Resistenza agli antibiotici: entro il 2050 potrebbe causare 450mila morti solo in Italia

Già oggi il nostro Paese è al primo posto per mortalità causata da uno degli otto batteri diventati resistenti agli antibiotici. Il problema principale è l’utilizzo scorretto che ne viene fatto, soprattutto negli allevamenti intensivi. Perciò fidati del tuo medico: non insistere affinché ti prescriva questi farmaci e cerca di comprare solo prodotti biologici.
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Giulia Dallagiovanna 13 Febbraio 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Nel giro di 30 anni, ci saranno 450mila morti a causa dell'antibiotico resistenza. E solo in Italia. Su Ohga infatti ti avevamo già parlato delle gravi conseguenze alle quali un uso scorretto di questi farmaci può condurre. Ma da Farmindustria arriva una conferma che non ammette repliche. Già oggi il nostro Paese è al primo posto tra i membri Ocse per mortalità causata da uno degli otto batteri ormai resistenti alle cure. Si contano quasi 11mila decessi all'anno, destinati ad aumentare esponenzialmente entro il 2050. Ed è un costo che pagheremo tutti, dato che sulle tasche del Sistema sanitario nazionale peserà 13 miliardi di euro.

Il presidente dell'Associazione delle imprese del farmaco, Massimo Scaccabarozzi, ha addirittura parlato di possibili "ripercussioni più pesanti della crisi finanziaria 2008-9". Insomma i numeri per preoccuparsi ci sono tutti e se da un lato le cifre sono di quelle che spaventano, dall'altro è importante sapere che anche tu puoi dare il tuo contributo. Innanzitutto, fidati del tuo medico di famiglia e non insistere affinché ti prescriva un antibiotico se non è necessario, e poi cerca di comprare il più possibile prodotti biologici.

Il 70% degli antibiotici è usato negli allevamenti intensivi

Cosa c'entra? Molto più di quanto potrebbe sembrarti in apparenza. Pensa che il 70% di questi farmaci oggi è impiegato soprattutto negli allevamenti intensivi. Circa due terzi delle sostanze somministrate agli animali o utilizzate in acquacoltura si disperdono poi nell'ambiente e provocano danni sulla lunga distanza, anche per l'essere umano. In realtà, l'Organizzazione mondiale della sanità ha proibito l'uso degli antibiotici per favorire la crescita degli animali, permettendolo solo in caso di malattia e sotto prescrizione del veterinario. Scaccabarozzi, però, pone l'accento su un fenomeno forse ancora poco considerato: il mercato nero parallelo "che sfugge anche ai controlli più stringenti".

Ma come viene innescata l'antibiotico resistenza? Quando ne vengono utilizzati troppi, per patologie che in realtà non possono nemmeno curare o per un numero di giorni non corretto, creano dei microorganismi multi resistenti che mutano in modo da sopravvivere all'attacco dell'agente esterno e da quel momento non risponderanno più al farmaco. Ricorda ad esempio che queste medicine servono a fermare la proliferazione dei batteri nel tuo organismo, mentre non hanno nessun effetto contro i virus.

Farmindustria ha avanzato cinque proposte per contrastare questo fenomeno dai risvolti anche molto pericolosi:

  1. Campagne di sensibilizzazione: istituzione della Giornata europea per l'uso corretto degli antibiotici e organizzazione di iniziative mirate a coinvolgere cittadini e operatori sanitari per informare riguardo il problema
  2. Prevenzione della diffusione delle resistenze: i vaccini possono ridurre la resistenza in forma diretta e indiretta, poiché prevengono le infezioni ed evitano che si debba ricorrere ai farmaci. Ma serve una campagna di sensibilizzazione nei confronti di questa forma di prevenzione.
  3. Ricerca e sviluppo di nuovi farmaci: se i batteri diventano resistenti, bisogneremo trovare nuove medicine che vincano anche quelle difese. Farmindustria sottolinea l'importanza di una collaborazione tra pubblico e privato e di come l'Italia potrebbe ritagliarsi un posto di spicco a livello europeo in quest'ambito di ricerca.
  4. Attribuire il giusto valore agli antibiotici: rivedere le procedure di rimborsabilità per i diversi tipi i antibiotici, poiché il costo può essere un deterrente per l'utilizzo di quelli non necessari. Inoltre è importante collaborare con le istituzioni affinché autorizzino più velocemente l'entrata in vigore dei nuovi farmaci.
  5. Corsi Ecm: sono i momenti di formazione professionale per gli operatori sanitari, nei quali, secondo Farmindustria, sarebbe importante parlare anche del problema dell'antibiotico resistenza per aumentare la percezione della portata del fenomeno tra gli specialisti della sanità.

Per quanto riguarda il tuo contributo, invece, cerca di non guardare agli antibiotici come al farmaco cura tutto. È vero che in un primo momento potrà sembrare che possa farti passare ogni sintomo, ma come vedi il prezzo del "voglio star subito bene" può essere molto alto.

Fonte| Ansa

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.