Nei primi mesi di vita passiamo circa il 70-80% del tempo dormendo. Un neonato, infatti, nei primi sei mesi di vita dorme dalle 15 alle 20 ore al giorno, suddividendo il sonno in periodi di 3 o 4 ore, con periodi di veglia che durano una o due ore. Un sonno che da adulti, gran parte di noi rimpiange, ma che è fondamentale nell’età della crescita per garantire la salute fisica e mentale del bambino.
La durata del sonno di un bambino non è solo influenzata dall’età, ma anche dal suo carattere, dal livello delle sue attività e dalle sue abitudini e non ultimo, dallo stile di vita dei membri della sua famiglia. Inizialmente, nei primi giorni di vita, un neonato sembra non accorgersi di nulla e di non preoccuparsi di nient’altro se non dormire. In questi giorni, infatti, il neonato tende a dormire molte ore di seguito per riprendersi dall’esperienza del parto e per permettere alla mamma di riprendersi. Ma bastano poche settimane perché compaiano le prime crisi di pianto e i risvegli notturni per la poppata: in verità non c'è da preoccuparsi perché sono assolutamente fisiologici e non vogliono comunicarci che abbiamo portato a casa dall'ospedale un bambino iperattivo con gravi disturbi del sonno.
Con il passare del tempo, il sonno del bambino si regolarizza: dai 6 ai 18 mesi, infatti, alcuni bambini riescono a dormire tutta la notte. Quello che diventa più difficile è il momento di andare a letto perché inizia il periodo dell’individuazione di sé e della separazione dalla mamma con le relative paure. È da questo momento che i rituali del sonno diventano importanti perché non solo favoriscono un buon riposo, ma aiutano a gestire questa fase nel modo migliore.
Sul sito della Fondazione Umberto Veronesi vengono riportate le raccomandazioni del comitato della World Association of Sleep Medicine per favorire il sonno del bambino:
La quantità di sonno raccomandata dopo l'anno di età è di almeno 12 o 14 ore. Diminuisce dai 3 ai 5 anni passando a 11, 13 ore e a 10. Verso i 3 anni molti bambini iniziano ad abbandonare l'abitudine di fare il sonnellino pomeridiano: questo cambiamento non è negativo, ma può far sì che il bambino arrivi a sera stanco e agitato. Un buon consiglio può essere quello di creare un momento di pausa nel pomeriggio, subito dopo pranzo, intrattenendo il bambino con un'attività tranquilla, come la lettura di un libro in compagnia della mamma o l'ascolto di una musica rilassante. In età scolare, indicativamente dai 6 ai 12 anni, il bambino dorme dalle 10 alle 11 ore circa, per poi diminuire fino a 9, come viene raccomandato fino al compimento dei 18 anni.
Abbiamo chiesto un parere sull'argomento al Dottor Massimo Luca Castellazzi, medico chirurgo, specialista in Pediatria: "Avere un bambino spesso crea molti interrogativi ai genitori: starà mangiando a sufficienza? Starà crescendo bene? Starà dormendo bene? Ebbene sì, anche sul sonno nel bambino capita spesso a noi pediatri di ricevere domande se il sonno del proprio bambino sia del tutto regolare. E una cosa importante da ricordare è che il sonno cambia notevolmente con la crescita del bambino. Ed è esperienza di tutti che da grandi si vorrebbe poter tornare a dormire come bambini!
Il neonato passa infatti la maggior parte del suo tempo a dormire. Si stima che i neonati dormano circa 15-20 ore al giorno. Ed è importante lasciare che il neonato dorma per tutto il tempo necessario, perché col passare dei giorni, imparerà ad autoregolarsi e, iniziando a scoprire il mondo che lo circonda, tenderà a ridurre progressivamente le ore di sonno che gli servono. Certo, se tra una poppata e l’altra passa troppo tempo, è importante svegliare il neonato.
Col tempo le ore di sonno tendono progressivamente a ridursi, passando dalle 11-14 ore dei bambini di 1-2 anni alle 8-10 ore dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni. Cercare di rispettare le ore di sonno è fondamentale, in quanto dormire favorisce lo sviluppo cerebrale, tende a consolidare la memoria e a “fissare” ciò che il bambino impara durante il giorno. Inoltre, un sonno regolare influisce positivamente sulla crescita, sul sistema immunitario e aiuta il proprio bambino a ripartire più carico per affrontare una nuova giornata.
Un bambino che non dorme dunque può rappresentare un serio problema, sia per i genitori dal punto di vista della gestione notturna, sia per il bambino stesso. Infatti i bambini che dormono male, contrariamente all’adulto che si mostra stanco, tenderà ad essere iperattivo, irrequieto e difficile da calmare. Sempre più bambini nei paesi occidentali presentano un sonno non adeguato come conseguenza di inadeguate abitudini e stili di vita. Semplici accorgimenti, come mettere a letto il proprio bambino sempre a una certa ora, evitare l’utilizzo di dispositivi elettronici prima di dormire o di assumere cibi o bevande contenenti caffeina, possono aiutare a rendere il sonno dei bambini più regolare ed efficace".