"Il cancro è come un terremoto e quello che cerchi di fare è tenere a posto il resto del corpo, in modo che sorregga anche la parte colpita". Francesca ha 58 anni e 8 anni fa le è stato diagnosticato un tumore al seno. Con un gruppo di donne che stanno attraversando la stessa esperienza ha fondato Rosaremo, un'associazione di canottaggio che sostiene con lo sport le pazienti oncologiche.
"Non mi piace parlare di lotta al cancro, perché è come dire che lotto contro una parte di me stessa. Preferisco dire che il cancro è un'esperienza attraverso cui una persona può cercare di capire dove stia il suo disequilibrio. Lo sport in questo senso è come se fosse una droga naturale, che aumenta la tua energia". E il canottaggio forse in questo è particolarmente efficace, perché potenzia i muscoli, anche quelli che sono stati interessati dalla malattia, e ti fa sentire più forte. Come se ti riappropriassi di te stessa in un momento in cui ti sembra di non avere più il controllo sul tuo corpo. "Ci sono momenti in cui ci si guarda allo specchio e non ci si riconosce", sentenzia Francesca.
E in alcuni casi, dopo questo percorso, il fisico e l'aspetto esteriore finiscono con il risultare persino migliorati, perché magari è la prima volta che una donna pratica seriamente attività sportiva. "Ne riemergi fisicamente forte e mentalmente libera", conferma Francesca. Si lavora in gruppo, ci si sostiene, si diventa più forti insieme, comprendendo subito quella che l'altra sta provando. Questo è Rosaremo.