R0 in epidemiologia: cos’è e perché è così importante abbassarlo per contenere un’epidemia

C’è un valore, detto erre con zero, che indica quante persone può contagiare un individuo infetto. Al momento per il Coronavirus R0 si aggira attorno a 2,5. I provvedimenti messi in atto dal Governo servono quindi a limitare i contatti sociali e abbassare il valore sotto la sua soglia critica: quando riusciremo a spostare e a mantenere l’R0 del Coronavirus sotto l’1, l’infezione lentamente rientrerà.
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Kevin Ben Alì Zinati 13 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Forse ti stai chiedendo a cosa serve, in concreto, la chiusura che il governo ha messo all’Italia. Quando si ha a che fare con epidemie o pandemie, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Coronavirus come una di queste ultime, c’è un valore che devi tenere in considerazione per capirne la portata e la capacità di diffusione. Ne avrai sentito parlare: si chiama R0, erre con zero.

È il numero di persone che, in media, ogni individuo infetto può contagiare. Per il Coronavirus l’Istituto Superiore di Sanità ha stimato valori di R0 compresi tra 1,4 e 3,8 nelle aree colpite nella prima fase di diffusione. La media, oggi, si aggira quindi attorno al 2,5. Il che significa che un contagiato, da solo, può infettare almeno due persone e che queste ne infettano altre quattro e così via.

Tenerci lontani gli uni dagli altri il più possibile, quindi, serve per limitare i contatti e quindi cercare di abbassare l’R0 e superare l’emergenza.

Perché è importante?

Il valore di R0 che contraddistingue un’epidemia o una pandemia come il Coronavirus è importantissimo per capirne la capacità di diffusione. E la velocità, che dipende a sua volta anche dal tempo medio che passa tra il momento in cui una persona viene contagiata e quello cui ne infetta un’altra: per il Coronavirus è stata stimata intorno ai 7 giorni.

L’R0 si calcola quando la comunità non ha ancora messo in atto strategie di difesa e anche in base ad altre parametri come la densità della popolazione. Ma l’erre con zero non fornisce nessuna indicazione sul grado di mortalità un’epidemia.

Individuare subito se una persona è stata contagiata o individuare il potenziale infetto e ridurne i contatti con altre persone è il metodo per abbassare l’R0. Più il valore di “erre con zero” è basso più il contagio è difficile e contenuto, meno forza ha l’epidemia e più è facile eliminarla.

La soglia dell’1

Ogni epidemia o pandemia ha un proprio valore di R0. Per il Rotavirus, che provoca una grave gastrite soprattutto nei bambini, è stato calcolato un R0 di quasi 17, per la Dengue è 11, per la Parotite 7, per l’HIV 6 e per la Sars più o meno 2,8.

Al momento un contagiato può infettare almeno due persone, queste ne infettano altre quattro e così via.

Prima arriviamo sotto il valore critico, prima riusciremo a superare l’emergenza. Per gli epidemiologi è importante che l’erre con zero delle infezioni e dei virus stia sto la soglia di 1. Se ogni persone contagiata non contagia almeno un’altra persona, allora la diffusione si ferma e l’epidemia, lentamente, rientra. A questo dunque serve l'isolamento sociale a cui oggi siamo tutti chiamati. E capirne la motivazione scientifica, anche attraverso un semplice calcolo, può aiutare a capire ancora di più quanto sia importante e urgente rispettare tutti i provvedimenti prese del nostro governo.

Fonti | Iss; Epicentro

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