamata d’aiuto

Vediamo quali sono le prime azioni che dovresti compiere se ti trovi di fronte a una situazione di emergenza.

Valuta l’ambiente

La prima cosa da fare è valutare la sicurezza dell’ambiente in cui ci si trova, capire se vi è uno stato di pericolo per l’infortunato e per il soccorritore stesso (veicoli che sopraggiungono, presenza di fuoco, fuga di gas, pericolo crolli e così via). È importante e necessario che il soccorritore stesso non si esponga a rischi per la propria incolumità, condizione fondamentale affinché possa essere d’aiuto. Se l’ambiente non dovesse risultare sicuro si è autorizzati a spostare l’individuo mantenendo allineati testa, collo e tronco (ad esempio trascinandolo per le gambe).

Valutare se il soggetto è cosciente e respira

In caso di arresto cardiaco il soggetto sarebbe incosciente e non respirerebbe o comunque non avrebbe un respiro regolare (gasping). Per effettuare quest’azione ci si può avvicinare con l’orecchio alla bocca del soggetto e guardare verso il torace se lo stesso si solleva o meno, ascoltare il respiro e sentire il soffio dell’aria espirata sulla propria guancia.

Alla fine è arrivato il momento in cui devi chiamare il 118.

Rianimazione Cardiopolmonare Precoce (RCP)

La Rianimazione cardiopolmonare precoce (RCP) deve essere effettuata solo se il soggetto non è cosciente e non respira o respira male e se non sono presenti traumi evidenti soprattutto se a torace, testa o collo. Consiste in 30 massaggi cardiaci esterni (compressioni toraciche, 2 al secondo) alternati a 2 ventilazioni della durata di 1 secondo ciascuna (respirazione bocca-bocca o utilizzo di pallone ambu se presente) fino all’arrivo dei soccorsi o a sfinimento del soccorritore.

Interventi mirati

Oltre ai primi interventi che puoi effettuare tu, esistono delle manovre per le quali è necessario aver prima seguito un corso apposito oppure che devono essere praticata da personale medico o sanitario.

  1. Defibrillazione precoce: ove sia presente un DAE (defibrillatore automatico esterno) e se si è in grado di utilizzarlo, accenderlo e seguire le istruzioni.
  2. Soccorso avanzato precoce e trattamento post-rianimatorio: viene effettuato da personale medico e infermieristico.
Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, ha maturato esperienza in numerosi ambiti collaborando con diverse altro…
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