L'Alzheimer, e la demenza senile più in generale, non compare all'improvviso. Si fa annunciare da diversi segnali che però non è sempre facile cogliere. Inoltre, al momento non esistono terapie farmacologiche definitive in grado di rallentare la malattia quando è agli inizi. L'Istituto Mondino di Pavia ha quindi avviato una sperimentazione il cui scopo è proprio quello di frenare il declino cognitivo fin dalle prime avvisaglie, ricorrendo a esercizi online. Si chiama proprio HomeCore (Home Cognitive Rehabilitation), dal momento che i pazienti ne potranno beneficiare direttamente a casa, con il controllo a distanza di un'equipe di specialisti.
Gli esercizi da fare online sono diversi. Si passa dall'ordinare cronologicamente alcune scene rappresentate con immagini colorate, al comporre dei puzzle o contare all'indietro. Attività interattive che hanno lo scopo di coinvolgere e far divertire un minimo il paziente, più di quanto potrebbe fare un percorso di riabilitazione più tradizionale.
Al momento la sperimentazione coinvolge 40 persone con più di 60 anni, che hanno riferito ai medici di avvertire sintomi che non sono in grado di spiegare. Ti ricordo che le prime avvisaglie della demenza di solito si percepiscono a livello di memoria: non ricordare più dove hai messo le chiavi di casa, non sapere abbinare il volto di qualcuno al suo nome e così via. Quando questi episodi di ripetono con una frequenza sospetta, è il caso di richiedere il consulto di uno specialista.
I pazienti provengono tutti dal Centro per Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD), diretto dalla dottoressa Elena Sinforiani, e dall’Unità Complessa di Neuroriabilitazione, diretta dalla professoressa Cristina Tassorelli. È stato consegnato loro un computer portatile con un software apposito. Il percorso di teleriabilitazione è pensato per durare 6 settimane, con tre sedute a settimana e naturalmente è composto anche da visite di controllo per monitorare eventuali miglioramenti. Altri due follow-up sono poi previsti dopo sei mesi e un anno dalla conclusione delle sedute, per capire se i benefici si mantengano anche nel tempo.
Fonte| Fondazione Mondino