Richiami con vaccini diversi per gli under60 che hanno fatto AstraZeneca: cosa stanno facendo le Regioni?

I governatori hanno deciso di aderire alle nuove raccomandazioni sulle seconde dosi. L’unica eccezione, ad oggi, è la Campania, dove il presidente De Luca ha stoppato il mix di vaccini per chi ha dai 59 anni in giù ed è già stato punto con Vaxzevria. Il motivo? “Preoccupazioni scientifiche che invieremo al Governo”.
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Kevin Ben Alì Zinati 14 Giugno 2021
* ultima modifica il 01/07/2021

Il prossimo passo è il richiamo con la vaccinazione eterologa per chi ha meno di 60 anni, ovvero le seconde dosi con un vaccino diverso se la prima puntura è avvenuta con AstraZeneca. È la strada scelta dal Governo sulla base del parere del Comitato Tecnico-Scientifico, arrivato in seguito al caso della 18enne di Sestri Levante “punta” con Vaxzevria e deceduta per trombosi.

Qualcuno, però, dice di no. Tra chi si è schierato contro il “mix di vaccini” compariva anche Lombardia che però, dopo il primo pollice verso, ha subito cambiato i propri piani e fatto marcia indietro. Chi ad oggi non cambia idea, invece, è la Campania del governatore Vincenzo De Luca.

Il mix di vaccini

Il parere del Cts, ufficializzato lo scorso venerdì, non ha soltanto fatto chiarezza sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca, raccomandandone l’utilizzo solo per gli over60.

Durante la conferenza stampa presieduta dal Ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo affiancati da Franco Locatelli, coordinatore del Cts, e dal portavoce del Cts Silvio Brusaferro sono arrivate novità anche sulle seconde dosi.

Nonostante gli episodi di trombosi nel nostro Paese siano “straordinariamente rari” come le ha definite il professor Locatelli, le nuove linee guida prevedono che i richiami per chi ha meno di 60 anni e ha effettuato la prima dose con Astrazeneca possano avvenire con un vaccino diverso, ovvero quelli a mRna di Pfizer e Moderna.

Le Regioni del sì

Le nuove raccomandazioni sulla campagna vaccinale sono state immediatamente recepite praticamente da tutte le Regioni.

Il Lazio, per esempio, in una nota della sua Unità di crisi, aveva fatto sapere che il vaccino AstraZeneca già da sabato 12 giugno nel Lazio sarebbe stato somministrato solo ed esclusivamente agli over 60 e che tutti i cittadini sotto questa soglia d’età, anche chi ha avuto una prima dose di Vaxzevria, “riceverà esclusivamente vaccini mRna, ovvero Pfizer o Moderna”.

Anche il commissario straordinario per l’emergenza Covid in Umbria, Massimo D’Angelo, ha trasmesso a tutti i direttori dei distretti sanitari della Regione la circolare emanata dal Ministero della Salute.

"Per i cittadini sotto i 60 anni che hanno già ricevuto la prima dose con vaccino AstraZeneca il ciclo vaccinale sarà completato con vaccino Pfizer o Moderna entro 8-12 settimane", si legge nella nota della Regione.

Stesso discorso per la Liguria, finita sotto i riflettori dopo la morte di Camilla, la ragazza vaccinata con AstraZeneca e deceduta qualche giorno dopo per una trombosi.

Il governatore Giovanni Toti ha spiegato i 2.400 cittadini sotto i 60 anni che hanno prenotato volontariamente la vaccinazione AstraZeneca e devono ancora riceverla manterranno l’appuntamento ma verranno vaccinati con un farmaco del tipo mRna.

Per le seconde dosi di chi è stato vaccinato nelle liste volontarie dei vaccini con adenovirus, invece, la Liguria si atterrà alle linee guida del Cts: il richiamo passerà quindi da vaccino adenovirus a uno tra Pfizer e Moderna.

Il dietrofront della Lombardia 

Come ti ho accennato all’inizio, la Lombardia è stata una delle Regioni a mettere inizialmente in stand-by la vaccinazione eterologa.

Erano infatti stati sospesi gli appuntamenti di chi aveva ricevuto AstraZeneca in prima dose e aveva l'appuntamento per la seconda nel weekend appena trascorso.

Lo stop, arrivato nella mattinata di sabato, sembra fosse dovuto a un parere tecnico dell'Aifa che risultava mancante e senza il quale, visti i problemi sorti nelle ultime ore, la Regione del Governatore Attilio Fontana preferiva non proseguire.

Il dietrofront è arrivato però dopo sole due ore, alla seconda ricezione della circolare e del parere tecnico allegato. Così da oggi, lunedì 14 giugno, sono riprese le somministrazioni della seconda dose di vaccino agli under60 vaccinati con AstraZeneca in prima dose in rispetto delle linee guida del Cts e quindi con una vaccinazione eterologa.

Il no della Campania

Chi, ad oggi, continua a dire no al richiamo con un vaccino diverso per chi ha ricevuto Vaxzevria alla prima somministrazione è invece la Campania.

L'ha fatto sapere il governatore De Luca, dopo aver deciso per la sostituzione di AstraZeneca con Pfizer e Moderna per chi ha dai 59 anni in giù e stoppato anche tutti i vaccini a vettore virale, quindi anche quello di Johnson&Johnson.

“Per i soggetti sotto i 60 anni non si procede alla somministrazione di vaccini diversi dalla prima dose, sulla base di preoccupazioni scientifiche che invieremo al Governo, e rispetto alle quali sollecitiamo risposte di merito, in mancanza delle quali, manterremo la nostra linea di rifiuto del mix vaccinale, si legge nella nota.

De Luca ha poi ribadito la necessità di maggior chiarezza comunicativa: “Auspichiamo che da oggi in poi, da parte degli organi centrali, siano eliminate, nella comunicazione, espressioni del tipo: «è raccomandato», «è consigliato», «è preferibile», ma si dica semplicemente «è consentito» o «è vietato».

L’immediata contro risposta è arrivata direttamente dal Ministro della Salute. In un incontro con giornalisti per fare il punto sulla campagna vaccinale, Speranza ha chiarito che le rassicurazioni della comunità scientifica sono arrivate e che dunque le Regioni devono allinearsi al piano del governo.

Gli ha fatto eco anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, ribadendo che la linea da seguire sui vaccini è una sola ed è quella indicata dall’esecutivo.

Aggiornamento del 15 giugno 2021

Nel frattempo è arrivato anche il parere positivo dell'Aifa sulla vaccinazione eterologa. L'Agenzia italiana del farmaco ha approvato il mix di vaccini per gli under60 già punti con una prima dose di AstraZeneca.

"Sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane – si legge nel comunicato – la CTS ha ritenuto, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna)".   

L’Aifa ha espresso il proprio parere favorevole all’inserimento nell’elenco dei farmaci di cui alla legge 648/1996 di Comirnaty e Vaccino COVID-19 Moderna "come seconda dose per completare un ciclo vaccinale misto, nei soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano già effettuato una prima dose di vaccino Vaxzevria”.

La seconda somministrazione con vaccino a mRNA potrà avvenire a distanza di 8-12 settimane dalla somministrazione di Vaxzevria.

Fonti | Ministero della Salute

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