Quando si verifica l’ipotermia e perché si abbassa la temperatura corporea

L’Ipotermia è una condizione di abbassamento della temperatura corporea. Sapresti come comportarti per arrestarne il calo? Ecco qualche consiglio pratico.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Valentina Danesi 27 Maggio 2022
* ultima modifica il 12/06/2022

L'ipotermia è una situazione di emergenza in cui si verifica un rapido calo della temperatura corporea, come il nome stesso suggerisce. Il problema non riguarda solo un'improvvisa sensazione di freddo che potresti avvertire: diversi organi, come il cuore, potrebbero iniziare a far fatica a funzionare in modo corretto. Non è quindi difficile capire quanto possa essere pericolosa questa condizione. Vediamo quindi come si può riconoscere.

L’ipotermia è una condizione di emergenza in cui il corpo perde calore più velocemente di quanto rapidamente lo produca. Questa situazione porta a una pericolosa diminuzione della temperatura corporea, che scende al di sotto dei 35 °C. A queste temperature il cuore, il sistema nervoso e altri organi non riescono a funzionare correttamente.

Cos’è

Lo sentirai spesso dire nei film “È in ipotermia? Corriamo!”. Si parla di ipotermia quando la temperatura scende rapidamente al di sotto dei 35 gradi. A quel punto cosa accade nel tuo corpo? Prima di tutto devi sapere che tu produci calore grazie all'energia che introduci, ad esempio attraverso il cibo. Il tuo corpo quindi si autoregola e stabilisce una temperatura ottimale per svolgere le sue funzioni, tra cui quella del tuo cuore di battere.

Tuttavia, può accadere che non riesca a far fronte al dispendio di calore e che non riesca quindi a produrne a sufficienza. Quando questa situazione si verifica all'improvviso, il risultato è l’ipotermia ossia un repentino calo della temperatura. A quel punto, cuore, organi e sistema nervoso potrebbero non riuscire ad adempiere a tutte le loro funzioni.

Le cause 

Nella maggior parte dei casi l’ipotermia è causata dall’esposizione a una bassa temperatura atmosferica o dall’immersione in acqua eccessivamente fredda. Il rischio si può dire che inizi quando i gradi scendono sotto lo zero, ma aumenta sensibilmente quando il termometro raggiunge i -15 gradi. Sotto i 27°C, invece, si può verificare il congelamento vero e proprio della pelle anche in seguito a un'esposizione inferiore ai 30 minuti.

Bisogna anche precisare che a volte questa condizione è provocata da altre patologie come morbo di Addinson, sepsi e shock settico, oppure da traumi come ustioni gravi.

I sintomi

Ecco i ben noti sintomi dell'ipotermia:

  • brividi
  • capogiri
  • fame
  • nausea
  • respirazione accelerata
  • difficoltà a parlare e muoversi
  • confusione
  • aumento della frequenza cardiaca
  • affaticamento.

Le cure

Più che di cure, visto che parliamo di un vero e proprio stato correlato all’esterno, proponiamo qualche consiglio su come  non perdere tempo e aiutare il rialzo della temperatura corporea. Ricorda che la prima cosa da fare è rivolgersi a un medico o al pronto soccorso, ma nel frattempo ecco cosa puoi fare:

  • se la temperatura non è troppo bassa, il recupero è possibile riscaldandosi e asciugandosi
  • fai bere qualcosa di caldo ma non di alcolico
  • se il soggetto è cosciente fai mangiare cibo calorico
  • usa cibo pesante e asciutto
  • se invece la temperatura è troppo bassa, il medico può riscaldare il soggetto con ossigeno riscaldato e liquidi caldi somministrati per via endovenosa o introdotti nella vescica, nello stomaco, nella cavità toracica o addominale mediante cannule in plastica. Il medico ti aiuterà anche a riscaldare l’ambiente esterno al corpo.

Consigli per evitare il congelamento invece sono:

  • non indossare indumenti poco coprenti o pesanti rispetto alle condizioni climatiche
  • non restare fuori al freddo e al vento troppo a lungo
  • evitare il contatto diretto con ghiaccio, metallo congelato o liquidi molto freddi.

Fonte| ISS

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.