Quali sono i primi sintomi della gravidanza? Scopri quando compaiono e come riconoscerli

Stanchezza e nausea sono tra i primi sintomi più comuni di una gravidanza, ma non sono gli unici. Parliamo infatti di un periodo di grandi cambiamenti, sia fisici che emotivi, durante il quale la donna accoglie dentro di sé una vita che si sviluppa fino alla nascita del bambino. Vediamo allora quando compaiono i segnali e come riconoscerli.
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Valentina Rorato 17 Gennaio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020
Con la collaborazione del Dott. Ettore Carlo Alemani Specialista in ostetricia e ginecologia e titolare di struttura semplice di patologia della gravidanza

La gravidanza è un periodo di grandi cambiamenti, prima di tutto fisici ma anche emotivi, come diventa evidente fin dai primi sintomi che indicano l'inizio della gestazione. Il corpo della donna, infatti, accoglie per nove mesi, anzi per 40 settimane, una vita dentro di sé che cresce e si sviluppa fino a diventare un bambino.

Con il termine gravidanza si definisce il periodo compreso tra il concepimento e la nascita, o purtroppo l’aborto, che interrompe la gestazione. Questo periodo è misurato in settimane e la durata complessiva è compresa tra 38 e 42 settimane (per un totale di 280 giorni, ovvero 10 mesi lunari). Se il parto avviene prima, si parla di nascita pretermine, mentre se si verifica dopo la 42esima di nascita oltre il termine.

In alcune donne i primi sintomi della gravidanza possono manifestarsi in modo evidente fin dai giorni successivi al concepimento, mentre altre future mamme potrebbero dover attendere più a lungo per notare questi segnali. Avrai certamente sentito già parlare di fastidi comuni come nausea o stanchezza, ma vediamo quali sono tutti i cambiamenti a cui fare attenzione, dopo quanto tempo possono comparire e da cosa sono causati.

Dopo quanto compaiono i primi sintomi della gravidanza

I tempi con cui compaiono i primissimi sintomi che indicano l'inizio di una gravidanza sono soggettivi e possono quindi cambiare da donna a donna. Devi sapere che questi segnali si manifestano a causa dell'aumento nella produzione di ormoni come il progesterone e gli estrogeni: queste variazioni cominciano subito dopo il concepimento e innescano quei cambiamenti fisici ed emotivi che la donna può avvertire.

L’assenza delle mestruazioni è naturalmente l'indizio principale che ti può far capire che sei in dolce attesa. Oltre a questo, tra i sintomi più comuni dei primi giorni di gravidanza potresti notare:

  • Dolore al basso ventre, scambiato magari per i classici dolori premestruali
  • Sensazione di stanchezza o sonnolenza
  • Maggiore sensibilità ad alcuni odori

Come ti ho detto, in molte donne questi segnali potrebbero presentarsi più in là, ma non ti stupire se ti capita di avvertirli già nella prima settimana di gravidanza.

Sintomi delle prime settimane di gravidanza

Con il passare dei giorni, i cambiamenti provocati dalle variazioni ormonali di cui ti ho parlato tendono generalmente a diventare più evidenti, portando alla comparsa di altri sintomi tipici delle prime settimane di una gravidanza, tra cui:

  • Aumento del volume del seno
  • Pollachiuria (stimolo più frequente a urinare)
  • Sbalzi d'umore
  • Nausea
  • Mal di testa
  • Mal di schiena
  • Stitichezza
  • Perdite ematiche (spotting da impianto) o chiare

Vediamo adesso in modo più dettagliato perché compaiono questi segnali.

Nausea

La nausea in gravidanza si manifesta tra la settima e l’ottava settimana di gravidanza e si risolve con l’inizio del secondo trimestre. Si parla di nausea mattutina, ma in realtà la comparsa di questo disturbo è variabile. Principalmente si concentra nelle prima ore della giornata, ma ci sono donne che ce l’hanno più forte la sera. È estremamente soggettiva. Da che cosa dipende? Le cause non sono chiare, ma pare essere il risultato delle modifiche ormonali. Inoltre, numerose ricerche hanno dimostrato che le donne che soffrono di nausea e vomito mettono al mondo figli statisticamente meno affetti da malformazioni e corrono meno rischi di abortire.

Chi è più predisposto a soffrire di nausee? Non si può sapere se soffrirai o meno di nausea durante la gravidanza e non si può neanche prevenire il disturbo, sicuramente il rischio è maggiore se hai già sofferto di nausea alla prima gravidanza, se soffri di cinetosi e se c’è una storia familiare (la mamma o la nonna hanno avuto questo disturbo). È più frequente nelle donne obese, in quelle che soffrono di stress o nelle gravidanze gemellari.

Quando la nausea si trasforma in una condizione patologica ed è associata a vomito, con episodi quotidiani e la conseguente incapacità di trattenere cibo e liquidi, si parla di iperemesi gravidica. In questo caso, è fondamentale reidratare la gestante per via endovenosa.

