Riattivato il midollo di una donna affetta da atrofia: ora può tornare a camminare

Un intervento mai provato prima su una persona affetta da questa patologia le ha permesso di potersi finalmente alzare dal letto dopo 18 mesi e, tra le altre cose, di poter proseguire con la fisioterapia. Un risultato importante al quale hanno lavorato l’Ospedale Universitario di Losanna (Chuv) e la Scuola politecnica federale di Losanna (Epfl).
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 7 Aprile 2022
* ultima modifica il 07/04/2022

Immagina di ritrovarti costretto a letto a causa di una malattia neurodegenerativa e che questa patologia sia anche molto rara, perciò la ricerca sull'argomento potrebbe procedere a rilento. È quello che è successo a Nirina, una donna che per 18 mesi è dovuta rimanere sdraiata a causa dell'atrofia multisistemica di tipo parkinsoniano (Msa-p). Stiamo parlando di un problema che conduce a tremore irregolare, a movimenti molto rallentati e difficili da controllare e a una difficoltà di mantenere una posizione corretta. E soprattutto, all'impossibilità di stare in piedi e camminare. Proprio quest'ultimo ostacolo è stato superato grazie a una vera e propria riattivazione del midollo. Un risultato davvero importante, al quale hanno lavorato l'Ospedale Universitario di Losanna (Chuv) e la Scuola politecnica federale di Losanna (Epfl), che hanno poi pubblicato lo studio su The New England Journal of Medicine.

La Msa-p, tra le altre cose, conduce alla morte quei neuroni che controllano la pressione sanguigna. Sono quelli che ti permettono di mantenere sempre la stessa pressione mentre ti muovi o ti alzi dal letto, ad esempio. Se vengono a mancare, la persona sarà costretta a rimanere per sempre sdraiata perché il raggiungimento della posizione eretta provocherà svenimenti e crisi. Un continuo e repentino abbassamento della pressione, che non ti permette di vivere. Ma non poter stare in piedi per una persona affetta da atrofia significa anche non poter fare fisioterapia, che può aiutare a controllare e rallentare la progressione della malattia.

Gli specialisti hanno quindi optato per l'impianto di elettrodi direttamente nei nervi che generano impulsi elettrici e che quindi regolano la pressione sanguigna. Si tratta di un intervento pensato di norma per chi rimane paralizzato in seguito a un incidente, ma non era mai stato applicato su pazienti malati di atrofia. Su Nirina comunque ha funzionato e ora la donna può finalmente stare in piedi e mantenere la posizione eretta.

Fonte| Ansa

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.