La vitamina D è una vitamina liposolubile (cioè in grado di accumularsi nei tessuti adiposi) prodotta per effetto dei raggi solari UV di tipo B (UVB) sulla pelle. Una volta che la luce solare raggiunge la nostra pelle, questa favorisce la trasformazione del precursore 7-deidrocolesterolo (o pro-vitamina D) in pre-vitamina D e successivamente in vitamina D o colecalciferolo. Abbiamo appena detto che la vitamina D è liposolubile. Andiamo a vedere dove è in grado di accumularsi. Il fegato ed il tessuto adiposo rappresentano i siti maggiormente coinvolti nell’accumulo di tale vitamina. La vitamina D per poter svolgere le proprie funzioni biologiche deve essere ulteriormente trasformata in calcitriolo, questa reazione avviene maggiormente a livello renale, nelle paratiroidi ed in altri tessuti epiteliali.
Come vedi nell’immagine, la produzione di vitamina D arriva dalla sia dall’esposizione ai raggi UVB sia dall’alimentazione di cui parleremo più avanti.
Ma quali sono le funzioni della Vitamina D? A livello intestinale il calcitriolo favorisce l’assorbimento di calcio e fosforo. Questi due minerali sono fondamentali per una corretta mineralizzazione dell’osso. Inoltre partecipa al fisiologico meccanismo di contrazione muscolare, pertanto una sua carenza può portare a riduzione della forza muscolare e dolori diffusi. Negli anni si è scoperto come la vitamina D eserciti un ruolo importante sul sistema immunitario fungendo da immunostimolante. Ma cosa succede quando ci troviamo in una situazione di carenza di Vitamina D? Spesso la carenza della vitamina è asintomatica. Ma una carenza severa può portare a rachitismo nei bambini ed osteomalacia ed osteoporosi negli adulti.
Come facciamo a sapere quanta vitamina D abbiamo? Per poter valutare i livelli di vitamina D occorre fare il dosaggio della stessa con degli esami del sangue. I valori ottimali sono compresi tra i 20 ed i 40 ng/mL. I valori sotto il valore soglia dei 20 ng sono indicativi di carenza della vitamina e è pertanto suggerita la supplementazione da valutare insieme al medico curante.Ma quando dobbiamo andare a valutare i nostri livelli di vitamina D? Sai, dai recenti studi è emerso che non è necessario andare a vedere il quantitativo della vitamina in tutte le persone ma solo in soggetti che presentano queste caratteristiche:
Le principali fonti di Vitamina D sono l'esposizione ai raggi solari come abbiamo visto all'inizio e l'apporto con la dieta.
L'esposizione solare rimane il meccanismo principale di produzione della vitamina D. Questa però può essere influenzata da diversi fattori, quali:
Premettiamo che la sola dieta non è considerata una fonte adeguata di vitamina poiché nella maggior parte degli alimenti ne è contenuta una piccola quantità. I cibi che la contengono maggiormente sono sono:
Gli integratori di Vitamina D sono utili in particolari condizioni della nostra vita es. gravidanza, allattamento, se stiamo facendo delle cure con farmaci che possono alterare il metabolismo della vitamina come abbiamo visto prima. I migliori integratori della vitamina sono quelli che ti assicurando una dose giornaliera corretta della stessa. Le dosi giornaliere di vitamina D sono di 200-400 UI fino ai 50 anni e/o in assenza di fattori di rischio, altrimenti il quantitativo può aumentare fino a 1000 UI al giorno.
Prima di assumere un qualsiasi integratore, ricordati di parlarne col tuo farmacista di fiducia in quanto un'errata posologia può portare a molti danni. Devi sapere che durante i primi due trimestri di gravidanza un eccesso di tale vitamina può portare anche ad effetti tossici sul tuo bambino.
Come abbiamo già detto più volte la carenza di vitamina D può dipendere da diversi fattori. Andiamo a riassumerli:
Esiste anche la condizione inversa, cioè effetti collaterali provocati da un eccesso di vitamina D. Questo piò esser provocato da errata posologia (stai attento anche con gli integratori, non sempre ne hai bisogno) producendo ipercalcemia con calcificazione di organi e nefrolitiasi (calcolosi renale). L'organo maggiormente colpito è il rene, si manifesterà danno d'organo con ipercalcemia, iperfosfatemia, ipercalciuria e bassi livelli di PTH. Questi valori indicano non c'è più equilibrio nel processi fisiologici di calcio-fosforo-vitamina D.
I farmaci a base di vitamina D richiedono la ricetta del medico, in quanto avendo concentrazioni diverse ed elevate della stessa va valutato quale farmaco ed a quale dose sia più indicato per la tua situazione per evitare gli effetti avversi di cui abbiamo parlato prima. Negli anni l'apporto supplementare di vitamina D ha sempre subito notevoli dibattiti: chi sosteneva che l'apporto fosse fondamentale e chi no. Risulta utile nella prevenzione delle fratture in soggetti con patologia ossea, ma in altre situazioni l'integrazione non ha portato a risultati importanti.
In commercio sono presenti diversi farmaci che contengono vitamina D ed analoghi, quelli più comuni sono:
Come puoi aver notato, accanto ad alcuni farmaci ti ho segnato Nota 96, cosa vuol dire?
In data 5 novembre 2019 sono cambiate le modalità per la prescrizione della vitamina D. La Nota 96 è la discriminante sulla fascia di rimborsabilità del farmaco. Semplicemente: chi ha le caratteristiche per rientrare nella nota continua ad avere il farmaco in ricetta come prima, chi invece non rientra nelle specifiche della nota avrà il farmaco a pagamento. Sarà il tuo medico di base a valutare se rientri nella specifiche della Nota 96 oppure no.
Rientrano nella nota tutti i bambini e gli adolescenti fino ai 18 anni di età. Rientrano tutti i soggetti per i quali sia consigliato il dosaggio di vitamina D cioè in chi presenti sintomi di osteomalacia (malattia delle ossa) con dolore lombosacrale, pelvico, arti inferiori; in caso di impedimento fisico; dolori o debolezza muscolaredolore diffuso e di lunga durataepisodi ripetuti di cadute accidentali senza alcun motivo; in soggetti che utilizzano farmaci in grado di interferire col metabolismo della vitamina D es. antiepilettici, glucocorticoidi, antiretrovirali, antimicotici, colestiramina, orlistat, oppure se il soggetto presenta una condizione di malassorbimento es. fibrosi cistica, celiachia, morbo di Crohn, interventi chirurgici, ecc. esiste un problema osseo accertato es. osteoporosi, osteomalacia o malattia di Paget che possono beneficiare del trattamento con vitamina D o che necessitano di una terapia remineralizzante.
Una volta effettuato il dosaggio ematico della vitamina il tuo medico deciderà se rientri nelle specifiche della nota. Se il valore ematico di vitamina D è sotto i 20 ng/mL allora avrai il farmaco in mutua. Se effettuando gli esami del sangue il tuo valore è superiore allora il non rientri nella nota ed il farmaco sarà a pagamento. Per comprendere meglio questa dinamica puoi consultare il tuo medico di base o il tuo farmacista di fiducia.
Fonti| Aifa; Farmacologia generale e clinica – Katzung; Foye's – Principi di Chimica Farmaceutica