Potresti aver sentito definire il fibroma come un tumore e, in effetti, non sarebbe sbagliato. Il fibroma, infatti è una neoformazione benigna, costituita da una massa di cellule che hanno sì un’attività proliferativa anomala ma che, tuttavia, non intaccano i tessuti circostanti e non danno luogo a metastasi.
Tendenzialmente, se dovesse esserti diagnosticato, non dovresti preoccuparti perché è molto raro che un fibroma evolva fino a diventare un tumore maligno: in medicina, tuttavia, sai che non è una possibilità che puoi escludere del tutto. Il fibroma comunque può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo anche se ha delle sedi “preferite” tra cui l’intestino, lo stomaco, le ossa o la cute. Probabilmente, però, ti sarà capitato di sentir più frequentemente la forma più diffusa, ovvero il fibroma uterino.
Puoi immaginare il fibroma come una massa tumorale benigna costituita da tessuto connettivo fibroso, in particolare da fibre collagene e fibroblasti.
Il tessuto connettivo è una sorta di struttura di sostegno formato da un'alta concentrazione di fibre collagene di tipo I e cellule note con il nome di fibroblasti e ha la funzione di unire e collegare altri tipi di tessuti tra loro, fornendo loro supporto strutturale e metabolico. Per questo, viene appunto definito “tessuto di supporto”.
Il tessuto connettivo fibroso è una delle varietà del tessuto connettivo che crea una struttura di sostegno e collegamento tra le ossa e i muscoli: di fatto costituisce i tendini, i legamenti e il derma, lo strato più profondo della pelle.
Ci sono diversi tipi di fibroma e vari modi per classificarli. Un primo parametro che puoi utilizzare per distinguerli è la consistenza, sulla base della quale puoi dividere tra il fibroma duro e il fibroma molle.
Il fibroma duro è caratterizzato da un’alta concentrazione di fibre collagene a discapito dei fibroblasti. Un esempio di fibroma duro è il dermatofibroma, una neoformazione benigna che insorge sulla pelle.
All’opposto, il fibroma molle è costituito più da cellule fibroblasti che fibre collagene. In questo caso, la forma più comune di fibroma molle è quello che viene definito fibroma pendulo.
Un’altra variante di fibroma, molto conosciuta e anche molto diffusa nella popolazione femminile è il fibroma uterino.
Oltre che fibroma pendulo, questa variante è nota anche come acrochordon, porro o fibroma cutaneo. Si tratta di un’escrescenza della pelle che si protende verso l’esterno.
Il fibroma pendulo si origina più spesso nelle zone dove sono frequenti gli sfregamenti, quindi ascelle, collo, inguine e palpebre e ha dimensioni che possono variare da pochi millimetri fino a qualche centimetro di diametro.
Il fibroma uterino è probabilmente la variante più nota del fibroma in generale. Detto anche mioma, si tratta di una neoplasia benigna che si origina nel tessuto muscolare dell’utero e che, secondo le stime, colpisce una donna dopo i 35 anni su tre.
In base a alla posizione in cui si sviluppa, puoi distinguere diverse forme di fibroma uterino:
I sintomi che segnalano la presenza di un fibroma dipendono dalla sede in cui si originano, dalla forma e dalle sue dimensioni.
Nel caso del fibroma pendulo, per esempio, potresti notare il prurito e l’eventuale sanguinamento anche se nella maggior parte dei casi si presenta senza tratti distintivi.
In maniera del tutto asintomatica potrebbe insorgere anche il fibroma uterino sebbene siano più frequenti i casi in cui si manifesta con segni riconoscibili. Tra questi puoi distinguere disturbi classici come:
La diagnosi di un fibroma varia in base anche a diversi fattori tra cui le sedi in cui potrebbe insorgere, le sue dimensioni, la morfologia e l'istologia.
In alcuni casi, è sufficiente la classica visita dal tuo medico che, in base alla valutazione obiettiva dei sintomi o delle sue manifestazioni, potrebbe facilmente diagnosticarti la presenza di un fibroma.
Ci sono anche circostanze in cui, invece, è necessario ricorrere a esami più approfonditi affidandosi per esempio a tecniche di diagnostica per immagini come le risonanze magnetiche, le Tac o le ecografie o anche la biopsia.
La grande varietà di fibromi determina anche una grande varietà nelle modalità di trattamento: il ricorso all’approccio invasivo tramite intervento chirurgico o il trattamento a base di farmaci dipende, in sostanza, dalla gravità, dalle dimensioni e dalla sede in cui si origina il fibroma.
I fibromi penduli, per esempio, generalmente non necessitano di trattamento e la loro asportazione chirurgica è più che altro legata a finalità estetiche: l’intervento può avvenire mediante crioterapia con azoto liquido o con forbici sterili.
Per i fibromi uterini, che sono comunque più fastidiosi e portano con sé più rischio, vi sono diversi approcci chirurgici che ti riassumo qui di seguito:
Tieni presente che in età riproduttiva e di gravidanza, l’intervento chirurgico è caldamente consigliato dal momento che, durante le fasi della gestazione, i fibromi tendono a crescere di dimensioni e a causare problemi.
Per il fibroma uterino è utile anche la via farmacologica che, tuttavia, non ha lo scopo di eliminare il fibroma ma di agire sulla sintomatologia. Si tratta di un percorso terapeutico a base di farmaci “analoghi del gn-rh” che, con un'iniezione al mese, bloccano la produzione di ormoni femminili e creano una sorta di "menopausa transitoria” riducendo le dimensioni del fibroma.
Un altro farmaco molto utilizzato è la pillola anticoncezionale che può contrastare la crescita del fibroma e, soprattutto, ridurre la quantità del flusso mestruale e quindi anche il dolore.
Fonte | Humanitas; Ministero della Salute