Punture di insetti: come riconoscerle e come difendersi dai morsi

Le punture di insetti come zanzare, api o vespe sono piuttosto comuni nella stagione estiva, ma solitamente ti causeranno prurito, bruciore o dolore destinati a passare in pochi giorni. In alcuni casi, però, potresti avere una reazione allergica che richiederà un intervento rapido: per questo è bene che tu sappia come difenderti e gestire le conseguenze di una puntura.
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Giulia Dallagiovanna 17 Luglio 2020
* ultima modifica il 10/08/2023

Soprattutto durante l’estate, le punture di insetti come le zanzare, le api o le vespe diventano il nemico principale della tua voglia di vestire qualche indumento a maniche corte per combattere il caldo.

Per quanto piccoli, questi animali utilizzano la puntura per iniettare nella tua pelle veleno o altre sostanze irritanti che possono provocare sintomi come prurito, gonfiore e dolore, ma anche reazioni più serie nelle persone particolarmente sensibili.

Nel 90% dei casi, infatti, ti capiterà di notare un pomfo che prima non c’era e che ti farà venire voglia di grattarti. Più raramente, però, la puntura potrebbe innescare una reazione allergica che può riguardare tutto l’organismo con conseguenze gravi, costringendoti ad andare in pronto soccorso.

Per questo motivo è importante che tu sappia cosa fare, anche quando non hai un’idea precisa dell’insetto che potrebbe averti punto.

Punture di insetto: come riconoscere i morsi

Gli insetti come le zanzare, i tafani, le zecche o i pappataci sono detti anche ematofagi, poiché ti pungono per nutrirsi del tuo sangue. Le loro punture sono piuttosto frequenti durante l’estate ma quasi mai pericolose: i sintomi più comuni sono reazioni locali come il gonfiore (il pomfo di cui ti parlavo), l’arrossamento e il prurito, che vedrai scomparire normalmente in circa 24 ore o poco di più. Fai però attenzione a non grattarti, perché in questo modo la tua pelle potrebbe infettarsi.

In caso di puntura di api e vespe i sintomi dipenderanno dalla tua reazione, che può essere allergica o non allergica

Probabilmente api, vespe e calabroni ti faranno più paura, ma devi sapere che in realtà questi insetti pungono solamente per difendersi o quando vengono provocati. Il problema principale, come saprai, è il veleno che iniettano con la puntura, che è decisamente più dolorosa rispetto a quella di una zanzara. In caso di reazione non allergica, avvertirai sintomi come prurito e bruciore intenso, oltre a un gonfiore che può continuare ad aumentare nelle 24 ore successive a quando sei stato punto.

Se invece sviluppi una reazione allergica, anche se l’hai già avuta in passato, potresti avere difficoltà a respirare, sentire dolore al petto o agli addominali e la tua pressione arteriosa potrebbe abbassarsi rapidamente, provocando anche capogiri. Sto parlando dei casi più gravi e che richiedono un intervento medico immediato, visto che la vita della persona punta potrebbe essere in pericolo.

Questi sono, in generale, i principali segni con cui si manifesta la puntura di un insetto, ma saper riconoscere qual è esattamente l’animale che ti ha attaccato ti potrà aiutare a capire meglio come agire e quanto devi preoccuparti.

Punture di zanzara

La puntura di zanzara ha un aspetto che sicuramente conoscerai bene: un leggero gonfiore localizzato (detto anche pomfo) e, soprattutto, un prurito molto fastidioso, sintomi che sono dovuti alla sostanza tossica allergizzante che questi insetti iniettano nel tuo organismo.

Difficilmente sentirai dolore, a meno che l’area colpita non sia in una zona particolarmente sensibile del tuo corpo. Il prurito sarà in ogni caso passeggero e potrà durare qualche ora così come pochi giorni, ma dovresti evitare di grattarti perché l'attrito delle unghie potrebbe generare dei piccoli graffietti che potrebbero sanguinare, oppure si potrebbe dare origine a una vera e propria infezione.

Di norma, comunque, le punture di zanzara sono innocue e le reazioni allergiche che portano a fenomeni come lo shock anafilattico sono davvero molto rare. Il rischio di conseguenze serie è maggiore se parliamo delle zanzare tigre, che puoi riconoscere per le bande trasversali bianche su zampe e addome che contrastano con il corpo nero: la puntura di questi insetti può trasmettere malattie come la febbre di Chikungunya e la Dengue.

Puntura di ape, vespa o calabrone

In caso di puntura di un'ape, di una vespa o di un insetto simile, ad esempio un calabrone, la prima sensazione che avvertirai sarà quella di dolore, prima che l’area colpita diventi anche rossa e gonfia. Si formerà un pomfo della dimensione di qualche centimetro, che possono diventare anche 10 in persone particolarmente sensibili che hanno una reazione allergica lieve.

