Diagnosticare in tempo una malattia è il modo migliore per trovare le terapie più efficaci. Diventa ancora più importante in caso di patologie che sembrano non lasciare scampo, come quelle di tipo neurodegenerativo. Inutile nasconderselo, le loro conseguenze faranno sicuramente paura anche a te, anche perché la momento non è ancora stata trovata una cura che ne permetta la guarigione. Identificarle il prima possibile diventa quindi un'esigenza ancora più urgente. Ecco perché è così importante la scoperta di un guanto hi-tech in grado di capire addirittura sette anni prima se hai un rischio di sviluppare il morbo di Parkinson.
È italiana la progettazione e la messa a punto di SensHand, assemblato poi all'interno del Biorobotics for Parkinson Disease Lab, che fa parte dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Una volta indossato, il guanto analizza i tuoi movimenti, individuando se sono già attivi i primi, impercettibili, sintomi della malattia: tremori, rigidità muscolare, lentezza e affaticamento. Si tratta di segnali che sono già presenti almeno cinque o addirittura sette anni prima che il Parkinson si manifesti in modo inequivocabile. Quando queste manifestazioni diventano visibili anche a occhio nudo, significa che il processo neurodegenerativo è ormai in atto.
Prima si individua il problema, prima si può intervenire. "Sebbene la diagnosi sul Parkinson sia fortemente orientata alla valutazione dei sintomi motori, l'interesse verso i sintomi non motori sta sostanzialmente aumentando", ha spiegato Filippo Cavallo, direttore dell'Istituto di Biorobotica e primo autore dello studio pubblicato già nel 2013 sulla rivista Parkinsonism & Related Disorders.
Ci sono infatti diversi segnali, che apparentemente possono sembrare non avere nulla a che fare con una malattia di questo tipo, ma che invece è bene tenere monitorati. Per esempio, la riduzione dell'olfatto. Il guanto SensHand è stato appunto testato in combinazione con un esame olfattivo, dimostrando che in questo modo era possibile identificare i segnali precoci del Parkinson. L'Ansa riporta che sui 90 individui che hanno partecipato alla sperimentazione della durata di quasi sei anni, l'accuratezza nella diagnosi precoce è stata attorno al 79%.
Secondo uno studio canadese, inoltre, un indicatore del rischio di Parkinson è anche la paralisi notturna. Potrebbe apparire un disturbo ancora meno correlato a questa sindrome, rispetto alla perdita dell'olfatto, ma la ricerca dell'Università McGill di Montreal ha dimostrato che il 73,5% di chi soffre di questo problema, ha poi effettivamente mostrato i sintomi di una neurodegenerazione a distanza di 12 anni dalla prima valutazione.
Come vedi quindi tenere controllata la propria saluta è sempre importante, così come è fondamentale sottoporsi a esami preventivi. Certo, sapere di avere il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson nel giro di cinque o dieci anni può fare davvero paura, ma è anche il miglior modo per intervenire tempestivamente e ritardare il più possibile il processo neurodegenerativo.
Fonti| "Preliminary evaluation of SensHand V1 in assessing motor skills performance in Parkinson disease", pubblicato su Parkinsonism & Related Disorders nel 2013;
"Risk and predictors of dementia and parkinsonism in idiopathic REM sleep behaviour disorder: a multicentre study", pubblicato su Brain a Journal of Neurology, il 20 febbraio 2019