
Capita di mangiare qualcosa di pesante e di avere una sensazione di bruciore a livello dello sterno, oltre a un fastidioso rigurgito dal sapore acido. Se capita qualche volta, non c'è da preoccuparsi, ma se il disturbo invece si presenta con una certa frequenza, potresti soffrire di malattia da reflusso gastroesofageo.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo che causa rigurgito acido e sensazione di bruciore nella parte posteriore dello sterno ed è causato dalla risalita dei succhi gastrici lungo le pareti dell’esofago. Interessa tra il 10 e il 20% della popolazione europea. Si può trattare cambiando stili di vita e regime alimentare e, all'occorrenza, assumendo farmaci specifici. Nel 30% dei casi questa malattia presenta complicazioni con erosioni a livello dell’esofago e ulcere.
I sintomi del reflusso gastroesofageo sono, come detto, il rigurgito acido e il bruciore dietro lo sterno. Questi sintomi possono presentarsi solo una volta nell’arco della giornata oppure ripetersi in diversi momenti, dopo i pasti oppure di notte (di solito tra mezzanotte e le tre del mattino). Oppure insorgono se si assume una particolare posizione, ad esempio piegandosi per allacciarsi una scarpa oppure da sdraiati. Altri sintomi, meno tipici, del reflusso gastroesofageo sono:
Le cause del reflusso gastroesofageo sono diverse: dipendono dagli stili di vita, dal regime alimentare, dagli ormoni o dall’assunzione di determinati farmaci. Non esiste un’unica causa di questo disturbo.
Il reflusso avviene quando lo sfintere inferiore, la “porta” che fa passare il cibo dall'esofago allo stomaco, non funziona come dovrebbe. In condizioni normali questo sfintere permette comunque un passaggio anche del materiale acido nell’esofago, ma se questa quantità è minima, non si avverte nulla. Se invece il materiale che passa dallo sfintere aumenta e questo si verifica con una certa frequenza, allora si è in presenza di reflusso gastroesofageo. Oltre alla cause che abbiamo già citato, anche un aumento della pressione addominale, come succede alle persone sovrappeso o in gravidanza, può scatenare questo disturbo.
I sintomi principali (rigurgito acido e bruciore retro-sternale) sono già sufficienti per diagnosticare il reflusso, ma se dopo la terapia questi disturbi permangono oppure se insorgono altri sintomi come debolezza, dimagrimento o anemia, allora occorre approfondire la situazione effettuando appositi test diagnostici per esaminare l’esofago, lo stomaco e il duodeno, ad esempio tramite gastroscopia o l’esame radiologico del tubo digerente.
Per curare il reflusso gastroesofageo occorre innanzitutto migliorare gli stili di vita e il regime alimentare, come ad esempio:
Per curare questo disturbo ci possono aiutare anche alcuni farmaci, come:
La chirurgia è considerata una misura "estrema" ed è riservata a pazienti che non rispondono ai farmaci e che presentano contemporanei problemi anatomici, come ernie iatali di grandi dimensioni.
Come avrai capito, per prevenire questo tipo di disturbo occorre prima di tutto intervenire sugli stili di vita e la dieta. Occorre mantenere un peso idoneo, senza aumentarlo o diminuirlo in modo eccessivo ed evitare tutti quegli alimenti che possono aumentare l’acidità dello stomaco e di cui ti abbiamo già parlato.
Fonte | Humanitas