Ragadi, le possibili cause di quei fastidiosi taglietti che ti condizionano la vita

Metti sempre i guanti eppure in inverno le tue dita sono sempre piene di piccoli e dolori taglietti, hai rinunciato ad allattare il tuo bambino per quel dolore al seno così forte da essere intollerabile e piangi tutte le volte che hai bisogno di andare in bagno. La causa è sempre la stessa: le ragadi. Ma cosa sono e soprattutto come si curano?
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Valentina Rorato 13 Gennaio 2021
* ultima modifica il 22/03/2021

Sono numerose le persone che nel corso della vita devono combattere contro le ragadi, che in realtà sono dei tagli abbastanza superficiali e di piccole dimensioni. Le più comuni e innocue sono quelle delle mani, ma possono in realtà comparire ovunque, dal naso al seno, dai talloni all’ano. Sono dolorose, difficili da curare e spesso anche imbarazzanti.

Che cosa sono

Le ragadi sono dei tagli cutanei che possono manifestarsi in diverse parti del corpo. È un disturbo molto doloroso e puntualmente si parte con una fessurazione o spaccatura della pelle, che poi tende ad aggravarsi ciclicamente. Talvolta subentrano infezioni e, a seconda di dove insorgono, possono rendere peggiore la qualità della vita.

Ragadi alle mani

Le ragadi alle mani colpiscono principalmente le punte delle dita e la zona intorno all’unghia. Capita di frequente in inverno, quando il clima rigido e secco tende a danneggiare la pelle. I tagli possono causare un notevole disagio e dolore particolarmente frequente. Questo dolore può rendere difficile svolgere le normali attività quotidiane. Tra le persone maggiormente soggette a questo problema, ci sono coloro che fanno un lavoro manuale o che soffrono di dermatite atopica e psoriasi.

Ragadi al seno

Le ragadi al seno possono essere un effetto collaterale delle prime settimane di allattamento. Sono dei taglietti, estremamente dolorosi, che si creano sul capezzolo. Nelle donne che allattano sono causate da un errato posizionamento del bambino, che si attacca probabilmente troppo in punta. E possono anche essere causati dall'ingorgo mammario.

Negli atleti, le ragadi dei capezzoli sono causate dallo sfregamento dei capezzoli. Nei corridori e nei ciclisti, ciò può accadere se la loro maglietta non è aderente e si muove liberamente, causando irritazione. Inoltre, il problema può peggiorare in caso di contatto con un tessuto ruvido o umido, o quando fa freddo.

Ragadi anali

Una ragade anale è una piccola lacerazione nel tessuto sottile e umido (mucosa) che riveste l'ano. Può verificarsi quando le feci sono dure o di grandi dimensioni durante un movimento intestinale. Le ragadi anali in genere causano dolore e sanguinamento con i movimenti intestinali. Potresti anche avere spasmi allo sfintere anale. Sono abbastanza comuni nei bambini piccoli, ma possono colpire persone di qualsiasi età. La maggior parte delle ragadi anali migliora con trattamenti semplici, come una maggiore assunzione di fibre o e di liquidi. Ovviamente, possono manifestarsi anche in seguito al parto (le ragadi anali ma anche le ragadi del perineo), ai rapporti anali o in caso di malattia infiammatoria intestinale.

Ragadi ai piedi

Le ragadi ai piedi colpiscono principalmente i talloni, anche se potrebbero manifestarsi pure sulle dita. Questo disturbo si verifica comunemente nelle persone che soffrono di diabete . Questo perché uno degli effetti del diabete sul corpo sono i nervi danneggiati, specialmente quelli dei piedi. I nervi danneggiati potrebbero non percepire che hanno bisogno di sudare. E ciò può causare una tale secchezza da provocare ragadi, ma anche ulcere non cicatrizzanti.

La pelle secca sul tallone può però dipendere anche da altri fattori come eczema, tinea pedis, un'infezione fungina comunemente nota come piede d'atleta, vivere in ambienti freddi e asciutti, ipotiroidismo, psoriasi, artrite reumatoide e sclerodermia.

I sintomi

Come puoi immaginare i sintomi cambiano molto dalla zona in cui si manifesta il taglio, come le ragadi si identificano con

  • Tagli e fessure
  • Dolore nelle zona
  • Sanguinamento
  • Percezione di calore
  • ispessimento della pelle intorno alla fessura
  • dolore durante l’evacuazione

Le cause

Le ragadi e le fessure della pelle sono quasi sempre causate da pelle secca, se ci concentriamo sulle mani e sui piedi. Per quanto riguarda i talloni, possono essere la conseguenza di un diabete in stadio avanzato, ma anche di altre condizioni patologiche come l’ipotiroidismo, l’artrite reumatoide o un’infezione comune, nota come il piede dell’atleta.

In generale fai attenzione anche alla troppa umidità: non asciugare bene le mani dopo averle lavate, ma anche indossare scarpe in cui il piede non respira e di conseguenza resta bagnato dal sudore, sono tutte condizioni che possono favorire la crescita di batteri e funghi, che indeboliscono la tua pelle, provocando crepe.

Le ragadi al seno sono quasi sempre causate durante l’allattamento dal bimbo che deve imparare a prendere correttamente il seno, mentre quelle anali possono essere un trauma provocato da una forte stitichezza, dal parto, dalla Malattia di Chron, una malattia infiammatoria intestinale che causa un'infiammazione cronica del tratto intestinale.

La cura

La cura delle ragadi dipende moltissimo dalla posizione. Se sono causate da funghi e batteri, sarà necessario applicare una lozione antifungina e in alcuni casi possono essere prescritti dal medico anche dei farmaci orali. Se la tua pelle è semplicemente secca, devi imparare a nutrirla e idratarla in profondità con creme e lozioni adeguati. Per le ragadi anali invece il percorso è più complesso. Prima di tutto devi fare attenzione all’alimentazione, introducendo più fibre o comunque utilizzando prodotti per rendere più morbide le feci.

Potresti dover applicare delle pomate, a base di nitroglicerina, per aumentare il flusso sanguigno alla fessura e promuovere la guarigione e per aiutare a rilassare lo sfintere anale. Esistono poi delle creme anestetiche topiche come la lidocaina cloridrato che possono alleviare il dolore. Talvolta si consigliano anche le iniezioni di  tossina botulinica di tipo A (Botox), per paralizzare il muscolo dello sfintere anale e rilassare gli spasmi. Nei casi più gravi, comunque, la strada da percorrere è quella chirurgica. La procedura è chiamata sfinterotomia interna laterale, che comporta il taglio di una piccola porzione del muscolo dello sfintere anale per ridurre lo spasmo e il dolore e promuovere la guarigione.

Fonti| Humanitas; Auxologico

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