Raggiunte 1,2 milioni di firme per il referendum sul fine vita: quali sono i prossimi passi

Il primo risultato della mobilitazione è stato raggiunto e la deposizione delle firme in Cassazione è prevista per venerdì 8 ottobre. Seguiranno poi altri passaggi prima di arrivare al referendum vero e proprio, che non potrà essere indetto prima del 15 aprile 2022.
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Giulia Dallagiovanna 7 Ottobre 2021
* ultima modifica il 07/10/2021

Sembrava che gli italiani non aspettassero altro. Sono 1,2 milioni le firme raccolte per la richiesta di un referendum in favore dell'eutanasia legale. Tra i principali promotori, l'Associazione Luca Coscioni, che venerdì 8 ottobre a Roma ha organizzato una manifestazione in occasione del deposito delle firme in Cassazione. Ma cosa accade ora? E soprattutto quando si potrà andare davvero a votare?

Con Ohga ti avevamo portato a Milano, in piazza San Babila, a uno dei 6mila banchetti dove i 13mila volontari mobilitati su tutt'Italia spiegavano le ragioni dell'iniziativa. La raccolta si è conclusa il 30 settembre e per la prima volta è stato possibile utilizzare anche l'identità digitale, attraverso lo SPID, per aggiungere il proprio nome e sostenere la causa. Quest'ultima modalità è stata scelta da ben 400mila persone.

400mila firme sono arrivare attraverso la raccolta digitale

Come mai nel nostro Paese ci sia stato bisogno di arrivare a una mobilitazione dal basso per provare a ottenere una legge sul fine vita te lo avevamo spiegato in questo articolo. In breve, esiste un vuoto normativo rispetto alle situazioni in cui l'aiuto al suicidio non è un reato, e si può quindi permettere il suicidio assistito, e ai casi dove è legale sospendere i trattamenti vitali per un paziente. In altre parole, l'eutanasia.

Il fine della raccolta firme è proprio quello di rendere possibile un referendum in cui abrogare parte dell'articolo 579 del Codice penale per, come ci aveva spiegato Grazia Coppola, coordinatrice per la Lombardia: "Tenere salva la parte che lo rende illegale nel momento in cui viene perpetrato nei confronti di una persona minorenne, incapace di intendere e di volere, o il cui consenso sia stato estorto. E, allo stesso tempo, allargare il perimetro in cui è concesso rifiutare un trattamento vitale, come previsto dal testamento biologico, e accedere invece a eutanasia o suicidio assistito. Lo scopo è quello di includere tutte quelle categorie di malati che al momento restano escluse dalla legge in vigore".

Nei 15 anni che sono trascorsi dalla lettera di Piergiorgio Welby all'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è emerso in modo sempre più evidente il distanziamento tra i cittadini e le istituzioni. Mentre i primi chiedevano una legge chiara e definitiva, il Parlamento rimandava puntualmente la questione. Il milione e più di firme raccolte in tre mesi dimostra che questo scollamento era reale.

Il primo step è stato raggiunto, ora bisognerà superare tutti gli altri. Per prima cosa verranno depositate le firme in Cassazione. A questo punto la Corte Costituzionale dovrà passare al vaglio tutta la documentazione e stabilire se il procedimento e le richieste avanzate rientrino nella cornice rappresentata dalla Costituzione. Se la Consulta darà il proprio via libera, il Presidente della Repubblica dovrà fissare una data ufficiale di convocazione alle urne. Per legge, questo giorno deve essere una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno 2022.

Solo in quel momento sarà indetto il referendum vero e proprio e potrai quindi andare a votare "sì" o "no" in risposta al quesito che ti abbiamo spiegato prima e che verrà riportato anche sulla scheda. Ora quindi non resta che attendere e nel frattempo informarsi, riflettere e capire per poter prendere una decisione molto importante avendo tutti gli elementi a disposizione per farlo.

Fonte| Comunicato stampa Associazione Luca Coscioni 

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