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Puoi lavorare in smart working se non hai il Green pass? Le regole sul lavoro da remoto

Negli ultimi mesi il lavoro da remoto è diventato una realtà per moltissime aziende per ridurre i rischi dei lavoratori durante la pandemia. Ma adesso che la certificazione verde è diventata obbligatoria per accedere a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, sarà ancora possibile fare smart working anche se non si ha il Green pass?
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Alessandro Bai 15 Ottobre 2021
* ultima modifica il 15/10/2021

Le regole del decreto legge in vigore da venerdì 15 ottobre 2021 parlano chiaro: il Green pass è diventato obbligatorio per tutti i lavoratori senza eccezioni, dato che per accedere al luogo di lavoro tutti i dipendenti delle aziende private e della pubblica amministrazione, oltre a lavoratori autonomi e collaboratori domestici, dovranno presentare la certificazione verde.

I tanti mesi di pandemia, con la possibilità di lavorare da casa, hanno però fatto sorgere un dubbio a molti: si può fare smart working se non si ha il Green pass, evitando così di accumulare assenze ingiustificate che tolgono il diritto allo stipendio e possono portare alla sospensione?

Si può lavorare in smart working senza Green pass?

L'obbligo del Green pass per tutti i lavoratori prevede che questi ultimi debbano possedere e presentare una certificazione verde Covid-19 valida per accedere fisicamente al luogo di lavoro. Naturalmente, le aziende private avranno la possibilità di definire una propria organizzazione interna, decidendo di fare lavorare alcuni dipendenti in smart working a seconda delle esigenze. Di fatto, chi lavora da casa non sarà tenuto a presentare il Green pass al proprio datore di lavoro, che a sua volta non potrà chiedere la certificazione al lavoratore, dato che il QR code e i relativi dati sanitari non possono essere trasmessi per via telematica, ad esempio con un'e-mail, dato che in questo modo potrebbero essere conservati, con una conseguente violazione delle norme della privacy.

Tuttavia, come viene specificato delle Faq del governo, lo smart working "non può essere utilizzato allo scopo di eludere l’obbligo di Green pass". Significa che se una società segue una politica che prevede la presenza in azienda, allora al lavoratore non può essere concesso il lavoro da remoto per aggirare le regole ed evitare le sanzioni previste per chi non ha il Green pass. In questo caso, infatti, il dipendente non vaccinato e senza certificazione verde deve essere lasciato a casa senza stipendio fino a quando non presenterà il pass.

La situazione è leggermente diversa per quanto riguarda i dipendenti della Pubblica Amministrazione, che a partire dal 15 ottobre si affiderà sempre meno allo smart working, cercando di fare tornare più gente possibile al lavoro in presenza. Questo significa, a maggior ragione, che i lavoratori degli uffici pubblici non potranno sfruttare lo smart working per lavorare senza Green pass, dato che quasi sicuramente nei prossimi mesi dovranno accedere fisicamente al luogo di lavoro e quindi avranno bisogno della certificazione verde.

Fonte| Governo

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