Quando arriva un figlio, arriva anche la stanchezza (ma nessuno te lo dice)

Prima il travaglio, poi il parto. E poi un neonato di cui devi prenderti cura giorno e notte, da sola. Diventare mamma è qualcosa che si impara con il tempo ed è fondamentale avere un aiuto, soprattutto nei primi giorni. Nella vicenda del neonato morto al Pertini di Roma, forse questo aiuto non c’è stato.
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Gaia Cortese 24 Gennaio 2023
* ultima modifica il 25/01/2023

La stanchezza può arrivare durante le ore di travaglio, dopo un parto particolarmente impegnativo, nelle prime settimane a casa quando di notte ci  allatta al seno il bambino ogni tre ore. Perché, senza girarci troppo intorno, quando arriva un figlio, arriva anche la stanchezza.

La mamma di Carlo Mattia era stanca. A tre giorni dalla nascita, il suo bambino è morto mentre la madre, allattandolo al seno, si è addormentata. La tragedia, avvenuta all’ospedale Pertini di Roma, ha scosso l'opinione pubblica. Le cause sono ancora da accertare e sono in corso le indagini della Procura di Roma per omicidio colposo, ma quello che rimane è una culla vuota e una madre che si porterà dietro un senso di colpa aberrante per tutta la sua vita. Senso di colpa poi, per cosa? Per essersi sentita troppo stanca, per aver ceduto a un colpo di sonno dopo tante ore di travaglio.

Oggi nei reparti di neonatologia non si parla altro che di rooming-in, ossia quella pratica che vuole che i neonati rimangano nella loro culla nella stessa stanza della madre durante periodo del ricovero. Il rooming-in aiuterebbe a rafforzare il legame affettivo tra madre e figlio e ovviamente faciliterebbe l’allattamento al seno ogni volta che il neonato lo necessita. Tutto vero, ma in questo fantasioso puzzle manca un pezzo: lo stato psicofisico della mamma.

Come partorisce, la mamma passa immediatamente in secondo piano. C'è l'allattamento al seno, la montata lattea, i pannolini da cambiare, il primo bagnetto. Anche i parenti e gli amici in visita hanno solo attenzioni per il neonato, ma la mamma?

Il problema è che nessuno dice la verità sul parto e sul post parto. Forse nella stanza dell’ospedale non mancheranno palloncini rosa o azzurri a seconda del sesso del nascituro, ma ci sono alcune cose da sapere e che, guarda a caso, riguardano proprio la mamma.

Tanto per iniziare una mamma che partorisce non sa esattamente quanto durerà il suo travaglio e soprattutto come sarà. Non sa quanto le contrazioni saranno forti e se il parto causerà delle lacerazioni perineali per le quali nei giorni seguenti dovrà sedersi su una ciambella a causa del dolore. Una mamma non sa che avrà ancora delle contrazioni dopo il parto e che le toccherà indossare assorbenti di dimensioni mai viste prima, per un ciclo che le durerà qualche settimana.

Tutto questo succede, ma nessuno te lo dice. Poi ti trovi in ospedale, hai appena partorito e ti senti abbandonata perché non c'è nessuno a sostenerti, a spiegarti cosa fare e come farlo. Non si diventa una mamma in ventiquattro ore e il legame madre-figlio non può essere forzato con una pratica come quella del rooming-in, che per quanto corretta e virtuosa, deve essere rivista.

Purtroppo sono molte le donne che raccontano un'esperienza non positiva in ospedale, dove infermiere, puericultrici e ostetriche non si sono dimostrate disponibili e hanno solo aumentato il senso di inadeguatezza della neo mamma. Il rooming-in e l'allattamento al seno sono scelte della madre, non possono essere imposte dal protocollo dell'ospedale. E non si può dimenticare che il benessere del neonato è garantito quasi esclusivamente dalla mamma: se sta bene lei, starà bene anche il bambino.

Dopo tante ore di travaglio e di dolore fisico, una donna ha il diritto di scegliere cosa è meglio per lei e cosa è meglio per il suo bambino. Ha il diritto di essere accompagnata in questa fase senza sentirsi una mamma "sbagliata", dovesse anche scegliere di lasciare due ore in più il suo bambino nella nursery dell'ospedale.

Con il segno zodiacale dei Gemelli, non potevo avere come unica passione quella della scrittura. Al piacere di spingere freneticamente tasti altro…
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