Ricette elettroniche via mail o sms: il Governo ne proroga l’utilizzo per tutto il 2023

Il Cdm andato inscena oggi, mercoledì 21 dicembre, a Palazzo Chigi ha dato via libera a decreto Milleproroghe. Al suo interno l’estensione della possibilità di ricevere ricette per farmi ed esami in forma dematerializzata anche per l’anno prossimo.
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Kevin Ben Alì Zinati 21 Dicembre 2022
* ultima modifica il 21/12/2022

Ti farà compagnia un altro anno, anche se la speranza è che resti ancora per un bel po’ di tempo (vogliamo sdoganare la parola “per sempre”?).

La ricetta elettronica non andrà in pensione ma anzi resterà valida per tutto il 2023. Il Governo, nel Cdm andato in scena oggi, ha infatti prorogato per tutto l’anno prossimo la possibilità di ricevere le prescrizioni di farmaci ed esami attraverso sms o email.

L’estensione è stata necessaria perché la misura, introdotta nelle prime fase della pandemia per evitare i pericolosissimi assembramenti negli ambulatori e poi progressivamente rinnovata, era destinata a scadere con la fine del 2022. C’era davvero il rischio, quindi, di dover dire addio alla ricetta dematerializzata ma la luce verde al decreto Milleproroghe appena approvato a Palazzo Chigi ha risparmiato – per ora – un fiume di disagi a più livelli, tanto ai pazienti tanto ai medici stessi.

Togliere la ricetta elettronica per ritornare alla sua forma cartacea sarebbe stato certamente un passo indietro (forse due) sulla strada verso un sistema sanitario all’avanguardia (e al passo con l’Europa) ma avrebbe poi riportato nuovamente le code chilometriche negli studi medici, finendo così per intasare i presidi territoriali e aggiungere ulteriori incombenze ai medici di famiglia e di continuità assistenziale che, come avrai notato anche tu, stanno vivendo un’emorragia di personale non indifferente.

Non a caso, infatti, subito sindacati e ordini professionali avevano alzato la voce chiedendo al ministro della Salute Orazio Schillaci la proroga oltre la scadenza del 31 dicembre 2022. E le loro richieste, così come quelle di milioni di cittadini – specialmente gli anziani e i più fragili – sono state effettivamente ascoltate.

Siamo (per fortuna) ritornati al futuro.

Fonti | Ansa; Ministero della Salute 

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