Sai cosa sono i tatuaggi medicali? Te lo spiega la dottoressa Bettina Minaldo, dermopigmentatrice

Definire i tatuaggi medicali un semplice trattamento estetico è davvero riduttivo. Si tratta infatti di una tecnica di ripigmentazione della pelle, rovinata dalla chemioterapia, da un’ustione o da altri problemi di salute. Agisce direttamente sull’aspetto fisico di una persona, ma è soprattutto quello psicologico a trovare un miglioramento profondo.
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Giulia Dallagiovanna 16 Ottobre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020
Intervista alla Dott.ssa Bettina Minaldo Dermopigmentatrice ed esperta in tatuaggi medicali

Si chiamano tatuaggi, ma non sono i classici tattoo artistici ai quali starai pensando in questo momento. Niente inchiostro nero che disegna scritte o simboli tribali, per i tatuaggi medicali si parla di ricostruzione. È infatti un trattamento estetico, ma il fine è ben più complesso e profondo rispetto a un semplice motivo decorativo per il tuo fisico. In questo caso, vi fanno ricorso soprattutto donne che hanno dovuto affrontare le cure contro il tumore al seno e si ritrovano con un corpo rimasto deturpato, oppure chi soffre di alopecia universale o, ancora, chi è rimasto vittima di un'ustione.

Un tatuaggio medicale è, di fatto, una ripigmentazione della pelle che permette di ritrovare il suo colore originale. Ne esistono di tre tipi:

  1. ripigmentazione correttiva: agisce su cicatrici, vitiligine o altre macchie della pelle
  2. ripigmentazione medicale: permette la ricostruzione dell'areola e del capezzolo in caso questi siano rimasti danneggiati in seguito a una mastectomia
  3. ripigmentazione tricologica: si applica al cuoio capelluto, contro la perdita dei capelli magari a causa di una malattia

Ma per capire meglio cosa siano i tatuaggi medicali, abbiamo intervistato la dottoressa Bettina Minaldo, Dermopigmentatrice presso diverse strutture tra cui il Centro Medico Santagostino di Milano.

Dottoressa Minaldo, come vengono realizzati i tatuaggi medicali?

Da un certo punto di vista, la procedura è simile a quella del tatuaggio artistico. In realtà, però, viene applicato un protocollo completamente a se stante. Bisogna innanzitutto avere un'ottima conoscenza della cute, anche perché si opera su pazienti che hanno affrontato cure oncologiche o trattamenti che possono aver avuto effetti collaterali sulla pelle. Inoltre, alcuni farmaci possono provocare reazioni avverse quando viene utilizzato un determinato pigmento. È quindi necessario avere una conoscenza chiara della situazione di partenza. Si procede poi con lo scopo di creare una situazione di stabilità nell'aspetto fisico della persona.

Chi può ricorrere a questo trattamento?

In linea di massima, tutti. Ma è un trattamento indicato soprattutto per chi ha riportato dei cambiamenti importanti nell'aspetto fisico a causa di una malattia o delle cure affrontate. Ad esempio, una donna che vuole vedersi ricostruita l'areola del capezzolo dopo che è stata operata per un tumore al seno, oppure chi soffre di alopecia e desidera ritrovare una rima ciliare o delle sopracciglia. Ma anche chi ha problemi di vitiligine può usufruire di una ripigmentazione che va a ricostruire la texture della pelle e a coprire le macchie più chiare. Allo stesso modo, si può agire anche su chi presenta una discromia della pelle dovuta invece a un'ustione, anche provocata dal contatto con un acido.

E quale conseguenza può avere un tatuaggio medicale sulla qualità della vita di un paziente?

Dal punto di vista psicologico, ha un impatto importantissimo. Una volta, ad esempio, mi ha contattato una ragazza di 18 anni affetta da vitiligine e questo problema l'aveva portata addirittura a dire che odiava i suoi piedi. I tatuaggi medicali possono sembrare semplicemente un trattamento estetico, ma incide in modo profondo sul benessere del paziente.

Al termine di una terapia contro il cancro al seno, ci si può ritrovare con un fisico deturpato e non avvertire come completamente concluso quel periodo difficoltoso che si è appena dovuto affrontare. Quasi come se non si guarisse mai davvero da questa patologia. Ricostruire un'areola mancante aiuta invece a voltare definitivamente pagina. Allo stesso modo una persona che soffre di alopecia universale e si vede scomparire i peli sul proprio corpo in modo irreversibile, potrebbe faticare ad accettare il suo nuovo viso così diverso da prima. Ricostruendo una rima ciliare o un sopracciglio si può ritrovare quell'espressività che sembrava persa.

Da chi vengono effettuati i tatuaggi medicali?

Lo esegue un dermopigmentatore che lavora in stretta collaborazione con un dermatologo. Serve infatti proprio la certificazione di quest'ultimo prima di poter procedere. Non si può ad esempio eseguire un tatuaggio medicale per coprire la vitiligine, se la patologia è ancora attiva e può progredire. Allo stesso modo, si interviene su un paziente oncologico solamente quando i cicli di chemioterapia a cui doveva sottoporsi sono stati completati ed è comunque necessario che l'oncologo dal quale è in cura dia il proprio consenso.

Dove si possono fare i tatuaggi medicali?

Ci sono diversi centri che offrono questo trattamento, tra cui il Centro Medico Santagostino, ma è fondamentale capire la preparazione e il livello di esperienza dei dermopigmentatori che operano in quella struttura. Si tratta comunque di un intervento abbastanza invasivo e si rischia di provocare seri danni all'organismo. Purtroppo, sono ancora in pochi a conoscere alla perfezione questa tecnica e i diversi tipi di cute.

Fonte| Centro Medico Santagostino

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