Al centro del rigonfiamento potresti intravedere un piccolo puntino rosso o una crosticina: è il punto in cui è entrato il pungiglione. Se ne hai la possibilità, sarebbe meglio rimuoverlo entro 20 secondi, facendo attenzione a non spezzarlo, altrimenti una parte potrebbe rimanere infilata nella pelle continuando a rilasciare veleno. Una volta tolto, puoi applicare degli impacchi di ghiaccio per circa 20 minuti per alleviare il dolore e l’infiammazione.

In caso di puntura di calabrone, infine, i sintomi potrebbero essere più intensi poiché potrebbe iniettarti una maggiore quantità di sostanza tossiche. Quando avverti anche problemi alla respirazione e gonfiori diffusi, dovrai chiamare un'ambulanza o andare subito al pronto soccorso perché significa che hai una reazione allergica con probabile shock anafilattico.

Puntura di zecca

La puntura di zecca non provoca nessun tipo di sintomo, almeno all'inizio, quando l’insetto non farà altro che infilarsi sotto la tua pelle.

Ti accorgerai di essere stato attaccato solo se scorgerai la reazione cutanea tipica: una sorta di piccolo bersaglio leggermente gonfio, con al centro un puntino rosso o, spesso e volentieri, l'animale stesso. In alcuni casi potresti anche notare un'ecchimosi, ovvero una macchia a metà tra il blu e il rosso, simile a un livido, che indica che il sangue si è infiltrato sotto la pelle.

Questi insetti infatti pungono con il fine di rimanere attaccati all'uomo e succhiargli il sangue. Solo in quel momento potresti avvertire un leggero prurito e un po' di bruciore. Dovrai però rimuovere subito la zecca utilizzando una pinzetta sottile e estraendo l’insetto dalla pelle non con uno “strappo”, ma facendo un movimento rotatorio e delicato per non far sì che qualche parte dell’animale non rimanga sotto la cute.

Una volta rimossa la zecca disinfetta l’area colpita e tienila sotto controllo per circa un mese, visto che questi piccoli insetti possono trasmettere patologie piuttosto serie come la malattia di Lyme o la meningoencefalite da zecche.

Puntura di pappataci

La puntura di pappataci è facilmente confondibile con un morso di zanzara, anche se la prima è più piccola nelle dimensioni e più fastidiosa.

Il prurito infatti sarà maggiore, tuttavia il gonfiore potrebbe anche non comparire o essere appena accennato. Si tratta di un tipo di attacco assolutamente quasi sempre innocuo: soltanto in rari casi i pappataci possono trasmettere la Leishmaniosi, pericolosa anche per i cani.

Puntura di tafani

I tafani sono insetti piuttosto simili alle mosche, ma molto più grossi e con il corpo striato e dalla forma allungata. A differenza delle colleghe, si tratta di animali che si nutrono di sangue, soprattutto gli esemplari femmina, e che di conseguenza attaccano anche l'essere umano.

La puntura di un tafano provoca dolore e fastidio maggiori rispetto a quella di un’ape. Il gonfiore è piuttosto esteso ed evidente e la reazione cutanea comprende anche arrossamento, prurito e un bruciore intenso.

Anche se non sei proprio allergico, potresti comunque avvertire sintomi come una sensazione di vertigini e di svenimento. Una visita al pronto soccorso sarebbe quindi sempre consigliata, soprattutto in caso di soggetti più deboli come bambini o anziani.

Puntura delle cimici da letto

Potresti notare le punture delle cimici da letto al tuo risveglio, dato che, come suggerito dal loro nome, questi insetti si annidano perlopiù tra le lenzuola e colpiscono di notte, mentre dormiamo.

Queste particolari cimici succhiano il tuo sangue provocando la comparsa di macchie rosse e pruriginose. Le lesioni create da queste punture possono risultare piuttosto difficili da curare se sei allergico alla saliva di questi insetti.

Solitamente, quando non è richiesta una disinfestazione, un lavaggio di lenzuola e vestiti ad alte temperature dovrebbe essere sufficiente ad eliminare le cimici.

Cosa fare in caso di punture di insetti?

Se vieni punto da un insetto dovresti prima di tutto provare a capire da quale animale sono causate le reazioni che noterai sulla tua pelle e fare attenzione ai sintomi che stai avvertendo.

