Sacco vitellino: che cos’è e a che cosa serve la membrana collegata all’embrione

Il sacco vitellino è una struttura che si forma all’interno dell’utero quando inizia una gravidanza e ricopre svariate funzioni molto importanti per lo sviluppo dell’embrione. Esaminiamo insieme queste sue funzioni e a che cosa serve.
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9 Marzo 2023 * ultima modifica il 09/03/2023

Le dimensioni, le fattezze e la posizione del sacco vitellino possono fornire informazioni utili e importanti sulla gravidanza in atto.

Cos’è

Il sacco vitellino è una formazione anatomica membranosa collegata esternamente all’embrione e ricopre svariate funzioni per il suo corretto sviluppo. È collegato a quella parte dell’embrione che diventerà successivamente l’apparato gastrointestinale tramite il dotto vitellino.

Il sacco vitellino ha origine endodermica: l’endoderma è un foglietto embrionale che darà origine ai sistemi respiratorio e digerente e alle ghiandole ad esso annesse come fegato e pancreas.

Quando si forma e quando è visibile

La formazione del sacco vitellino avviene durante la seconda settimana di sviluppo embrionale e può essere visualizzata in ecografia dalla quinta settimana di gestazione: si tratta della prima componente che si può rilevare all’interno del sacco gestazionale. La presenza di più sacchi vitellini visibili può indicare la presenza di più embrioni, quindi di gemelli.

Il sacco gestazionale, o camera gestazionale, è la struttura che si forma all’interno dell’utero subito dopo l’impianto dell’embrione; è il luogo in cui cresce e si sviluppa il feto e la placenta, ed è formato da membrane e liquido amniotico.

Il sacco vitellino cresce progressivamente dalla quinta alla decima settimana di gestazione; inizia a scompare alla fine del primo trimestre, diventando invisibile all’ecografia a partire dalla quattordicesima settimana.

A cosa serve

Il sacco vitellino ha svariate funzioni:

  • darà origine alle cellule germinali primordiali (PGC), quelle cellule dell’embrione che diventeranno gameti maturi, ossia spermatozoi o uova;
  • al suo interno inizia l’emopoiesi (o ematopoiesi), quel processo di formazione e maturazione degli elementi del sangue, quindi di produzione delle sue cellule;
  • dà origine all’allantoide, una parte dell’embrione che ha funzioni importanti per lo sviluppo dello stesso e che formerà il cordone ombelicale;
  • fornisce lo scambio di nutrimento tra la madre e l’embrione, prima che si formi la placenta;
  • produce le cellule staminali;
  • regola il metabolismo e la sintesi di proteine.

Dimensioni e visibilità

Il sacco vitellino è visibile con ecografia durante la gravidanza, e apparirà come una struttura tonda od ovale ricoperta da un rivestimento liscio, di dimensione variabile dai 3 ai 5 mm.

Il sacco vitellino normalmente rilevabile tramite ecografia transvaginale rappresenta un chiaro segno che la gravidanza è nella norma ed intrauterina; al contrario, quando questo non è visibile tramite l’ecografia, potrebbe essere segno che la gravidanza non sta evolvendo o che l’età gestazionale non è corretta. Per questo ultimo motivo, solitamente, gli specialisti ripeteranno l’ecografia una o due settimane dopo.

La struttura del sacco vitellino può fornire diverse informazioni sullo stato della gravidanza, ad esempio, oltre al non essere visibile all’ecografia, anche un sacco vitellino piccolo o un sacco vitellino grande spesso sono associati all’interruzione di gravidanza, quindi ad una maggiore probabilità di avere un aborto spontaneo. Con sacco vitellino piccolo ci si riferisce ad una dimensione inferiore ai 3 mm, mentre per grande una dimensione superiore ai 6 mm.

Complicanze

Il sacco vitellino potrebbe associarsi a un tumore (tumore del seno endodermico), una rara tipologia di cancro altamente maligno, che ha origine dalle cellule che rivestono il sacco, ma che si trasforma in tumore dopo la nascita.

Colpisce spesso le ovaie e i testicoli, ma non esclusivamente, spostandosi anche in altre parti del corpo. L’incidenza è maggiore nei bambini, ma non è escluso che si possa presentare anche in età adulta.

Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia, ha svolto periodi di formazione in ospedali universitari della Comunidad altro…
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