Ricciardi (Oms): “Al Sud i contagi da Coronavirus aumenteranno”. E i governatori lanciano l’allarme

Secondo il membro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità le ondate di persone che negli ultimi giorni si sono riversati al Meridione dal Nord faranno aumentare di molto i casi di contagio. Nel frattempo il governatore della Regione Puglia Emiliano chiede 200 ventilatori e 100mila mascherine, Musumeci per la Sicilia ottiene lo stop dei collegamenti e chiede l’intervento dell’Esercito.
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Kevin Ben Alì Zinati 16 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Nei prossimi giorni probabilmente il centro-sud diventerà teatro di un forte aumento di contagi da Coronavirus. L’ha annunciato a Piazzapulita  Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e consigliere del ministro della Salute per l’emergenza Coronavirus.

La Protezione Civile, al 15 marzo, parlava di 1.809 (+368 in un solo giorno) decessi, 20.603 malati attualmente positivi (+2853) e 2.335 persone guarite (+ 369), per un totale di contagiati italiani pari 27.747. Ma i numeri sono destinati ad aumentare, soprattutto nelle zone del sud, dove una forte diffusione dell'epidemia potrebbe davvero mettere in ginocchio la sanità. La colpa? Le mandrie di persone che subito dopo il decreto del 8 marzo e nei giorni immediatamente successivi ha abbandonato il Nord per riversarsi nel Mezzogiorno.

Per questo molti amministratori regionali hanno già lanciato l’allarme: Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, chiede 200 ventilatori e 100mila mascherine al mese mentre il governatore della Sicilia Nello Musumeci, dopo aver chiesto l'intervento dell'Esercito, ha ottenuto l'approvazione dal Ministero dei Trasporti per lo stop dei trasporti da e per la Sicilia.

Le parole di Ricciardi

Walter Ricciardi durante la trasmissione di La7 non ha usato mezzi termini. Quella contro il Coronavirus, per il virologo e membro dell’Oms, è una “guerra di trincea, una guerra lunga. Non è una guerra che si vince con un lampo o con un’azione veloce”. Una lotta che diventerà sempre più difficile anche per via di una sempre maggior diffusione del contagio anche verso il sud del Paese.

Al 15 marzo erano 1.809 i decessi, 20.603 i malati attualmente positivi e 2.335 le persone guarite

“Non ci dobbiamo far condizionare da questa crescita, che ci sarà ancora questa settimana e in quella successiva – ha spiegato Ricciardi – E in quella probabilmente vedremo un aumento importante nel centro-sud. Perché quello che è successo è un movimento inconsulto di persone chi si sono spostate dal nord al sud, oltre a una totale sottovalutazione: abbiamo visto scene a Roma, a Napoli di accalcamento, di giovani che brindavano e stavano tutti insieme. Oggi questo non c'è più, fortunatamente, perché la maggioranza delle persone l'ha capito”. 

I rientri in massa e gli irresponsabili

Ti avevamo raccontato di come ondate di persone stessero tornando alle proprie case al sud abbandonano le regioni settentrionali. Gia settimana scorsa erano in migliaia ad aver autodenunciato il proprio rientro. La “Grande Onda”, come la definisce il presidente della Puglia Michele Emiliano è iniziato nella notte del 7 marzo dopo la decisione di chiudere la Lombardia e le altre 14 province “rosse”. Si è stimata una massa di circa 100mila persone riversata nel Meridione: circa 20mila in Puglia e 31mila in Sicilia.

Per questo il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci ha individuato le misure strategiche per cercare di contenere l’ondata in Sicilia: sospensione dei collegamenti aerei, blocco di tutti i servizi automobilistici interregionali e dei servizi marittimi per il trasporto dei passeggeri da e per l’Isola. Il ministro dei Trasporti Paola De Micheli ha firmato il Decreto nella notte tra domenica e lunedì.

Ufficiale quindi la sospensione dei collegamenti e dei trasporti ordinari delle persone da e per la Sicilia mentre sarà regolare il trasporto merci. Nella nota il ministero specifica che "le persone possono viaggiare su navi adibite al trasporto merci esclusivamente per dimostrate ed improrogabili esigenze" così come il trasporto aereo da e verso la Sicilia, è assicurato solo per improrogabili esigenze di connessione territoriale con la penisola.

Musumeci a fronte degli oltre 30mila rientri aveva anche chiesto al ministro dell’interno Lamorgese maggiori controlli, auspicando anche per l’intervento dell’Esercito, “destinando una parte dei soldati che già sono su strada ai controlli nei punti di arrivo in Sicilia. C'è sempre lo sciocco, il furbo, quello che si sente invulnerabile. E tutto questo mette a rischio il sacrificio che cinque milioni di persone stanno facendo in Sicilia con grande senso di responsabilità. A questo punto non ci rimane altra soluzione che chiedere l'impiego dei soldati dell’Esercito". 

Accanto al rientro, va unito anche un altro problema secondo Walter Ricciardi. Ovvero gli irresponsabili del Coronavirus, di cui ti avevamo raccontato: nonostante divieti e provvedimenti a centinaia si sono ritrovati in piazza, sulle strade o lungo il mare, stretti l’uno con l’altro. E anche il loro movimento, all’interno della stessa regione o appunto verso il Sud favorirà, di fatto, l’aumento dei contagiati.

I contagi del Sud

Mentre al centro le regioni più colpite sono le Marche con 1.133 contagiati e 98 persone in terapia intensiva e il Lazio, con 396 contagi, al Sud Campania (296), Puglia (212) e Sicilia (179) sono quelle più contagiate.

Ma di fronte all’avanzare dei numeri, a spaventare è pure la mancanza di risorse, di macchinari e mascherine. “Ci servono 200 ventilatori e 100mila mascherine al mese per fronteggiare l’emergenza" ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, sottolineano che la sanità pugliese può gestire “duemila contagi conclamati: 1.000-1.200 finiscono in ospedale, 200-219 possono andare in intensiva. Se i numeri fossero questi possiamo farcela, altrimenti se non avremo i ventilatori non riusciremo a salvare tutti quelli che potremmo salvare”.

Fonti | Ansa; AdnKronos, Regione Siciliana, Ministero dei Trasporti

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