La prima regola da rispettare è non grattarsi, magari aiutandoti con i comuni stick che contengono basse quantità di ammoniaca e possono alleviare il prurito, se causato da una zanzara. A prescindere dall’insetto, però, ci sono alcune cose che puoi fare in caso di puntura:

  • Disinfettare l’area in cui sei stato punto utilizzando acqua ossigenata o euclorina.
  • Applicare una crema a base di idrocortisone sulla zona colpita per attenuare il prurito o l’infiammazione.
  • Immergere l’area colpita nell’acqua fredda, o in alternativa trattarla con un impacco di ghiaccio: queste mosse ti saranno utili per rallentare l’eventuale assorbimento del veleno e per ridurre il dolore.
  • Portare sempre con te i farmaci antistaminici o una dose di adrenalina se sai di essere allergico alle punture di api, vespe o calabroni.
  • Rimuovere il pungiglione dalla pelle (se presente) facendo attenzione a non spezzarlo: prova a utilizzare un ago o una carta rigida plastificata anziché una pinzetta, con cui rischieresti di spremere il veleno rimasto.

Se però ti viene la febbre, il mal di testa, oppure avverti altri sintomi più seri come eritema, difficoltà respiratoria, tachicardia o un gonfiore che aumenta rapidamente, non stare troppo a pensarci su e vai al pronto soccorso.

I rimedi naturali contro le punture di insetti

Nella maggior parte dei casi, le punture di insetto saranno semplicemente una seccatura innocua di cui però ti vorrai liberare al più presto. Per questa ragione, una volta che ti sei accertato di non aver sviluppato nessun tipo di reazione allergica potrai considerare alcuni rimedi naturali per alleviare il prurito e il bruciore. Tra questi puoi utilizzare:

  • Aloe vera: possiede proprietà antibatteriche e antisettiche, dunque applicando un gel direttamente sul pomfo potrai attenuare il fastidio e favorire la rigenerazione della pelle.
  • Tea tree (o melaleuca): l’olio essenziale ricavato da questa pianta è particolarmente efficace per ridurre il prurito e il gonfiore causati dalla puntura, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie.
  • Acqua salata: bagnare delicatamente la zona colpita attenuerà il prurito, aiutandoti a non grattarti.
  • Succo di limone: versalo su un batuffolo di cotone da strofinare sull’area in cui sei stato punto per alleviare il fastidio o il dolore.
  • Calendula: ha proprietà cicatrizzanti e antibatteriche che aiuteranno la cute a guarire più rapidamente dopo la puntura.
  • Miele: applicandolo direttamente sulla puntura puoi curare la reazione cutanea e far tornare la pelle al suo colore originario, eliminando il rossore.
  • Lavanda: possiede proprietà calmanti ed è quindi adatta per combattere le sensazioni di prurito o di bruciore.
  • Cipolla: strofinandola sulla zona colpita, prima di lavare la pelle per eliminare l’odore, potrai sfruttare le proprietà antinfiammatorie di questo ortaggio.

Come prevenire le punture di insetti

L’unico modo efficace per difendersi dalle punture di insetto, specialmente in estate, passa dalla prevenzione.

Innanzitutto, mettere le zanzariere alle finestre eviterà l'entrata di insetti in casa tua, senza spandere nell'aria alcun tipo di sostanze, che siano naturali o chimiche. Zampironi, piastrine e candele alla citronella sono invece utili soprattutto contro le zanzare e i pappataci.

Cerca poi di non sostare vicino a torrenti, stagni o qualsiasi luogo dove c'è una forte presenza di acqua, perché agli insetti piace molto. Api, vespe e calabroni sono poi attratti anche da alimenti dolci e proteici: abbi quindi cura di eliminare subito i resti di cibo dopo un pranzo sul terrazzo o di un pic nic in mezzo a un prato. E mi riferisco anche ai fondi di bicchieri sporchi di bevande zuccherate.

Indossa vestiti di colori chiari e non troppo accesi come il giallo o il rosso, che possono attirare api e vespe. Quando il caldo te lo permette scegli le maniche e pantaloni lunghi, ma anche calze e un berretto. Ricordati poi che gli insetti possono essere attratti dai profumi forti, quindi evita creme solari o cosmetici particolarmente intensi.

Se invece incontri un'ape, un tafano o insetti di questo tipo, non fare movimenti bruschi e soprattutto non tentare di sbarazzartene agitando le mani. Vespe, tafani e calabroni sono aggressivi e se si sentono in pericolo non si faranno scrupoli a pungerti, mentre le api potrebbero attaccarti pur sapendo di andare incontro a morte certa.

Fonti| Ospedale pediatrico Bambin Gesù; MSD Manuals; Humanitas

(Modificato da Alessandro Bai il 17-7-2020)

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