"Mastica bene" è un consiglio che a volte si dà senza pensarci. Le conseguenze di una cattiva masticazione, però, possono essere anche serie e avere addirittura a che fare con la tua postura. Proviamo a capire insieme il perché.
Eh sì, non ce lo dice solo la mamma ma anche il medico: “mastica bene”. Ma cosa può accadere se non seguiamo questo apparentemente banale consiglio? E cosa significa masticare male? Con cattiva masticazione intendiamo masticare poco, troppo velocemente o avere una chiusura scorretta dei denti. Ma cosa può implicare?
Iniziamo dicendoti quali sono le conseguenze principali di una cattiva masticazione:
Il cibo deve essere masticato più volte fino a farlo diventare una poltiglia, non basta ridurre i bocconi. Certo, non esiste un numero di volte preciso perché molto dipende dal tipo di alimento, dal boccone e dalla sua consistenza.
Un ulteriore consiglio molto utile è quello di masticare più lentamente per aiutare la digestione già quando il cibo è in bocca. Masticare bene aiuta davvero il tuo organismo. Per esempio devi sapere che favorisce un dispendio di energia ottimale, ma non solo: durante la masticazione viene sprigionato più calore.
In ultimo è importante che tu sappia, soprattutto se soffri di reflusso, che un cibo ben masticato ha una minore permanenza nello stomaco rimane per altrettanto minor tempo negli acidi gastrici dandoti quindi meno problemi. Un fattore che spesso viene dimenticato è il ruolo importante che riveste la saliva: che serve al tuo organismo per scomporre grassi e amidi grazie agli enzimi che contiene, quindi come capirai più ne è impregnato il cibo più è facile da digerire e assimilare. In ultimo, cosa che ti potrà servire per la dieta, chi mangia più lentamente si sazia prima e, quindi, mangia meno.
Il medico che si occupa di disturbi di masticazione è l’odontoiatra specialista in gnatologia. Sarà lui che, spesso lavorando con un’equipe di specialisti, esaminerà la bocca, controllando come e quanto si apre e lo stato dei denti e proponendo radiografie dell’articolazione temporo-mandibolare. In aggiunta potrà chiedere di sottoporsi a un’elettromiografia, per valutare la funzionalità dei muscoli masticatori e il grado di tensione. Di solito se il problema non si sistema da solo si ricorre a dei bite specifici e su misura che aiutino la bocca o degli interventi di ortodonzia, ma solo nei casi più seri e che non hanno mostrato di avere soluzione.
Fonte| Gruppo San Donato