Il prurito è un disturbo abbastanza frequente ed è anche il sintomo di numerose patologie. Talvolta può essere scatenato da un’epidermide secca, dall’uso di un sapone eccessivamente aggressivo o da malattie sistemiche anche gravi.
Il prurito della pelle è una sensazione cutanea estremamente fastidiosa e può essere localizzata, magari a causa di una puntura di zanzara, o diffusa a livello cutaneo. Ti sarà capitato di non riuscire a dormire per un forte prurito alle mani o agli arti inferiori? Di non poter indossare della biancheria per un forte pizzicore che ti causa alla pelle? Grattarsi sembra l’unica soluzione, l’unico metodo per avere un po’ di sollievo. In realtà, assecondare questo desiderio probabilmente causerà lesioni cutanee, peggiorando la situazione.
Per risolvere il disturbo è importante trovarne la causa scatenante. All’origine ci può essere un problema dermatologico, sistemico, allergico o magari semplicemente una situazione di forte stress. E non dimenticarti dei pidocchi, spesso indicatore di scarsa igiene. I pidocchi del corpo vivono su indumenti e biancheria da letto che sono a contatto con la pelle, non direttamente sulle persone. A differenza dei pidocchi della testa, i pidocchi del corpo a volte trasmettono gravi malattie come il tifo, la febbre quintana e la febbre ricorrente. Come comprendere quali siano le cause? Non sempre la soluzione più semplice in questo campo è anche più frequente. Purtroppo si tratta di un sintomo insidioso, che può davvero nascondere patologie diverse.
Il prurito della pelle può avere cause dermatologiche e sistemiche e quindi essere il sintomo di una malattia. Nei casi più gravi può essere il campanello d'allarme di un tumore o una complicanza della gravidanza. Quali sono?
Talvolta la causa dermatologica è scatenata da una malattia esantematica
Nell’ultimo trimestre di gestazioni, la donna in attesa può soffrire di grave prurito soprattutto notturno e a mani e piedi. Le cause sono:
Le cause neurologiche e psicogene del prurito, purtroppo, non sono rare. Talvolta può essere causato dalla sclerosi multipla, soprattutto se associato a formicolii, bruciore e vero e proprio dolore o da infezioni virali.
Il prurito può essere anche scatenato da una causa psicologica (non psichiatrica). Potresti aver notato che i periodi di forte tensione, magari professionale, possono alimentare questo desiderio incontrollato di grattarsi. Oltre allo stress, giocano un ruolo fondamentale anche l’ansia o la presenza di un disagio psichico.
Il prurito è di per sé un sintomo, ma spesso è accompagnato da altri disturbi che possono alimentare delle gravi complicanze, come:
La diagnosi, che dovrebbe svelare l’origine del prurito, non è mai facile. Potrebbe richiedere tempo. I medici di solito prescrivono una serie completa di esami del sangue (emocromo, sideremia, fosfatasi alcalina e gamma glutammil-transpeptidasi, conta dei bianchi) e la risonanza magnetica, in caso il sospetto sia una patologia neurologica.
Il trattamento del prurito dipende dalla malattia che lo causa. Per esempio, se questo fastidio ti è causato da una pelle molto secca, dovresti semplicemente utilizzare delle creme idratanti, se invece è di carattere allergico dovresti evitare il cibo o il cosmetico cui sei allergico e assumere antistaminici. In caso di malattia infettiva il trattamento prevede l’utilizzo di farmaci antimicrobici (antifungini, antiparassitari o antibiotici). Insomma, la terapia farmacologica deve essere decisa dal medico in base all’origine del sintomo.
Sono molti i rimedi naturali che puoi adottare per evitare o ridurre il prurito. Prima di tutto fai attenzione all’igiene personale, evitando saponi troppo aggressivi (preferisci prodotti con pochi tensioattivi e non schiumogeni) applicando una crema idratante. Poi evita abiti attillati o realizzati in materiali sintetici, che possono favorire sfregamento e sudorazione. Non esagerare con le docce, ma cerca di mantenere sempre la pelle pulita e ben asciutta: il sapone crea prurito. Inoltre, l’acqua con cui ti lavi non deve essere troppo calda perché potrebbe danneggiare il film idrolipidico della cute, la cosiddetta barriera cutanea.
Fonti| Mds Manuals; Centro Studi Gised