
Se ne parla da giorni, ora il rischio di un'emergenza sanitaria legato alle acque stagnanti nelle aree dell'Emilia-Romagna, colpite dalle alluvioni, inizia ad assumere i contorni di una minaccia concreta.
Mentre è iniziata la campagna vaccinale gratuita contro tetano ed epatite A, si segnalano infatti i primi casi di problemi intestinali. Intanto a Conselice, uno dei comuni più colpiti dall'alluvione, la sindaca Paola Pula, ha firmato un'ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate di evacuare le proprie abitazioni per motivi igienico sanitari.
Ma quali sono i rischi reali?
L'Ausl Romagna ha confermato il caso si una 69enne sfollata, residente a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna. Alla donna, che si era recata al pronto soccorso dell'ospedale Umberto I di Lugo per un'infiammazione all'avambraccio, è stata diagnosticata una gastroenterite batterica.
In base a quanto ricostruito, nei giorni scorsi la 69enne era stata a contatto con acqua e fango mentre provava a ripulire l'area intorno alla sua abitazione. Ora si sta indagando per identificare il batterio responsabile dell'infezione.
Non si tratterebbe dell'unico caso: anche un 46enne di Bagnocavallo, sempre in provincia di Ravenna, sarebbe stato ricoverato nel reparto di Medicina d'urgenza dell'ospedale di Lugo per un'irritazione intestinale. L'uomo non è tra gli sfollati, ma avrebbe partecipato ai lavori di pulizia post alluvione nel comune del Ravennate: la stessa Ausl ha spiegato che l'irritazione intestinale potrebbe essere stata causata dall'ingestione di microorganismi presenti nell'acqua stagnante.
D'altronde, già nei giorni scorsi si era parlato dei possibili rischi sanitari per chi entra in contatto con l'acqua e il fango stagnante ormai da giorni. Tra le varie minacce per la salute – in primis per tetano e epatite A -, si era parlato anche del pericolo di sviluppare gastroenteriti di origine batterica, rischio che il caso della signora di Massa Lombarda e il residente di Bagnocavallo sembrano confermare.
Tuttavia, sebbene il rischio sia reale, è sempre bene non cedere agli allarmismi. C'è infatti chi avrebbe già parlato di rischio epidemia, sebbene ancora non siano stati date indicazioni in questo senso da fonti ufficiali.
"L’allarme epidemia in Emilia Romagna? Mi sembra esagerato, ormai si usa la parola epidemia per indicare un po’ tutto. Sicuramente ci sono rischi di gastroenteriti isolate anche forti, che comunque si risolvono in pochi giorni, a causa dei batteri intestinali contenuti nell’acqua della fognatura mescolata a quella dei fiumi che hanno rotto gli argini. Ma è importante seguire norme igieniche precise".
Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma, ai microfoni della trasmissione L’Italia s’è destra, su Radio Cusano Campus, ha smorzato coì gli allarmismi, pur raccomandando di seguire tutte le raccomandazioni igieniche del caso.