Quali sono i possibili effetti collaterali del vaccino Covid sugli adolescenti?

Al momento sono due i vaccini approvati per la fasci di età 12-17 anni. Hanno mostrato profili di efficacia davvero molto alti e sono lo strumento che consentirà di riprendere la scuola in presenza senza più DAD. Ma se sei preoccupato per gli effetti collaterali, come è comprensibile, proviamo a capirli meglio insieme.
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Giulia Dallagiovanna 30 Luglio 2021
* ultima modifica il 30/07/2021

Oggi gli adolescenti che hanno tra i 12 e i 17 anni hanno a disposizione due vaccini contro il Covid, approvati sia da EMA che da Aifa. Si tratta di Comirnaty, prodotto da Pfizer, e Spikevax, di Moderna. Sono gli stessi che si utilizzando anche negli adulti, accanto a quelli ad adenovirus vettore di AstraZeneca e Johnson & Johnson. Si entra quindi in una fase molto importante della campagna vaccinale, perché si potrà immunizzare una fascia di popolazione che all'inizio era stata esclusa. Ma perché è importante che anche i ragazzi più giovani ricevano il vaccino nonostante sappiamo che corrano meno rischi in seguito all'infezione da SARS-Cov-2? E quali sono gli effetti collaterali che possono manifestarsi sui pazienti pediatrici?

L'approvazione di Moderna

Dopo il vaccino di Pfizer, approvato a fine maggio, il 28 luglio AIFA ha dato il suo via libera anche a Spikevax di Moderna per l‘utilizzo su adolescenti che hanno tra i 12 e i 17 anni. Lo ha fatto recependo il parere positivo di EMA, arrivato il giorno precedente. La somministrazione avverrà nello stesso identico modo in cui è stata prevista per i soggetti adulti, ovvero in due dosi a distanza di 28 giorni l'una dall'altra.

I due vaccini disponibili sono quindi entrambi a mRNA. Contengono entrambi una molecola di Rna messaggero il cui compito è fornire alle tue cellule le istruzioni per costruire la proteina Spike che utilizza il coronavirus per infettarti. In questo modo, il tuo sistema immunitario imparerà a riconoscerla e le impedirà di entrare nelle tue cellule e al virus di replicarsi.

Gli effetti collaterali negli adolescenti

Affrontiamo subito la prima questione che ti preoccuperà: quali sono gli effetti collaterali riscontrati negli adolescenti e quindi cosa rischia eventualmente tuo figlio. Prima di tutto devi sapere che il profilo di sicurezza del vaccino è stato di nuovo valutato attraverso diversi step, che si sono conclusi con uno studio di fase 3.

Nel caso di Pfizer, questa indagine includeva circa 2mila ragazzi, mentre Moderna ne ha presi in considerazione 3.732. Tra loro le reazioni avverse emerse sono davvero molto simili a quelle registrate finora negli adulti: dolore al braccio, stanchezza, mal di testa, febbre, dolore ai muscoli, nausea, brividi. Se hai già ricevuto la seconda dose, sicuramente qualcuno di questi lo hai sperimentato anche tu. Come sempre se qualcosa ti preoccupa, dovresti chiedere un parere al vostro pediatra di famiglia, ma tieni presente che si tratta di problematiche lievi, che si risolvono in massimo 48 ore.

A margine, un aspetto da tenere sempre in considerazione: tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali. Ogni volta che tuo figlio deve assumere un antibiotico o un qualsiasi altro medicinale sta rischiando di accusare reazioni avverse, non è una questione che riguarda solo il vaccino.

Le miocarditi e le pericarditi

Un discorso a parte deve essere fatto per due eventi avversi molto rari, che riguardano entrambi il cuore. Si tratta delle miocarditi e delle pericarditi, infiammazioni che colpiscono il miocardio oppure il pericardio. Ad oggi, ci sono 174 casi in tutto, riconducibili a entrambi i vaccini a mRNA senza distinzione, ma su quasi 200 milioni di dosi somministrate in Europa. Si sa inoltre che tendono a verificarsi più facilmente in pazienti maschi, giovani, con un'età che può essere anche inferiore ai 19 anni.