Alterazioni di gusto e olfatto

Le modifiche ormonali che avvengono fin dalle prime fasi della gravidanza possono provocare anche dei cambiamenti nel tuo modo di percepire odori e sapori. Ad esempio, un aroma che prima gradivi potrebbe sembrarti improvvisamente disgustoso e lo stesso potrebbe accadere con il gusto di alcuni cibi che eri abituata a mangiare. Tuttavia, può accadere anche il contrario: non ti sorprendere quindi se in questo periodo comincerai a preferire alimenti che non ti erano mai piaciuti in modo particolare.

Crampi addominali

Il mal di pancia è uno dei disturbi più comuni della gravidanza e può presentarsi fin dai primissimi giorni, quando l'ovulo fecondato raggiunge l'utero e cerca di ricavarsi uno spazio in cui impiantarsi. Questo processo porta la muscolatura uterina a contrarsi, dando vita a quelli che vengono chiamati anche crampi da impianto. Tuttavia, questi dolori non rappresentano un sintomo sufficiente a indicare l'inizio della gravidanza, visto che potresti benissimo confonderli per i classici dolori premestruali.

Seno

Il seno in gravidanza si prepara all’allattamento e quindi, fin dal principio, inizia a modificarsi. Potresti quindi notare un aumento di volume, tensione mammaria ma anche una sensazione di calore. Ogni donna, ovviamente, è diversa, ma si stima che al momento della famosa montata lattea il tuo seno possa essere cresciuto di una taglia e mezzo rispetto a quello che avevi prima di rimanere incinta.

Nel secondo trimestre, a partire dalla quindicesima settimana, si attiveranno le cellule che producono il latte. Non ti accorgerai di nulla perché sarà completamente riassorbito dal tuo corpo e gli ormoni della gravidanza ne impediranno l’accumulo. Quello che potrai invece notare sono capezzoli e areole decisamente più grandi e scuri. E potrebbero comparire i tubercoli di Montgomery, dei rigonfiamenti evidenti sull’areola che producono un olio idratante che aiuta a proteggerti dal dolore e dalle infezioni quando inizi ad allattare al seno.

Perdite ematiche

Le perdite ematiche in gravidanza sono un argomento che mette un po’ di tensione alle donne in dolce attesa. Le prime che potresti notare sono le perdite da impianto, una sorta di spotting (di colore rosato) che dimostra l’annidamento della gestazione. Capita a molte mamme di non accorgersi di aver saltato il ciclo proprio a causa di queste leggerissime perdite.

In ogni trimestre di gravidanza, può accadere di avere delle perdite leggere e di colore rosato. Se però diventano costanti, rosse e abbondanti, parlane col ginecologo

Sono un evento fisiologico che può manifestarsi in ogni trimestre. Se nelle prime settimane, però, questi sanguinamenti continuano, ti conviene parlarne con il tuo ginecologo di riferimento. In alcuni casi può trattarsi di un’anomalia minore dell’apparato genitale, come polipi del canale cervicale, rottura di una piccola varice vaginale, o di qualche vaso nel contesto del tessuto uterino modificatosi per la gravidanza. La prognosi è quasi sempre favorevole. È importante fare attenzione invece se le perdite di sangue sono costanti, rosso vivo e soprattutto abbondanti. In questo caso potrebbe essere in corso una minaccia di aborto o una gravidanza extrauterina.

Perdite chiare

Contrariamente a quelle appena descritte, le perdite vaginali più chiare, di un colore simile al bianco latte, sono causate dalla maggiore produzione di estrogeni di cui ti ho parlato, che provoca a propria volta un aumento delle secrezioni della vagina stimolando le ghiandole della mucosa. Si tratta di un fenomeno innocuo di cui non hai motivo di preoccuparti, a meno che non sia accompagnato da prurito e cattivi odori: in questi casi, vai dal tuo ginecologo per escludere la presenza di eventuali infezioni batteriche.

Sonnolenza e stanchezza

La sonnolenza e la stanchezza in gravidanza sono una condizione molto frequente. Nel primo trimestre è una condizione fisiologica causata dal cambiamento dei livelli ormonali. I responsabili sono il progesterone, i cui livelli non si abbassano mai, e la gonadotropina corionica umana, ossia la Beta HCG, prodotta dal trofoblasto. Talvolta la stanchezza può essere causata da una carenza di ferro e da una eventuale anemia.

Sbalzi d'umore

Gli sbalzi d’umore in gravidanza ti metteranno a dura prova, forse più di qualsiasi altro disturbo, perché sarai spesso in balia delle tue emozioni. Nel primo trimestre ti misurerai con la gioia di essere incinta e con la paura di avere un bambino e di conseguenza di diventare mamma. E poi ci sono le ansie per la salute di questo bimbo e per il decorso della gravidanza. Anche in questo caso, il ruolo fondamentale lo svolgono gli ormoni.

