Car-T, sperimentata una terapia per ridurne gli effetti collaterali su 14enne con leucemia

Uno studio del Bambino Gesù di Roma ha permesso di sperimentare per la prima volta al mondo una cura utilizzando le cellule Car-T. Un adolescente di 14 anni, con una grave forma di leucemia, è stato sottoposto al trattamento.
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Alessandro Artuso 18 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Una nuova speranza contro i tumori arriva dalla ricerca che giorno dopo giorno scopre sempre nuove cure. Forse avrai già sentito parlare del Car-T: si tratta di una immunoterapia utilizzata contro i tumori che può presentare degli effetti collaterali. Per la prima volta al mondo però un ragazzino di 14 anni, affetto da una grave forma di leucemiaè stato trattato al Bambino Gesù di Roma con una terapia aggiuntiva che li può limitare. I risultati del trattamento sono stati pubblicati sulla rivista Critical Care Explorations.

Il trattamento

Il processo di immunoterapia con cellule Car-T è fondamentale soprattutto nei casi in cui i tumori del sangue riescono a resistere alle cure chemioterapiche. Una persona su quattro, però, durante il trattamento può sviluppare l’effetto collaterale delle citochine, che può provocare azioni infiammatorie incontrollate e danni al sistema immunitario. Per evitare questo processo, il gruppo di ricerca del Bambino Gesù ha deciso di ricorrere alla terapia Aferetica CytoSorb, vista la gravità del caso del 14enne, per depurare in maniera rapida ed efficace il sangue del giovane paziente.

Cosa accade con l’Aferetica CytoSorb

Da un punto di vista medico, per prima cosa viene prelevato dal paziente il sangue venoso che successivamente passa nelle colonne di assorbimento con lo scopo di filtrarlo, eliminando così le citochine infiammatorie (che sono assorbite da resine speciali). A quel punto il sangue filtrato viene nuovamente introdotto nell'organismo del paziente con un ciclo continuo.

Fonte| “Multimodal Therapeutic Approach of Cytokine Release Syndrome Developing in a Child Given Chimeric Antigen Receptor-Modified T Cell Infusion“ pubblicato su Critical Care Explorations a gennaio 2020

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