Se ti stai preoccupando, ed è comprensibile, devi però tenere presente che stiamo parlando di un caso ogni milione abbondante di dosi somministrate e che si è sempre trattato di problemi transitori e risolvibili con le cure adeguate. Inoltre, ricorda che anche il Covid può provocare delle miocarditi o delle pericarditi e che in quel caso la situazione sarà ben più grave, dal momento che l'infezione finisce per coinvolgere diversi altri organi allo stesso tempo.

A quali sintomi fare attenzione

Sapere che potrebbero verificarsi effetti collaterali più gravi del previsto ti deve semplicemente mettere all'erta di fronte a possibili sintomi. Fai quindi attenzione soprattutto a manifestazioni come fiato corto, battito cardiaco alterato e dolore al petto. Se tuo figlio dovesse avvertire uno di questi problemi, recatevi subito al pronto soccorso.

L'efficacia dei vaccini

Ma ora spostiamo il focus sull'altro lato della medaglia, quello più importante: l'efficacia. Sugli adolescenti con più di 12 anni, i due vaccini si confermano molto efficaci nella prevenzione della malattia sintomatica. In entrambi gli studi, nei gruppi composti da ragazzi che avevano ricevuto il vaccino, messi a confronto con quelli a cui era stato somministrato un placebo, non sono emersi casi di Covid-19, ovvero della malattia sintomatica. Negli altri invece sono stati registrati 16 malati su mille partecipanti alla sperimentazione di Pfizer, e 4 mille per Moderna.

Secondo EMA l'efficacia dovrebbe essere compresa tra il 75% e il 100%

I dati raccolti quindi parlano di un'efficacia pari al 100%, ma l'EMA aveva già specificato che il tasso reale, emerso dall'utilizzo del farmaco su larga scala, è probabilmente compreso tra il 75% e il 100%. Percentuali che rimangono molto elevate e che confermano l'importanza della vaccinazione anche in questa fascia di età. Sì, ma perché è importante?

Perché è importante la vaccinazione

Posso immaginare quello che stai pensando: ma perché devo rischiare che mio figlio riporti degli effetti collaterali se molto probabilmente per lui il Covid non sarà grave? È vero, a mano a mano che l'età si abbassa, i contagiati tendono a sviluppare una malattia meno grave, se non a rimanere del tutto asintomatici. Però i casi gravi esistono e, purtroppo, vi sono stati anche dei decessi. L'Istituto superiore di sanità fa sapere che a giugno sono morte 3 persone non vaccinate che avevano tra i 12 e i 39 anni e una che aveva ricevuto una sola dose. Mentre questa cifra rimane pari allo zero in chi aveva completato il ciclo vaccinale. Quattro morti con un virus che, in quel mese, faceva registrare una circolazione molto ridotta.

Esiste poi una complicanza rara, ma che è stata riportata anche in pazienti asintomatici: si chiama iper-infiammazione multi-organo (mis-C), una sindrome simile alla Kawasaky e tipica dei soggetti più giovani. Infine, non siamo ancora certi di tutti i possibili effetti a lungo termine di un virus che, peraltro, arriva a raggiungere il cervello.

Non bisogna nemmeno dimenticare, come precisa la Società Italiana di Pediatria, che: "La fascia di età pediatrica e adolescenziale può fungere da serbatoio per la diffusione del virus nell’intera popolazione. Per questo, seppur l’obbiettivo primario della vaccinazione è quello di non sviluppare la malattia, l’opportunità di implementare un’offerta vaccinale universale aiuterà notevolmente a ridurre non solo la circolazione dello stesso virus, ma soprattutto il rischio di generare varianti potenzialmente più contagiose o capaci di ridurre l’efficacia degli stessi vaccini in uso".

Secondo diversi esperti infatti, una persona vaccinata ha un minor rischio di trasmettere il virus anche qualora risultasse positiva, perché in lei si rileva comunque una carica virale inferiore.

Infine, non dimentichiamo la questione scuola in presenza. Se vogliamo davvero che le classi a casa in DAD restino solo un lontano ricordo, è necessario arrivare all'inizio dell'anno preparati ad affrontare una ripresa del virus in autunno.

Fonti| AIFA; Fondazione Veronesi; Ospedale Bambino Gesù;

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