Necessità di urinare di frequente

La necessità di urinare di frequente è un sintomo della gravidanza, che spesso si manifesta già fra la seconda e la terza settimana dal concepimento. Da che cosa dipende? Dalla produzione di gonadotropina corionica umana che, tra le tante cose, ha anche l’effetto di aumentare il flusso di sangue nella regione pelvica e, di conseguenza, induce le donne incinte ad urinare con maggiore frequenza.

Stitichezza

Anche la stitichezza in gravidanza è responsabilità degli ormoni, in particolare dell’aumento del progesterone. Come mai? Questo ormone controlla le contrazioni uterine, al tempo stesso però rallenta la peristalsi intestinale, ossia i movimenti che portano le feci all’ano. A risentirne sono soprattutto le donne che soffrivano anche prima della gestazione di stipsi. Aiutati con una dieta ricca di fibre e bevendo molta acqua.

Quando si può fare il test?

I test di gravidanza sono molto sensibili e precisi e si possono fare quasi subito. Se però soffri di mestruazioni irregolari, si consiglia di attendere almeno 4 o 5 giorni dall’eventuale ritardo. Oltre ai test che si possono fare a casa, il medico potrebbe prescriverti un esame del sangue per confermare la gestazione con il quale si misura la presenza in circolo della beta HCG.

Rimedi per i primi sintomi di gravidanza

Come ti ho spiegato fin dall'inizio, i sintomi della gravidanza non si presentano allo stesso modo in tutte le donne, dunque i fastidi che proverai potranno essere più o meno intensi. In ogni caso, ci sono alcuni semplici accorgimenti grazie ai quali potrai alleviare questi disturbi:

  • Segui una dieta leggera: evitare cibi molto pesanti, come ad esempio quelli fritti, e mangiare più frequentemente ma in piccole dosi, ti potrà aiutare soprattutto a combattere la sensazione di nausea
  • Riposati: la stanchezza in gravidanza è molto ricorrente e per certi versi inevitabile, visto ciò che sta accadendo al tuo corpo. Per questo, è importante cercare di non strafare e prendersi il giusto tempo per recuperare le energie.
  • Riduci lo stress: trovare il tempo per le attività che ti rilassano ti può far sentire meglio, alleviando soprattutto i disturbi emotivi della gravidanza. Anche fare una semplice passeggiata in mezzo alla natura può aiutare.

Il parere dell’esperto

Abbiamo parlato di sintomi della gravidanza ma anche della prima visita con il ginecologo con il dottor Ettore Carlo Alemani, specialista in ostetricia e ginecologia e titolare di struttura semplice di patologia della gravidanza.

Una volta sorti i primi sintomi, quando bisogna contattare il medico?

Bisogna contattare il ginecologo intorno alla settima settimana di gravidanza, dopo essere sicuri di un test di gravidanza positivo”.

Come si svolge la prima visita?

È la visita più lunga, perché è di inquadramento anamnestico che riguarda la famiglia della paziente, la paziente e, per malattie cromosomiche e genetiche, entrambi i coniugi. Se anamnesi è negativa o muta e quindi la coppia si può definire a basso rischio, vengono richiesti esami infettivologici (Toxoplasmosi, Hiv, Rubeotest, ecc), l’emocromo, emogruppo, le urine complete, per la funzionalità renale e il test di Coombs.  Poi vengono esposti i due test di screening, ovvero il Bitest con la translucenza nucale o la ricerca del Dna, spiegando la sensibilità di questi esami, la specificità e i costi. Per esempio, la sensibilità dei Bitest è del 90/92 percento e per i falsi positivi o negativi è del 5%, mentre il test del Dna per la sindrome di Down ha una sensibilità del 99 percento, mentre per altre due cromosomopatie è come il Bitest”.

Quale dei due test di screening consiglia maggiormente?

Il medico ha lo scopo di proporre, è la coppia che deve decidere. Certo, i costi sono molto differenti. Un Bitest con la visita medica costa circa 200 euro, mentre il test del Dna più del doppio”.

Durante la visita vengono dati dei consigli alla gestante?

Sicuramente si parla di dieta. Consiglio un regime alimentare impostato sui principi della Dieta Mediterranea, quindi ricco di frutta e verdura e possibilmente chiedo alle donne di preferire i carboidrati integrali. Ovviamente, sono molto importanti le dosi: non si deve mai esagerare. E poi si stabilisce il calendario delle visite: un appuntamento di controllo al mese, che negli studi privati è sempre associato anche a un controllo ecografico, anche se le ecografie principali, secondo le autorità sanitarie, sono tre: alla 12esima settima, intorno alla 20esima settimana e poi l'ultima a 30/32 settimane. Inoltre, nei periodi ad alta incidenza influenzale, si consiglia la vaccinazione anche nel primo trimestre, che può essere effettuata direttamente dal medico di base”.

Fonte| Ministero della Salute

(Modificato da Alessandro Bai il 27-8-2020)

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